"THE END"

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domenica 15 settembre 2013

Teoria dell'evoluzione di Darwin:"Perché siamo caduti così in basso?"

vecchio articolo del 3 marzo 2012. Attuale o sorpassato? Aggiungo solo che anche se Freud mi piace poco aveva ragione. Poi giudicate voi ...

Facciamoci prima un minuto di sana risata, poi una profonda riflessione, più che sulla famiglia come sembrerebbe dai proverbi iniziali, il pensiero è diretto alla nostra civiltà, analizziamo per ordine i comportamenti "intelligenti" della nostra società moderna. 


I genitori possono dare ai figli soltanto due cose: Radici e Ali (antico proverbio del Québec)

In fondo un bellissimo articolo, prima che lo leggiate però voglio fare delle piccole premesse, polemiche, informazioni o ragionamenti dipende da come la pensate, e con queste premesse in testa lo si dovrebbe leggere.

Più le radici sono ben piantate, più il volo il ragazzo volerà in alto. Antico proverbio.

I comandamenti della famiglia perfetta, li leggevo ieri sul blog stampalibera, sono a tutti gli effetti “perfetti”, niente da dire. Dimentichiamo un piccolo aneddoto però, che nonostante sia scontato nella società patriarcale, è un come l’anello mancante nella teoria dell’evoluzionismo darwiniano, la tesi è ottima, ma abbiamo l’anello mancante che l’annulla a tutti gli effetti, e noi abbiamo che, sino al giorno in cui saranno i “maschi” a dominare tutto e in tutti varrà sempre la legge del più forte e saremo sempre e solo bestie feroci con le mani e la parola, niente di più. Lontani i tempi in cui si adorava la donna come una Dea perché generava la vita, era un dio in terra, lontani i tempi in cui vivevamo di agricoltura ed eravamo nomadi, e non dimentichiamo che l’agricoltura era proprio in mano alle donne, noi così eravamo una razza superiore, davvero, cioè liberi ed in sintonia con la natura, si nasce, si muore e nell’intermezzo si vive di ciò che madre Gaia dona, e madre Gaia è generosissima, noi l’abbiamo resa sterile. A questo le religioni, Giudaica in primis, poi in ordine di tempo Cristianesimo e Islam si sono opposte con tutte le forze, hanno letteralmente cancellato con il sangue questi gruppi di persone, e per questo il risentimento che nutro nei confronti di tutti gli uomini del clero è molto forte, un esempio è lo sterminio dei Catari nella Francia meridionale, stirpe questa che ancora adorava il “femminino sacro” e la donna era ancora alle redini del branco assieme all'uomo … il Papa dell’epoca, tassativamente maschio come oggi, quando mandò i mercenari a ucciderli tutti emanò una sentenza alquanto originale. 


