Lo statunitense David M. Jacobs, autore del libro “The Threat – revealing the secret alien agenda”(ovvero “La minaccia – rivelando il programma segreto degli alieni”) è un docente di storia specializzato nella storia dell’America del ventesimo secolo, che si è laureato con una tesi sul fenomeno UFO, e che ha insegnato alla Temple University di Filadelfia.
Per realizzare la sua tesi egli ha consultato documenti consultabili alla base Maxwell dell’aeronautica militare statunitense e alla Biblioteca del Congresso. La sua idea era che indagando si sarebbe scoperto se le apparizioni di UFO corrispondevano realmente a velivoli provenienti da un altro pianeta (e allora sarebbe stata la scoperta più clamorosa ed importante dell’epoca moderna) o solo una sorta di “leggenda metropolitana” da interpretarsi su base sociologica e psicologica e da inserire nella storia della cultura popolare. L’idea che gli occupanti alieni di quei velivoli potessero costituire una minaccia per l’umanità non lo sfiorava nemmeno. A dir la verità non lo sfiorò mai nemmeno l’idea che quei velivoli fossero la manifestazione di tecnologia avanzata terrestre, ma questo, come vedremo in seguito, è poco rilevante al fine della presente trattazione.
Solo dopo che Jacobs ebbe raccolto (assieme ad altri ricercatori) una enorme mole di prove testimoniali, si rese conto della serietà del fenomeno ed iniziò ad indagare anche sugli occupanti di quei velivoli e sul loro comportamento. Pur essendo a conoscenza del fenomeno dei cosiddetti “rapimenti alieni” (o come vengono ormai internazionalmente denominati “abductions”), la sua prima impressione fu che si trattava di pure invenzioni elaborate dalla fantasia umana.
Col tempo però fu portato a sospettare che ci fosse qualcosa di vero nelle testimonianze di chi affermava di essere stato rapito. Siccome la maggior parte delle informazioni in tali casi venivano ottenute tramite ipnosi (spesso i rapiti ricordavano ben poco del rapimento stesso oppure avevano solo sogni ricorrenti riguardo a quell’episodio assieme a strane cicatrici sul corpo) e siccome non si fidava troppo della maniera in cui altri ricercatori conducevano le sedute di ipnosi, si mise a studiare lui stesso le tecniche di ipnosi regressiva.
Nel suo libro Jacobs afferma che è molto difficile condurre interrogare una persona sotto ipnosi senza condizionarla: alcune domande particolari potrebbero orientare le risposte e falsare l’indagine. Secondo lui molti ricercatori che lo hanno preceduto erano profondamente influenzati da una visione buonista delle finalità di quegli esseri che conducevano i rapimenti, imbevuti difilosofia new age che vedevano nei “fratelli cosmici” degli amici solidali che avrebbero aiutato l’umanità in un processo di positiva evoluzione.
Ovviamente le critiche che Jacobs pone agli altri possono essere rivolte a lui, ed è difficile assicurarsi che le testimonianze da lui raccolte sotto ipnosi non siano state (magari involontariamente) indirizzate. Ad onore del vero Jacobs ha raccolto del materiale che messo assieme offre una visione del mondo (e del futuro prossimo) oltremodo negativa, una visione a cui lui stesso vorrebbe non credere; in altre parole è difficile pensare che abbia influenzato troppo i suoi testimoni.
Per altro la sua visione degli alieni ha inizialmente poco a che vedere con il possibile scenario di una finta invasione alienaper giustificare la creazione di un unico governo mondiale che organizzi la resistenza all’invasore. Jacobs nel libro The Threat non ha raccolto prove di una futura invasione aliena, ma di un processo di infiltrazione e ibridazione che andrebbe avanti a ritmo sempre più spedito da almeno 60 anni.
Certo restano diversi interrogativi e dubbi. Ad esempio c’è a chi si chiede come mai una razza tanto progredita abbia bisogno continuamente di raccogliere nuovo materiale genetico invece di utilizzare quello già raccolto. L’obiezione è di Carl Sagan (persona fin troppo legata al sistema di potere, membro del CFR, ovvero di una delle più importanti organizzazioni globaliste) ma è facile rispondere che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, e che la raccolta di nuovi campioni genetici, i continui tentativi di ibridazione sono il miglior mezzo per ottenere il risultato desiderato, ovvero di creare una razza ibrida (ma molto somigliante esteriormente a quella umana) capace di svolgere la propria esistenza sul pianeta terra.
D’altronde come potere decidere se quanto afferma Jacobs nel suo libro sia vero o falso? Solo conducendo anche noi un vasto studio su presunti rapiti utilizzando l’ipnosi regressiva. Una cosa di sicuro non torna nel lavoro di indagine e di denuncia di Jacobs: pur denunciando una pericolosissima minaccia aliena contro la razza umana non fa niente per denunciare le scie chimiche, possibile che non se ne sia ancora accorto? Lo aspettiamo al varco ma fino ad ora non solo ha ostrato di ignorare il problema, ma non ha nemmeno risposto alle nostre mail sulla questione.
