"THE END"

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mercoledì 28 agosto 2013

La Tradizione

Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole.
Philip K. Dick


Le parole sono come le infrastrutture che usi, inconsapevolmente, quando utilizzi il telefono, apri il rubinetto dell’acqua, accendi una lampadina o il gas. O meglio, le parole sono come l’acqua, la corrente, il gas:

viaggiano in “tubi” che le trasportano.

Le parole scaturiscono dal complesso delle “corde vocali”, per cui la vera infrastruttura è il corpo umano. Così, come il gas, la corrente e l’acqua scaturiscono da tubi e fili, anche dal corpo umano scaturiscono "reazioni".

Allo stesso modo, le autostrade e le strade, sono condotti in cui viaggiano le macchine, ossia, altre infrastrutture.

Le case, i ponti, sono infrastrutture. Le fogne, la scuola, le leggi, i codici, le religioni, gli Stati, etc. sono infrastrutture. Cerca di andare oltre alla definizione classica del termine, perché "il termine è sotto controllo” è un osservato speciale.

Sei "atteso", nei pressi dell’uso della parola. L’appuntamento è in quel “luogo”, perché è lì che devi accedere al fine di comunicare qualcosa alla comunità o al singolo individuo (addirittura a te stesso, qualche volta).

Le parole sono come il sangue che circola nelle vene o come le cariche elettriche che scorrono nei due sensi, dando luogo alla corrente…
Dal momento che la direzione delle cariche dipende dal fatto che esse siano positive o negative, si definisce il verso della corrente convenzionale come la direzione del flusso di carica positiva.

Tale convenzione si deve a Benjamin Franklin.

Nelle applicazioni pratiche, comunque, il verso della corrente è importante per il corretto funzionamento dei circuiti elettronici, mentre ha un importanza minore nei circuiti elettrici…


La corrente continua… presenta intensità sempre costante nel tempo e ha un unico verso di percorrenza…
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Le parole hanno diverse valenze e proprietà, almeno pari al numero delle persone vive sul Pianeta. Esse vengono decodificate in maniera biodiversa, eppure la “convenzione“ le obbliga a convergere attorno a significati univoci ma, insensati o apparenti, per quanto riguarda la loro valenza potenziale.

È come pretendere che un auto possa trasportare sempre e solo la stessa persona…

La frattalità di tutto quello in cui ci si imbatte (attrae) è sempre connessa alla presenza (anche indiretta) di un osservatore. I riflessi frattali ritraggono in maniera proporzionale ogni livello di osservazione. Dalla citazione precedente, ad esempio, è possibile estrarre le seguenti nozioni:

  • le cariche hanno almeno due direzioni
  • esiste un verso della corrente convenzionale
  • tale convenzione si deve ad una persona
  • nella pratica, tale verso, è importante per il corretto funzionamento dei circuiti elettronici
  • la corrente continua ha un unico verso di percorrenza.
A cui seguono le seguenti deduzioni:
  • c’è sempre possibilità di scelta (due direzioni)
  • all’interno di una convenzione
  • che ha una origine umana (controllo ispirato/idea)
  • che si basa sulla tecnologia (circuito elettronico)
  • ed alimenta l’attuale paradigma (unico verso di percorrenza).
Oltre alle due direzioni possibili che possono percorrere il conduttore fisico, che altro esiste?

Ecco che la domanda apre il campo chiuso dell’oltre orizzonte.


Intubare qualcosa equivale a piegarlo e a ridurne la “portata” ai propri fini, come il costruire argini ai fiumi o costruire canali artificiali o dighe di contenimento, etc.

L’umano esegue nelle 3d ciò che lo alimenta a livello abitudinario nel reame del mentale.

Non a caso la tecnologia moderna è basata su un funzionamento a programmazione (software) che “scorre” all’interno di strutture fisiche (hardware). È sempre lo stesso ritornello dell’incanalare qualcosa al fine di renderlo manifesto.

Le parole, ad un certo punto si condensano, si fissano, su carta, prestando il fianco per il “marchio” di codici, leggi, comandamenti, etc.

