È stato così. Sette anni fa, dopo che ero uscito dal carcere – truffe, rapine,
non sto qui a spiegarti tutto – quelli mi chiesero se volevo lavorare con loro.
Io ho rifiutato. Allora si rivolsero al marito di mia cugina, gli affidarono
una valigia piena di soldi, sicuramente del denaro sporco, in cambio di una
percentuale di quella somma. Ma poi successe che qualcuno gliela rubò, la
valigia. Una tragedia. Accusarono noi di essercela rubata, ci costrinsero a
svendere la casa di famiglia per un prezzo ridicolo, e poi a pagare trecento
euro di «tasse», ogni mese. Da quel momento abbiamo una croce addosso, capisci?
Per questo non sto mai fermo, non trascorro mai un giorno nello stesso posto.
Devo mantenere certi livelli di guadagno, capisci, altrimenti non si va avanti.
Mi sposto sempre, a seconda dei turni. Funziona a rotazione, quando io vado via
viene qualcun altro a darmi il cambio.
È così perfettamente organizzato questo lavoro? Come
vengono stabilite le zone e i turni?
Beh, puoi trovarti un vecchio parcheggiatore che sta lì da anni, magari suo
padre lavorava lì prima di lui, e non si tocca il suo posto. Oppure ci sono le
piazze dove mettono dei guagliuncelli a fare da guardia, come a
Piazza Bellini. Lì per esempio è zona dei Mastiffs (noto gruppo ultras, ndA).
Con i soldi del parcheggio si comprano gli spinelli, mica le trasferte per
seguire il Napoli. Tanto il biglietto quelli non l’hanno mai pagato. In pratica
è un modo per fargli fare qualche lavoretto in attesa di qualche “incarico” più
importante.
Quanto si guadagna, in media, in un giorno di lavoro?
Eh, dipende dai giorni. Lunedì molti negozi sono chiusi, non si fanno molti
soldi. I giorni migliori? Venerdì e sabato, senza dubbio. Comunque in questa
zona, davanti le Poste centrali, venti-trenta euro sono quasi sicuri. Diciamo,
ecco, che con cinquanta-sessanta euro al giorno torno a casa contento, c’ho
pure i soldi per le sigarette. Ma c’è chi fa molto di più, qui al centro
storico. A Ponte S. Severino, a Piazza Mercato si arriva anche a duecento euro
in un giorno solo.
Duecento euro al giorno! Potresti farmi parlare con
queste persone?
Uhm, è gente pericolosa, quella. Gente con le spalle protette, che è stata
messa lì direttamente da qualche famiglia. Se ci discuto io, che mi conoscono,
al massimo mi dicono: tu sei un buono a nulla, c’hai una mamma anziana da
mantenere, non hai saputo metterti in proprio. Però sono i più pericolosi, è
vero. Del resto, se si alzano anche duecento euro in un giorno,
quelli, un motivo ci sarà. Ma il trenta-quaranta percento se lo abbusca chi
sta in alto, mica loro. Non si sfugge a certe regole.
E sono la maggioranza, quelli così?
Sicuramente. Nessuno potrebbe fare il parcheggiatore in un posto e guadagnare
cento, duecento euro al giorno senza tenere le spalle coperte. Forse solo i
tossici, ma quelli vanno e vengono, lo fanno per comprarsi la dose e poi
spariscono.
Lei dice di non essere sotto protezione di nessuno, di
lavorare per la sua famiglia, per sua mamma anziana. Ma in un certo senso non
c’è anche lei, dentro questo sistema?
In effetti, sì. Ma non ci sono alternative. O lavori per loro, o comunque in un
modo i soldi te li prendono. Te l’ho detto: abbiamo una croce addosso.
È convinto che fu una trappola per ricattarvi?
Sì, ne sono convinto. E ti dico un’altra cosa, se fosse conveniente… passare
dalla loro parte, dico, come mio cognato, allora… Ma poi vedi come finisce?
Finisce che i soldi vanno sempre in tasca di altri, e a te restano solo le
briciole. Mio cognato si è pure pentito, ora… abbiamo passato i guai nostri.
Io, solo per il fatto d’essere parente suo, non valgo più nulla, non sono più
nulla. E questo è tutto.
Mi perdoni la domanda, ma credo sia legittima: ha mai
provato a cambiar vita, a cambiare mestiere?
Uhm, e per fare che? Sono iscritto alle liste di collocamento da vent’anni, ho
anche l’invalidità per la depressione, da quando mi sono separato. Che questo è
un lavoro di merda lo so. Ma quale lavoro mi darebbe abbastanza soldi per
pagare ‘sta croce che c’ha la mia famiglia? Ci hanno proprio risucchiato,
a noi, piano piano. Ora scusami un secondo.
Senza guardarmi mi stringe la mano e se ne va. Una coppia
è appena arrivata con una Smart.
Tratto da
http://www.informarexresistere.fr/2012/06/30/intervista-con-un-parcheggiatore-abusivo-a-napoli/#ixzz1zHAsEgGe
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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