Nel suo libro “The threat” Jacobs nel suo libro afferma che le centinaia di persone da lui sottoposte ad ipnosi regressiva riferivano a seconda dei casi:
a) di essere state rapite dagli alieni
b) di avere visto un UFO e di non ricordare più cosa era successo nelle ore successive
c) di avere memorie e/o sogni ricorrenti di “piccoli uomini grigi” che attraversavano le mura della propria casa e venivano verso di loro
d) di avere (in concomitanza con una delle evenienze succitate) strani segni e cicatrici sul corpo
La cosa strana ed inquietante è che le persone sottoposte ad ipnosi, pur non conoscendosi tra di loro, e pur non avendo parlato con nessun altro di queste esperienze, descrivevano storie molto simili di piccoli alieni grigi e/o ibridi umano-alieni che li rapivano, li sottoponevano ad esami medici, prelevavano uova o sperma, a volte li fanno accoppiare con degli ibridi.
Si trattava di storie decisamente “pazzesche”, “assurde”, che nessuna persona “normale” avrebbe mai creduto, storie che quando venivano accennate dagli interessati ai familiari non venivano minimamente credute. Jacobs stesso, rendendosi pienamente conto della situazione, istruì la moglie ed i figli a non parlarne con i compagni di classe ed i colleghi di lavoro, in modo tale che evitassero di essere oggetto di derisione.
Si tratta di storie incredibili, che io stesso ho letto con interesse misto ad incredulità, e ho messo da parte e catalogate nella memoria nella zona dove si archiviano le informazioni dubbie (ma che potrebbero prima o poi essere convalidate da ulteriori ricerche).
Storie incredibili, ma forse noi facciamo qualcosa di differenze con le piante di cui ci nutriamo o con gli animali da fattoria? Effettuiamo incroci, ibridiamo razze, scegliamo tra gli esseri che risultano quelli che più si conformano alle nostre aspettative e poi li incrociamo (facciamo accoppiare) tra di loro. Negli ultimi decenni siamo arrivati a prendere pezzi del genoma di un animale o di una pianta per inserirli nel codice genetico di un’altra specie.
E questo non è stato mai fatto a causa del nostro amore verso gli animali (che sfruttiamo per prelevare il loro latte o che uccidiamo per nutrirci della loro carne) o verso le piante (che in alcuni casi mangiamo per intero uccidendole, in altri casi utilizziamo solo per i semi); è stato fatto per puro egoismo, e diciamolo pure, senza che ci fosse nemmeno una necessità vitale di farlo. L’uomo non è certo un “fratello” degli esseri di cui trasforma o incrocia il DNA, non è un essere dai poteri divini che lavora per l’evoluzione degli altri esseri viventi, ma solo un tremendo egoista, spesse volte (occorre dirlo) senza alcuna pietà per gli esseri che utilizza come cavie in questi suoi esperimenti.
I nostri animali per altro non hanno modo di ribellarsi, e solo quando vengono portati al mattatoio si ribellano come possono emanando alti lamenti. Non altrettanto si può dire degli esseri umani, che sarebbero maggiormente in grado di ribellarsi allo sfruttamento da parte di altri esseri.
E qual è la migliore maniera di impedirlo? Semplice, evitare che ne siano coscienti. Come astute tecniche di manipolazione permettono ai governanti terrestri di continuare a governare impuniti (nonostante le loro continue malefatte contro il pianeta ed i suoi abitanti), così avanzate tecniche di manipolazione mentale permetterebbero (secondo la ricostruzione di David Jacobs) ad esseri alieni di cancellare la memoria di quanto avvenuto, e di instillare nei rapiti delle false memorie d dei messaggi di vera e propria propaganda (anche tramite comunicazione telepatica). Questi messaggi rassicuranti sono del tipo: “noi alieni siamo qui per salvare la terra”, “voi siete indispensabili per il futuro del vostro pianeta”, “voi siete i prescelti e noi ci prenderemo sempre cura di voi quando verrà il tempo”.
Curiosamente (ma non troppo per chi segue da un po’ di tempo questo blog) molti di questi pensieri instillati nei rapiti coindono con la peggiore propaganda della new age e del Nuovo Ordine Mondiale. Secondo tale aberrante propaganda l’uomo è responsabile della catastrofe ecologica e delle continue guerre sul pianeta terra, mentre gli alieni buoni impediranno che tutto questo accada o salveranno l’umanità dopo la catastrofe.