In seguito, la cultura diventa una gara a chi legge più libri e riesce a discuterne in pubblico con fare disinvolto e persino autoritario, dimostrando in questa modalità dell’essere tutta l’ingombrante presenza del proprio Ego, il quale cerca la luce del riflettore così come un fiore cerca e segue quella del Sole.

La tecnologia, dunque, utilizza un verso della corrente, separando di fatto già solo per questo… la possibilità del scegliere. Una simile imposizione sottile è presente in ogni casa e tu non ci puoi fare niente.

Nell’ambito della manipolazione è sufficiente imporre anche una sola volta la “propria intenzione” (punto di ripristino), al fine di costituire un precedente, a cui l’energia deve e dovrà rispondere (come il Genio che è in attesa dello sfregamento della lampada da parte del suo detentore Aladino).

Un volta concretizzato un proposito all’interno di una comunità, il campo energetico di riferimento cambia, dovendo tenere in considerazione il “nuovo venuto”. Il flusso risente della presenza, che può innescare un vortice attorno a sé e che, nella realtà, si trasformerà in una struttura frattale ad incantesimo (vortice o loop).

La tecnologia sviluppata è quella di riferimento attuale; una forma di schiavitù delle componenti energetiche ex libere. La società della tecnologia è allo stesso modo, una forma di schiavitù delle componenti umane ex libere…

I circuiti elettronici funzionano secondo il marchio della limitazione, imponendo relative forme d’onda sulla comunità “ai propri piedi”, come un vulcano che erutti ceneri sulle città sottostanti e circostanti.

Procediamo, ora, verso direzioni biodiverse, evitando ogni tipo di controllo, che possa scattare sulle lunghezze d’onda di parole per troppo Tempo elaborate nella mente. Il frattale è il Tempo minimo necessario alle strumentazioni informatiche per intercettare la comunicazione e raggiungere il luogo da cui si chiama (numero di telefono).

Dopo la sintetica, ma mirata, analisi sui capri espiatori (espedienti) alle origini, come minimo esempio, dei due grandi conflitti mondiali e dell’attacco giapponese a Pearl Harbour nel 1941, apparsa nell’articolo di SPS di ieri, oggi vale la pena unire quel lavoro a quest’altra citazione (sempre in rima con il modello storico deviato di riferimento):

Siria, uomini armati sparano contro mezzo ispettori Onu a Damasco.
Cecchini non identificati hanno sparato e danneggiato oggi a Damasco uno dei veicoli utilizzati dagli ispettori Onu impegnati a raggiungere la zona teatro del presunto attacco con gas letali.

Lo ha detto oggi un portavoce delle Nazioni Unite.

"Il primo mezzo della squadra per l'indagine sulle armi chimiche è stato colpito volutamente e più volte da cecchini non identificati", ha spiegato il portavoce, aggiungendo che l'auto è fuori servizio e che è stato ottenuto un mezzo sostitutivo.
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Osserva la “rima” del ritornello (sempre il solito):
  • cecchini non identificati
  • presunto attacco con gas letali.
Ora, procedi a balzi e non offrire mai per troppo Tempo la possibilità di essere "intercettato"; da cosa? Beh… per quanto Tempo solitamente dura il tuo livello di attenzione, prima che una certa “noia” ti distolga dall’approfondire un certo argomento/situazione? Ecco. La risposta te la puoi dare in perfetta autonomia.

Quello che può essere fatto a livello tecnologico, può essere fatto a te, perché tu sei un impianto tecnologico avanzatissimo, per cui esiste la conoscenza di riferimento in grado di "interagire" con te.

SPS fissa come un "cordone di riferimento", al quale se vuoi/puoi… hai la possibilità di mantenerti. Il solo scopo è quello di non farti “volare via in continuazione”. Il ruolo di SPS è simile a quello del “motivatore”. Ma sei sempre e solo tu che scegli. Certo, non in piena libertà; questo lo devi sempre ricordare.

Tu sei in catene. È antipatico da ricordare, ma qualcuno lo deve pur fare, no?

Perché si pianificano le guerre?

Costo della guerra in Iraq.
A fine marzo 2008 il costo complessivo dei 5 anni di guerra in Iraq, per il contribuente statunitense, supera i 500 miliardi dollari, con un incremento mensile di oltre 340 milioni di dollari.

