Il nostro sistema soci-economico nonché modo di produzione capitalistico è criticato già alla fine dell'ottocento, eppure la maggior parte della popolazione non riuscirebbe a spiegare i motivi di tale successo o della completa accettazione. Sappiamo che è un sistema ciclico, quindi, relativamente instabile, che periodicamente regala benessere, ma nessuno ha mai voluto esporre, consciamente o inconsciamente, quale sia il motore di tutti i nostri mali, il denaro, condannandolo definitivamente. Keyne e Marx parlavano di saggio di interesse, senza risalire alla causa prima della sua variazione, ossia il monopolio monetario in mano ad unico gruppo di potere.
Cosa si intende per Signoraggio Bancario? Prendiamo una banconota da 100 euro. Ecco, noi convenzionalmente diamo ad un pezzo di carta il valore di 100 euro (Valore Nominale), un “pezzo di carta” che in realtà crearlo sarà costato poco meno di 30 centesimi di euro (Valore Intrinseco). La Banca Centrale Europea S.P.A. quindi spende 30 centesimi di euro per creare la medesima banconota e la presta allo stato a 100 euro +2,5% di interesse. Così si crea il famoso Debito Pubblico, che invano ripaghiamo con le nostre tasse, mentre la Banca guadagna 102,5 euro per ogni banconota da 100 euro che crea.
LA STORIA DEL TERMINE “SIGNORAGGIO”
Il Signoraggio in Economia è l'insieme di redditi percepiti dall'emissione della moneta. Ossia il Valore Nominale del denaro utilizzato meno il suo Valore Intrinseco. Il termine fonda le radici nell'Alto Medioevo in cui i Signori erano i delegati all'emissione di moneta all'interno di un paese, e il Signoraggio era riconosciuto come fonte di reddito legittimo. Tuttavia se il Signore avrebbe risparmiato nei materiali utilizzati nella creazione di moneta, riducendo il suo Valore Intrinseco -il fenomeno in termini tecnici si chiama “svilimento della moneta”-, l'inflazione provocata aveva un unico responsabile.
In quello stesso contesto si sviluppa il Banchiere, figura che garantiva la sicurezza dei risparmi depositati e rilasciava “titoli al portatore” convertibili in moneta. Ma quando il Banchiere notò che solamente una piccola percentuale di denaro veniva messa in circolazione, e che circa il 90% rimaneva in deposito, iniziò ad investire con i soldi degli altri, e ad emettere “titoli scoperti”. Così anche le banche commerciali oggi sono in grado di creare denaro dal nulla, considerando che solo il 2% della moneta emessa e dichiarata, è realmente esistente. Dati del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro) del 2001, dicono che: le banconote in circolazione sono 72.248.217.000, mentre i depositi in conti corrente sono 550.339.039.000.
Cioè c'è un buco di 478.089.822.000, e per ogni italiano ci sono solo 1200 euro.
LA SITUAZIONE OGGI: COSA È LA BANCA D'ITALIA?
Sappiamo tutti che la moneta viene emessa e controllata da un ente privato di diritto pubblico: la Banca d'Italia. E' opinione comune che il più grande ente finanziario del nostro paese sia perlomeno controllato dallo Stato, e invece, fino al 2005 nessuno sapeva chi fossero i partecipanti al capitale della nostra Banca Centrale. Grazie ad un giornalista che studio l'assetto societario dal basso attraverso numerose Banche Commerciali riuscì a rendere nota la lista. Tra i dati più sconcertanti si scoprì che le azioni detenute da enti pubblici – nel nostro caso INPS e INAIL – non superavano il 5%.
E' vero che il Governatore della Banca d'Italia viene eletto dal Presidente della Repubblica, ma nessuno ci ha mai fatto notare che costui viene scelto da una lista di favoriti redatta dal Consiglio d'Amministrazione , organo eletto dall'assemblea dei maggiori azionista della Banca d'Italia s.p.a. Lo Stato, quindi, può solo indebitarsi all'infinito, ed emettere titoli di debito per fare nuovi investimenti, ma questi possono essere acquistati da privati, da paesi stranieri o nella migliore delle ipotesi dalla stessa Banca d'Italia che acquista attraverso società affini emettendo nuovo denaro.
IN CONCLUSIONE
LA SITUAZIONE OGGI: COSA È LA BANCA D'ITALIA?
E' vero che il Governatore della Banca d'Italia viene eletto dal Presidente della Repubblica, ma nessuno ci ha mai fatto notare che costui viene scelto da una lista di favoriti redatta dal Consiglio d'Amministrazione , organo eletto dall'assemblea dei maggiori azionista della Banca d'Italia s.p.a. Lo Stato, quindi, può solo indebitarsi all'infinito, ed emettere titoli di debito per fare nuovi investimenti, ma questi possono essere acquistati da privati, da paesi stranieri o nella migliore delle ipotesi dalla stessa Banca d'Italia che acquista attraverso società affini emettendo nuovo denaro.
IN CONCLUSIONE
Insomma il monopolio monetario è in mano ai grandi magnati della finanza e nessuno può – o vuole – saperlo, come ci ricorda il Nobel all'economia, Maurice Allais. Inoltre la convertibilità aurea, comunque simbolo di garanzia e di valore intrinseco elevato, dopo la Conferenza di Breton Woods fu prima stabilita per il solo dollaro, unità di valuta internazionale – in termini tecnici Gold Standard- poi nel 1971 con Richard Nixon fu del tutto abbandonata.
In questo modo aumentava il reddito da Signoraggio per i grandi banchieri, che non avevano più alcun limite in termini di liquidità. In questo scenario apparentemente complesso dominano indisturbati in ambito politico, sociale economico, la famiglia Rothschild, Rockefeller, Morgan e molti altri, che de facto controllano il mercato finanziario mondiale già da un secolo, alimentando gli inumani meccanismi del darwinismo sociale, con pesanti ingerenze nelle nostre democrazie plutocratiche e ripercussioni nella nostra economia globale.
Tutto ciò è comprovato dall'esistenza di associazioni, quali il Bildeberg Group o dalla banca più potente al mondo, la Goldman Sachs, che annovera fra i partecipanti esponenti politici, di destra e sinistra, uomini di cultura e affaristi, i cui nomi sono facilmente reperibili su internet.
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