Nella realtà succede tutto il contrario: non è l’uomo responsabile della distruzione del pianeta, ma una cricca di esseri inumani, che hanno saturato gli ecosistemi con nanoparticolato di alluminio e altri veleni (scie chimiche), sono responsabili dei conflitti locali e globali. Difficile pensare che questo orrendo piano possa essere stato orchestrato solo da menti maniacali (intenzionate a distruggere il pianeta sul quale dovrebbero vivere i propri figli e nipoti) mentre è molto più logico pensare che dietro a gestire il comando di tutte le operazioni, al vertice della piramide, ci siano entità non umane e/o non terrestri. Insomma gli alieni potrebbero benissimo essere all’origine di queli disastri che poi potrebbero risolvere con un loro intervento da “deus ex machina”, secondo il classico schema “crea il problema e imponi la tua soluzione” (noto come “problema-reazione-soluzione”).
Ad esempio è indicativa la storia di Pam che si era convinta di vivere una vita fortunata in quanto assistita da “angeli custodi” che l’aiutavano a superare ogni propria difficoltà, ed era diventata devota discepola di un guru New Age. Una sua esperienza di rapimento l’aveva convinta che gli alieni erano meravigliosi esseri in visita alla terra provenienti dalla costellazione delle Pleiadi. Dopo le sessioni di regressione ipnotica Pam ha iniziato a ricordare esperienze diverse, e non molto belle, comprendendo che gli angeli custodi e gli esseri delle Pleiadi erano soltanto delle fumose illusioni.
Ma a questo punto qualcuno si chiederà: il professor Jacobs ha davvero ragione?
La mia risposta non è sì e neppure no, la vostra ... vedete voi e ricordate sempre di ragionare con la vostra testa.
Il fatto è che Jacobs ha evitato di prendere in considerazione l'assoluta e strabiliante somiglianza che c'è tra le esperienze raccontate dalle persone che subiscono i cosiddetti “rapimenti alieni” e le persone che entrano in trance sciamanica o che accedono in qualsiasi altra maniera a stati di coscienza alterati. Bere l'ayahuasca, entrare in trance assumendo altre sostanze psicotrope, digiunando o danzando vorticosamente sino ad essere esausti, porta ad avere esperienze fin troppo simili a quelle dei rapimenti alieni, come dimostra con abbondanza di prove G. Hancock nel suo libro Sciamani.
Vedi per esempio i dipinti degli artisti che assumono ayahuasca, immagini più eloquenti di mille parole.
A quanto scrive Hancock, tali incredibili similitudini (che se possibile mostrerò in un prossimo articolo) sono state mostrate al professo Jacobs e da lui ignorate.
Questo allora prova che i rapimenti appartengono semplicemente alla categoria delle allucinazioni?
La questione è molto più complicata e abbisogna di diversi altri articoli di approfondimenti per essere dipanata in tutta la sua complessità.
Eppure se ammettessimo che Jacobs avesse ragione, molti pezzi del puzzle andrebbero al loro posto, ci sarebbe un senso per le scie chimiche, per la modificazione del DNA, per la depopolazione: nell’ottica di una sostituzione della razza umana con una razza ibrida avrebbe senso
a) la manipolazione mentale tramite scie chimiche che ottundono le menti degli esseri umani e impediscono loro di comprendere cosa stia accadendo
b) la geoingegneria per ottenere un pianeta più simile al loro
c) l’interesse per la modificazione del DNA
d) l’interesse a costituire un Governo Planetario per subordinare ogni cosa al loro interesse
e) la riduzione della popolazione per far posto ai nuovi esseri che ripopoleranno la terra
f) il mantenimento di una piccola quota di esseri umani come “serbatoio” genetico, almeno durante la fase iniziale
Ciò nonostante restano fin troppi interrogativi aperti. Il primo dei quali è: se sono così tecnologicamente avanzati da effettuare viaggi interstellari, come mai non escono allo scoperto conquistando il pianeta e poi facendo quello che vogliono in tutta tranquillità? Forse non sono così forti e agguerriti come sembrano? Forse hanno bisogno di tenere nascosto il loro operato rispetto ad altre razze stellari che potrebbero trovarlo odioso ed immorale? Forse devono far sembrare come se tutto il marcio che succede qui in terra fosse opera dei terrestri?
Se invece la loro realtà appartenesse a mondi che si trovano letteralmente in un'altra dimensione con alla quale è possibile accedere tramite gli stati alterati di coscienza (ma non solo) forse si comprenderebbero meglio alcune cose, sebbene si resterebbe molto più confusi rispetto alle altre.
PS: a prescindere da questi amletici dubbi adesso c’è da comunicare a più gente possibile che le élite occulte forse hanno già pianificato un attentato ai giochi olimpici: più gente riusciamo ad informare e più sarà difficile per loro mettere in atto un nuovo 11 settembre.
Idem per la possibile prossima pandemia di influenza aviaria.
PUBBLICATO DA CORRADO
http://scienzamarcia.blogspot.com
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