Sempre nel maggio 2008, Linda Bilmes e Joseph Stiglitz (Premio Nobel per l'Economia 2001), hanno calcolato, dichiarato al Washington Post e pubblicato in un libro che la guerra in Iraq costerà al popolo americano tremila (3.000) miliardi di dollari.
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Il “costo” si trasforma in un guadagno per l’altra "sponda del fiume".

Il livello più superficiale dell’organizzazione delle guerre è l’interesse economico sottostante, il controllo delle terre e delle genti, il controllo dell’energia, etc.

La separazione che ne deriva alimenta in un unico verso la circuiteria dell’attuale paradigma Antisistemico.

La presenza inosservata del Nucleo Primo ti ha intubato in un ramo deviato della più grande storia.

Con il termine guerra d'Iraq, o seconda guerra del Golfo, si intende un conflitto cominciato il 20 marzo 2003 con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione guidata dagli Stati Uniti d'America, e terminata il 15 dicembre 2011 col passaggio definitivo di tutti i poteri alle autorità irachene da parte dell'esercito americano.

L'obiettivo principale dell'invasione era la deposizione di Saddam Hussein, già da tempo visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi:
timori (poi rivelatisi infondati) su un suo ipotetico tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto appoggio al terrorismo islamico e l'oppressione dei cittadini iracheni con una dittatura sanguinaria…
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Visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi: timori (poi rivelatisi infondati) su un suo ipotetico tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto appoggio al terrorismo islamico…

Per una parte (capro espiatorio) evidente di verità, la rimanenza delle parti è di “parte”:
  • timori rivelatisi infondati
  • ipotetico tentativo
  • presunto appoggio.
La realtà 3d ha risentito del "peso" delle bombe, anche se nulla di concreto è emerso relativamente alle origini che hanno mosso le armate all’invasione.

Nonostante la campagna afghana non fosse conclusa, l'amministrazione Bush spostò rapidamente la propria attenzione ad altri Stati che riteneva pericolosi per la sicurezza statunitense:

nel discorso sullo stato dell'Unione del gennaio 2002 Bush parlò del cosiddetto asse del male formato da stati canaglia quali Iran, Iraq e Corea del Nord, cui occorreva contrapporsi…
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  • spostò rapidamente la propria attenzione
  • riteneva pericolosi
  • per la propria sicurezza
  • asse del male
  • stati canaglia
  • contrapporsi.
La manipolazione mediatica è una presenza costante. Del resto come potrebbe essere altrimenti, vivendo nell’insieme delle infrastrutture create, disposte ed organizzate proprio a tal scopo?

La “regia” del Nucleo Primo corrisponde al vertice staccato della classica piramide del potere, ossia alla presenza immanifesta, che deve il proprio vantaggio proprio al fatto di non essere fisicamente evidenziabile attraverso i consueti canali d’indagine 3d.

Se il Nucleo Primo apparisse, tutto diverrebbe immediatamente evidente. La sua presenza chiuderebbe il tuo circuito sulla sua lunghezza d’onda.

La realtà cambierebbe, apparendo nella sua diretta funzione di controllo, ma quello che ancora risulterebbe evanescente sarebbe il livello superiore del senso della presenza del Nucleo Primo e della tua presenza:
  • i Custodi di uno scenario 3d sul quale esperienziare
  • una esperienza frutto di un vuoto a livello originale o animico 
  • il conosci te stesso, in qualità di disincanto anche dal livello oppressore della presenza dell’Anima, in balia di eventi talmente distanti da te da risultare totalmente inosservabili a loro volta.
Tu sei come l’ombra dell’Anima, la quale non ha nessuna necessità di completarsi ma solamente di liberarsi da qualcosa che l’ha attirata ed imbrigliata tra spire d’incantesimo.

Basta con le barzellette.

Probabilmente, questa “percezione di SPS” è la debole ricezione (per ora) di eventi che avvengono a “distanze” talmente grandi da risultare appena captabili ed inerenti a scenari nei quali le Anime sono impegnate ad altri livelli dell’evoluzione e la cui “caduta” equivale all’avvicinare una sorta di “pozzo”, attraverso il quale tu “vieni al Mondo nelle 3d”.

Ma tu… allora, cosa sei?