A coloro che gli domandavano “come facciamo a riconoscere gli eretici dai giusti”, rispondeva:”Uccideteli tutti, sarà Dio a riconoscere quelli giusti!”. Eretico … quante persone sono state trucidate perché gli avevano appellato questo simpatico aggettivo? Colui che mette in dubbio la parola del signore, sic! - Eretico: agg. e s.m. (f. -a). La persona che, dopo aver ricevuto il battesimo, conservando il nome di cristiano, nega pertinacemente qualcuna delle verità che si devono credere per fede divina e cattolica, o dubita di esse. Fonte dizionario Devoto Oli, il migliore semplicemente!). Eccola la nostra splendida evoluzione da che razza di intelligenza superiore proviene, ecco le nostre radici, o meglio ancora, le radici di ogni nostro comportamento e credenza, credere, avere fede, pena la morte atroce sul rogo o peggio ancora in nome di Dio, che è sempre maschio ovviamente. E oggi? Sei eretico se ti opponi all’opera inutile e costosissima in Val di Susa, perciò come nel medioevo arrivano i guerrieri, chiamati oggi poliziotti o forze “dell’ordine”, (si, ma quale ordine?), entrano con la forza in casa tu, sfondano le vetrine e vengono a picchiarti. E perché? Semplicemente perché c’è qualcuno che si pone la domanda:”Come mai dobbiamo spendere oltre 22 miliardi di euro quando siamo in piena recessione, per un opera totalmente inutile che io, io che lavoro davvero non voi fannulloni che decidete, io devo pagare sempre più tasse ed avere sempre meno servizi e voi che non fate nulla avete sempre di più? Ma allora chiediamoci anche, perché lavoro? Io non ho niente contro il lavoro, mi piace il lavoro, starei ore ad osservare quelli che lavorano, il grande Totò J . . .
a parte gli scherzi, ora seriamente, il lavoro è cosa buona e giusta se serve a costruire e tenere in piedi una società che gode dei beni che questo produce, ma quando dedicarsi a un mestiere serve per arricchire pochi, impoverire molti e produrre oggetti per puro consumismo, inutili e distruttivi per l’ambiente che ci ospita, a che serve? E non ditemi per mangiare, ho conosciuto una valanga di persone che mangiavano e non lavoravano, suvvia, siamo mica in Africa, gettiamo tonnellate di cibo ogni giorno, 120/140 tonnellate di pane nella sola Roma, non ditemi che si lavora per il cibo quando se ne buttano a palate! Non stavamo meglio nomadi e contadini?

Oggi, anno 2012 cos’è cambiato secondo voi dal buio medioevo a oggi? Niente, assolutamente niente, oggi abbiamo la tecnologia, ma è davvero un bene questa alla fine? E’ bene che io scriva queste cose su una tastiera invece che ritrovarsi in piazze, la vecchia “agora” greca, e discutere animatamente tra esseri umani, formare dei gruppi e leggere libri invece che ritrovarsi davanti ad un monitor? Io sono del parere che nulla ci viene regalato, anzi, tutto ci viene dato con un fine ben preciso. Ritornando alle religioni, dal latino “religo”, bisogna ammettere che si rimane sbalorditi, se per esempio andiamo ad ascoltare Mauro Biglino o leggiamo i suoi libri, ve lo consiglio vivamente tra parentesi, che di lavoro ha svolto per anni la traduzione degli antichi testi dall’ ebraico, aramaico e lingue antiche, all’italiano, latino e greco, e le sue traduzioni sono state scritte accanto a quelle fatte da personaggi della chiesa, e non di poco conto, quindi dalla chiesa accettate, ma non sono libri che trovate in vendita, il loro posto è nel Vaticano o nei seminari Vaticani. Ora che è stato “scomunicato” dalla chiesa perché ha parlato, ha confessato, (comportamento che troviamo tutt’oggi nella malavita, sic! Quanta santità!), questo racconta che vi erano diverse tribù di ebrei credenti e tra queste anche quelle in cui Dio aveva una compagna, ma si sono imposti gli altri, hanno vinto loro, altrimenti oggi il nostro, pardon, il vostro Dio avrebbe una partner. Anche se io ribadisco da sempre che nei luoghi di culto non dovrebbe apparire la madonna, gesù o i vari santi e santini, ma bensì delle banconote di denaro, perché è davanti a questo che tutti oggi si inginocchiano, per questo non si diventa eretici e si ha fede in esso, non viene mai messo in dubbio come lo si ottiene, e se lo fai sei semplicemente polemico, io lo chiamo ragionare, ma il patriarca DOC ti dirà in eterno “sei un polemico”. Leggete chi sono, il mio profilo e vedrete che da sempre sostengo che il pensiero è di intralcio a questo mondo. D’altro canto come potrebbe stare in piedi una società schizoide, psicotica, malata e contorta come la nostra se le persone usassero il cervello? Qui cade a puntino la forza dominante del maschio, che sino ad una certa età ha il cervello che viene schiaffeggiato dagli ormoni e usa la testa, si, ma non quella che ha sul collo, bensì nel mezzo degli arti inferiori ... E non sono certo io a dirlo per primo, anche nell’antica Greci ai tempi di Platone si diceva che un ragazzo era pronto per l’ arte della filosofia quando aveva trent’anni, non prima. E quindi 500 anni prima della nascita del mito di Gesù, si, mito, avete letto bene, perché nella storia di uomini nati da vergini, morti e risorti ne riscontriamo non uno, ma ben sedici, leggetevi “Il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere”, questo è solo uno dei tanti che “osano” trattare questo argomento. E pensate che quando critico il patriarcato molto spesso sono proprio uomini che commentano e sostengono le mie idee, ironia o presa di coscienza?
Ecco, allora che la nostra evoluzione a questo punto dobbiamo trovarla in Darwin, la sua teoria è perfetta nello smarrimento di massa e nella dilagante imbecillità della nostra epoca, quanto rideranno di noi in futuro, vorrei rinascere tra qualche secolo e vedere la storia di questi anni come la racconteranno ai bambini del tempo, noi ora continuiamo ad insegnare che le specie animali si sono evolute per abilità nella lotta per la sopravvivenza, noi proveniamo dalle scimmie … ok, va bene, peccato che non sia mai stato ritrovato lo scheletro di questo passaggio teorico, l’anello mancante o sono scimmie o sono umanoidi eretti che con la scimmia in comune non hanno proprio tutto, anzi … (come avrete capito io posso credere che voi veniate dalle scimmie, ma io no di certo!).