Le Anime non vengono sulla Terra per propria volontà, ma ci "cadono".


Giungono intubate in una struttura che le avvolge (protezione) che, poi, diventa il frattale dell’esoscheletro che caratterizza te, ossia… il corpo fisico, come conseguenza o emersione alla superficie 3d, di una serie di strutture o corpi via via sempre più densi.

Quando nasci, che cosa sei? Chi sei?
L’Anima dove si trova? In te? Fuori di te? Fuori e dentro di te?


Pensa a questo aspetto:
  • quante parti o personalità senti essere presenti contemporaneamente dentro di te?
La “caduta” dell’Anima è letterale e non figurata:
  • tu vivi in un’altra dimensione, rispetto alla sua “viva presenza”. È come essere il giocatore di un videogioco e creare il proprio avatar nel videogioco.
L’avatar è ancora il giocatore fisico?
Sì e no, vero?

Il giocatore fisico comanda l’avatar, a prima vista. Ma non è detto che l’avatar risponda solo perchè "costretto" dalle leggi informatiche (software) e non abbia altra “personalità” biodiversa, sviluppata nel Tempo ed in attesa di una propria fioritura (ad esempio, quando non giochi… che cosa accade lontano dalla tua presenza ed osservazione?). Il film d’animazione “Ralph spaccatutto” è esemplare a tal riguardo…

Leggi a queste coordinate:

  • il controllo delle popolazioni da parte di una classe politica d'elite avviene attraverso la manipolazione tecnotronica.
L'era tecnotronica comporta la comparsa graduale di una società più controllata. Una tale società sarebbe dominata da una élite, spinta da valori tradizionali. Presto sarà possibile far valere la sorveglianza, quasi continua, su tutti i cittadini e mantenere aggiornati files completi contenenti le informazioni più personali del cittadino.

Nella società tecnotronica la tendenza sembra essere diretta verso l'aggregazione di milioni di cittadini non coordinati, facilmente alla portata di personalità magnetiche e attraenti, che sfruttano le più recenti tecniche di comunicazione, per manipolare le emozioni e controllare la ragione"...
Between Two Ages: il ruolo dell'America nell'era Technotronic - Zbigniew Brzezinski (ex US National Security Advisor)
Link

Una tale società sarebbe dominata da una élite, spinta da valori tradizionali.

Segnati questo termine: valori tradizionali (che vuol dire tutto e niente allo stesso Tempo).

Ecco cosa emerge dalla consultazione degli archivi de’ “La Repubblica”? Ecco:

21 giugno 1985
Dalla rivoluzione informatica nasce la “società tecnotronica”.

Per desuetudine (perdita dell’abitudine) dallo sforzo mnemonico, questa invenzione produrrà smemoratezza nell'animo di chi apprende, perché si abituerà a non rievocare le cose da solo e dal suo interno, ma, fidando nei caratteri scritti, dal di fuori e col soccorso di segni altrui. Non a pro della memoria, ma della smemoratezza vale dunque il farmaco da te trovato.

L' apparenza, non la sostanza del sapere, tu elargisci ai tuoi discepoli…
Platone, Fedro.

Così, secondo Socrate, il re Thamus contesta al dio Teuth (o Toth), inventore della scrittura, il carattere progressivo e liberatore della nuova tecnologia:

che pone fine alla "società della memoria", della tradizione orale, dei vati e dei sacerdoti depositari della conoscenza, per aprire le porte alla società della scrittura che oggettivizza e disincarna il sapere, lo rende freddo reperto e con ciò apre le porte a quella gelida nevrosi che è la storia.

È praticamente la stessa spaventata obiezione che oggi viene rivolta ai paladini della "rivoluzione informatica", osserva lo psicologo Eraldo De Grada nel suo saggio su informatica e cambiamento psicologico contenuto nel volume "Tecnologia domani - Utopie differite e transizioni”…
Link

Ora, devi procedure da “solo”. Leggi la prossima citazione e cerca di desumere, di captare alla luce della tua portata. SPS si ferma qua, perché morale ed etico, nel rispetto dei tuoi Tempi:

può nutrire ancora delle speranze chi accetti punti di vista già condizionati, accusanti essi stessi il male che si dovrebbe vincere.

Ma chi, avendo assunto per punto di riferimento lo spirito e le forme che caratterizzano ogni civiltà vera, ogni civiltà tradizionale, ha saputo risalire alle origini e seguire tutte le fasi del movimento generale, sa anche quale opera immensa occorrerebbe non pure per tornare, ma anche solo per approssimarsi ad un ordine di normalità.

A costui le visuali del futuro non possono dunque presentarsi allo stesso modo che agli altri.

Chi ci ha seguiti fin qui, vede che le trasformazioni e gli avvenimenti attraverso i quali l'Occidente è giunto al punto attuale, non sono arbitrari e contingenti, ma procedono da un preciso concatenamento di cause. Il nostro punto di vista non è quello del determinismo. Non crediamo dunque che in ciò agisca un fato diverso da quello che gli uomini si sono creato.

Il fiume della storia segue il letto che esso stesso si è scavato.

Ma pensare che si possa ancora trattenere dalla sua direzione la corrente quando è divenuta travolgente e totale, prossima a sboccare, è cosa a cui certo non ci si può dare oggi a cuor leggero. Chi non ammette che un determinismo vi sia stato nel processo di caduta deve ammettere che un determinismo non vi è nemmeno in senso opposto, ossia che resta indeterminato se, dopo l'esaurirsi di un ciclo, potrà iniziarsi, con un certo carattere di continuità rispetto agli antecedenti, una nuova fase ascendente.

In ogni caso, potrebbe salvare l'Occidente soltanto un ritorno allo spirito tradizionale in una nuova coscienza unitaria europea.

Ora, per un tale ritorno, che cosa saprebbe oggi servire veramente da base?

Diciamo: in una coscienza unitaria europea.

Questo è il vero problema. Si tratta, per l'Occidente, di un ritorno alla tradizione, di un senso grande, universale, unanime, comprensivo di ogni forma di vita e di luce; nel senso, dunque, di uno spirito e di un ordine unico che imperino sovrani in ogni uomo, in ogni gruppo di uomini e in ogni settore dell'esistenza.

Non si tratta della tradizione in senso aristocratico e segreto, come deposito custodito da pochi, da una élite dietro le quinte della storia. In questo senso sotterraneo, la Tradizione è sempre esistita, esiste anche oggi e non certo per una qualsiasi contingenza dei destini degli uomini essa andrà perduta.

Ma la presenza di una tradizione presa in tal senso, non ha impedito il tramonto della civiltà occidentale.

È stato giustamente rilevato che una élite è una vena, una vena preziosa, ma pur sempre una vena: ci vogliono altre vene e bisogna che tutte le vene convergano benché solo quella centrale, l'occultissima, regalmente vada e nascondendosi, sprofondandosi, domini…

Se non c'è ambiente, non c'è risonanza:

se mancano le condizioni interne ed esterne a che tutte le attività umane possano riacquistare un senso, a che tutti possano chiedere tutto alla vita e, col portarla all'altezza di un rito e di una offerta, possano orientarla intorno ad un unico asse non soltanto umano, ogni sforzo è vano, non v'è seme che possa dar frutto, l'azione di una élite resta paralizzata.

Ma appunto tali condizioni oggi sono inesistenti. L'uomo, oggi come mai, ha perduto ogni possibilità di contatto con la realtà metafìsica, con ciò che sta prima di lui e dietro di lui. Non si tratta di credenze, di filosofie, di atteggiamenti: tutto ciò non conta, tutto ciò non sarebbe nulla; a tale stregua, facile sarebbe, in fondo, l'impresa.

Come si disse al principio, nell'uomo moderno vi è un materialismo che attraverso una eredità di secoli è ormai divenuto quasi una struttura, un dato costituzionale del suo essere.

Esso, senza che la coscienza esterna se ne accorga, strozza ogni possibilità, devia ogni intenzione, paralizza ogni slancio, danna ogni sforzo anche giustamente orientato ad una sterile, inorganica “costruzione”. D'altronde, il modo e l'insieme delle condizioni della vita quotidiana alla quale, nella civiltà d'oggi, nessuno dei nostri contemporanei può quasi più sottrarsi; il tipo predominante dell'istruzione; tutto ciò che consciamente o inconsciamente si subisce come suggestione e condizionamento da parte dell'ambiente e della psiche collettiva; gli idoli, i pregiudizi, le forme del giudicare e del sentire, della falsa conoscenza e della falsa azione radicatesi negli animi, tutto questo rinsalda la catena.