 Eccovi l’articolo che citavo all'inizio, i comandamenti per la famiglia perfetta, il titolo era “Quanto amore abbiamo ancora da donare”

Dioniso777


Quante volte ci sentiamo senza radici, come se non sentissimo il terreno sotto i piedi…
Allo stesso tempo  desidereremo avere le ali per andare lontano, per bramare sicurezza e destrezza da vendere,  vestirsene ogni giorno prima di affrontare il mondo, come una pellicola magica stampata sul volto, incarnata nelle ossa … un diamante dell’anima!
Eppure se mancano le radici, non potranno (mai)spuntare le ali …
C’è un 11° comandamento:
“Onora il figlio e la figlia” il 4 bis, se così si può dire, che forse, Dio ha dimenticato di dettare a Mosè.
Ovvero, dopo il quarto: “Onora il padre e la madre”.

Questa frase, partorita da Don Benzi, può davvero essere illuminante per quanti,adulti responsabili, vorranno misurarsi con la riflessione in merito a che cosa i genitori possono offrire ai bambini e ai ragazzi, persone in crescita, per “onorarli”, per rispettarli, per Amarli … davvero, nel tempo ed oltre il tempo limitato della vita propria, seminando in loro le radici salde, le fondamenta interiore dove sentire sostegno e fiducia dentro se stessi, per poi imparare a prendere il volo, essere Grandi, andare col cuore leggero verso l’isola della piena Autonomia.

I genitori possono dare ai figli soltanto due cose: Radici e Ali (antico proverbio del Québec)