Occorrerebbe una catarsi totale, una denudazione che nulla risparmi, tale da portar fuori dalle concrezioni dell'uomo ultimo, dal suo “Io”, dai suoi orgogli e dalle sue opere, dalle sue speranze e dalle sue angosce. Tanto ha potuto il “progresso”, che questa è la condizione a che un punto trascendente di riferimento possa venire di nuovo riconosciuto, a che una fides in senso assoluto, tradizionale, possa riscaturire tanto da ridare ad ogni cosa - e per primo all'uomo - un nuovo significato, da riassorbire e riscattare in una nuova purità tutto ciò che è stato profanato e degradato.

Ma se una tale opera di liberazione interiore oggi difficilmente è da attendersi per dei singoli, come potrebbe essere concepita per le masse?

Se sta oltre le possibilità di coloro che continuano a baloccarsi coi feticci della Scienza e dell'Arte, della Storia, della Fede e della Filosofia, come potrebbe stare in quelle delle masse prese nel demonismo del collettivo, travolte dall'onnipotenza del fantasma economico e del fantasma tecnologico, dai parossismi dell'attivismo, dalle passioni politiche e da quanto converge verso un ideale arimanico di potenza o di illusoria, vuota prosperità?
Rivolta Contro il Mondo Moderno - Evola Julius

Segnati:
in ogni caso, potrebbe salvare l'Occidente soltanto un ritorno allo spirito tradizionale in una nuova coscienza unitaria europea.
ora, per un tale ritorno, che cosa saprebbe oggi servire veramente da base?
diciamo: in una coscienza unitaria europea.
non si tratta della tradizione in senso aristocratico e segreto, come deposito custodito da pochi, da una élite dietro le quinte della storia. In questo senso sotterraneo,
la Tradizione è sempre esistita, esiste anche oggi e non certo per una qualsiasi contingenza dei destini degli uomini essa andrà perduta.

E riaggancia la precedente nota:
una tale società sarebbe dominata da una élite, spinta da valori tradizionali. Zbigniew Brzezinski 

Ora, rifletti attentamente in questa direzione:
se la “tradizione”, che è sempre esistita, che esiste e non andrà mai perduta… avesse preso lucciole per lanterne? Fosse stata ingannata?
se tale "tradizione" alimentasse (ad un livello certamente inferiore rispetto a quello del Nucleo Primo) la “nuova” coscienza unitaria europea, a quale “versante di te” saresti esposto?
forse a quello di riferimento esterno e sottile, che ha intubato l’Anima in un corpo finito e limitato.
Da questo punto di vista risulta chiaramente che il conosci te stesso è la chiave, sempre attuale, per sorvolare le asperità del geoide sul quale sei isolato.

Asperità che riflettono le tue, insieme a ciò che ti ha spinto sottilmente nelle 3d.

Tu sei un ibrido sotto vari aspetti:
tu e l’Anima siete due facce diverse della stessa medaglia che la Quantistica risolve nel principio della particella e dell’onda. Se vuoi osservare l’una, perdi l’altra e viceversa.
Nelle 3d è così. Ma tu sei un essere metafisico e multidimensionale. In te è presente quella componente “magica” che ti rende unico, speciale e, in un solo termine, un Creatore.

C’è un esperimento in corso.

Condotto da un livello d’osservazione altissimo, che sfugge.

Attraverso l’Analogia Frattale, il Metodo Indiretto e il Conosci Te Stesso… puoi manifestare ciò che non è manifesto, semplicemente variando la tua lunghezza d’onda.

Nel frattempo, l’Europa spinge sull’acceleratore della “crisi economica” al fine di unificare le genti sotto ad un unico vessillo, di parte.

Il Pianeta è un gigantesco attrattore che ti ha… La Terra è da ammirare ma senza eccessi. Essere in questo Mondo ma non di questo Mondo.


Riparti... ma da te stesso.

Dipende da te.

Davide Nebuloni 

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