LE RADICI
1. I genitori comprenderanno che la maternità e la paternità non sono soltanto eventi biologici ma un’esperienza dell’anima e una possibilità della vita, un’espressione importante di amore, di crescita, di oblatività e generosità della vita. Madre e padre sono persone che si prendono, con amore e responsabilità, cura della crescita di un bambino e lo amano, lo rispettano, lo tutelano, ne costituiscono un punto di riferimento affettivo, una guida amorosa e trovano le giuste alleanze e si preparano con la dovuta competenza ad assolvere a questo compito che è insieme un compito d’amore e di formazione.
2. I genitori favoriranno i rapporti tra i propri figli e i nonni paterni e materni (i nonni rappresentano le radici delle radici di ogni bambino).
3. I genitori si prenderanno cura anzitutto della propria salute mentale e fisica. Per garantire, così, quella dei propri figli.
4. I genitori, responsabilmente, amorevolmente, si prenderanno quotidiana cura, a livello sentimentale e sessuale, della loro coppia, per garantirne, se possibile, la felice continuità. Per garantire, così, anche la felice continuità della famiglia che hanno formato.
Qualora la loro coppia attraversasse momenti di crisi, troveranno le opportune occasioni (dialoghi, chiarimenti) e/o le opportune alleanze (ad esempio mediazione terapeutica di coppia) per sostenere la loro coppia in crisi.
I genitori responsabilmente, dignitosamente, anche in caso di separazione e divorzio, al fine di tutelare e rendere sopportabile ai propri figli il trauma di dover affrontare la frantumazione della propria famiglia e per non rendere ancor più “fragile” il loro nido in difficoltà, cercheranno, laddove è possibile, di rimanere, comunque, una “coppia genitoriale”. Per poter continuare ad amare, assistere, educare “insieme” i propri figli.

LE ALI
5. I genitori faranno in modo che ogni bambino che viene al mondo, maschio o femmina, abile o “diversabile” ( aggettivo coniato da Claudio Imprudente, giornalista, responsabile del Centro documentazione Handicap di Bologna ) che sia, venga accettato ed amato dalla sua famiglia per quello che è. E i genitori, siano essi naturali o adottivi, rispetteranno il suo temperamento, favoriranno la formazione della sua personalità e del suo carattere tenendo conto di quelle che sono le sue predisposizioni.
6. I genitori comprenderanno che il gioco è una necessità e un diritto dei bambini. I genitori favoriranno le esperienze di gioco e la creatività dei bambini considerando il gioco e la creatività una necessità e un diritto dei bambini che consente loro di crescere e di affrontare con gradualità, armonia, libertà e sempre maggiore possibilità di esplorazione ed autenticità, la vita.
7. I genitori faranno in modo di rendere la scuola , alleandosi con gli insegnanti, veramente il “secondo nido” dei bambini poichè il sapere è un patrimonio al quale i bambini non possono né debbono mai rinunciare. La scuola è il luogo dove si realizzano le prime esperienze di socializzazione, “le prove di volo” e, dunque, il confronto con il mondo degli altri che maggiormente è impegnativo per i ragazzi. I genitori sapranno, dunque, allearsi con gli insegnanti per aiutarli in questo percorso dal primo “nido” della famiglia al “nido” della scuola e lungo tutto il percorso scolastico, affinché i ragazzi possano, acquisire e sperimentare, il piacere del sapere e conservarlo per tutta la vita.
8. I genitori, pur rendendo consapevoli i figli della situazione economica della loro famiglia, (compatibilmente con la loro capacità cognitiva ed emotiva di comprendere le situazioni e nel rispetto dovuto alla gradualità del loro sviluppo psicofisico emotivo) non li coinvolgeranno mai in modo inadeguato,eccessivo, totalizzante sia nel benessere che nelle difficoltà di tali condizioni economiche e sociali.
9. I genitori rispetteranno le profonde esigenze spirituali che animano, comunque, ogni persona in crescita, ogni bambino ed adolescente. Daranno, perciò, la possibilità ai bambini di sviluppare l’aspetto spirituale della loro personalità e di indagare, elaborare, analizzare, esplorare creativamente, esprimere le proprie emozioni ,ricercare risposte alle proprie esigenze, domande e ai dubbi interiori rivolgendosi al mondo della filosofia, della cultura, della religione, dell’arte, della scienza, sui grandi temi della vita: la nascita , la morte, la solitudine, i conflitti, le prove, le malattie, il diritto alla felicità, le virtù, la fede , l’eroismo, il coraggio … per imparare poi ad essere genitori di sè stessi, prima che di nuove anime innocenti cui donare la vita.
Fonte stampalibera

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