"THE END"

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giovedì 22 marzo 2012

La patente


Metto prima questo articolo, la patente, e poi subito dopo la patente che Monti possiede in effetti, non che Berlusconi fosse molto diverso sempre imprenditore e banchiere è, ci hanno solo preparato, ma “questo vecchio di merda” è proprio specializzato nel dissanguare i cittadini, (Io rispetto chi mi rispetta e non seguo i comandamenti, rispetto il padre e la madre se loro rispettano me, alla De Andrè insomma), leggere in fondo il secondo articolo per credere! E poi sento persone che ancora credono nell’illusione del “non si può” oppure “non è giusto”, leggete la filosofia esistenziale di questi parassiti maledetti e vediamo cos’è possibile o meno. Caprette, vi condurranno e non saprete se è una tosatura oppure una sgozzatura. Benvenuti al macello! Dove pretendete di andare con questi che vi guidano, oh, sono peggio della chiesa e non è cosa semplice!

Dioniso777




E' sufficientemente ovvio a tutti che per poter guidare un'auto senza creare situazioni di pericolo occorre la patente, che viene rilasciata dopo avere correttamente risposto a 40 domande ed avere dimostrato di sapere guidare il mezzo di trasporto per cui si chiede l'abilitazione alla guida. Il senso di questa pratica è ridurre il più possibile i danni che una guida scorretta può causare.
Tutto sensato.
Considerando che le vite di pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti e camionisti dipendono dal rispetto e dall'attenzione che vengono portati per le convenzioni stradali, le difficoltà incontrate nel conseguire la patente sembrano ragionevoli. L'ISTAT ci informa che nel 2010 sono stati registrati in Italia 211.404 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti è stato pari a 4.090, quello dei feriti ammonta a 302.735. [1]
Pur nella sua gravità il numero è di molto inferiore ai 165.000 decessi del 2008 per tumore e ai 225.000 per problemi cardiaci e rappresenta lo 0,7% dei 581.000 morti per cause non naturali.[2]
Insomma bisogna essere maggiorenni ed avere studiato alcuni mesi per avere la patente di guida, ovvero per diventare responsabili quando si guida. Quando le statistiche aumentano deve necessariamente aumentare anche il grado di responsabilità e quindi i tempo dedicato al conseguimento della relativa patente. Succede così che chi è autorizzato a trattare i tumori che hanno portato nel 2008 a 165.000 decessi debba affrontare studi ben più impegnativi. Diciamo 10 anni dopo la maggiore età.
A chiunque svolga un'attività di responsabilità senza averne preventivamente conseguito l'idoneità viene applicata la pena prevista (guida senza patente o abuso di professione medica nei due casi citati). Le eventuali condanne sono da considerarsi un deterrente per chiunque intenda minare il pubblico benessere tramite azioni inconsulte e non adeguatamente studiate (lasciamo per il momento da parte la doverosa critica nei confronti della malasanità).
Chiaro il meccanismo? Bene, adesso alziamo il tiro e diamo un'occhiata al welfare, ovvero a tutto ciò che riguarda il benessere ed i diritti dei cittadini. Ad esempio costi e modalità dell'istruzione offerta, oppure per tutto ciò che riguarda la sanità. O ancora i diritti dei lavoratori. Quale patente pensate possa essere necessaria a chi è sulla tolda di comando per dirigere la nave dove sono imbarcati così tanti milioni di Italiani? E quale patente ritenete sia necessaria ed adeguata per eleggere questi abilissimi manovratori?
Andiamo per ordine. Lungi da me pensare che una laurea garantisca assoluto (o anche solo sufficiente) rispetto e dedizione verso la Res Publica. Nel mio ultimo articolo ho spiegato come certi analfabeti possano essere esempi di vita da seguire.[3] E' però un fatto storico che l'italico Parlamento sia frequentato da laureati. Negli ultimi anni il livello di istruzione dei nostri parlamentari è sceso di parecchio mentre le relative retribuzioni sono aumentate a dismisura, così come mostrato in figura.[4]
Ora se qualcuno ha a cuore la Res Publica ed è consapevole della crisi in cui versano le famiglie italiane certamente non pensa a riempirsi le tasche varando nel contempo misure di lacrime e sangue. Ed il titolo di studio? Cosa significa passare dal 91% del 1950 al 64% del 2006? Com'è cambiata la figura del parlamentare medio e com'è cambiata l'attività legislativa? Inoltre: cosa e quanto hanno studiato costoro? Dove hanno imparato educazione civica, ad esempio? Che idea hanno della Res Publica, cioè del benessere comune, delle tensioni sociali etc.?
I dati sono sconfortanti. Il massimo del rigore che ci viene imposto in questi tempi di crisi è un “tecnico” formatosi nella più prestigiosa scuola di moderna rapina sociale, ovvero la Goldman-Sachs. Quest'ultima è la più potente banca d’affari americana, che condiziona mercati e governi, e Monti dal 2005 (cioè dall’anno in cui si stava progettando la crisi economica mondiale) è International Advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del “Goldman Sachs Global Market Institute”.[5]
Ora ditemi voi quale patente ha conseguito Monti per guidare l'Italia, e conseguentemente quanto sono credibili le sue proposte ed azioni di governo. E' un po' come se venisse dato da guidare un bilico o una bisarca ad un ubriaco che con il suo comportamento scellerato ha appena distrutto vite umane, autostrade e automezzi. Il vero problema: quale pattuglia lo immobilizzerà, quale giudice lo condannerà e quale prigione lo rieducherà al senso dello Stato?
Si potrebbe obbiettare: è l'elettorato che deciderà se la politica di sangue, sudore e lacrime voluta da Monti è stata gradita o meno. In base ai giudizi dell'elettorato Monti sarà mandato ad ammuffire nelle cantine della Storia Repubblicana oppure gli sarà concessa l'opportunità di farci versare altro sangue, sudore e lacrime.
Questo non fa che spostare la domanda: chi ha mai dato all'elettorato la patente di voto? Quale corso di educazione civica o di politica economica, ad esempio, hanno fatto gli elettori per riuscire a capire la differenza tra affidare il governo ad un esponente di spicco della più potente banca d'affari americana e affidarlo invece ad un esponente (semmai esistesse) che predica la chiusura dei mercati nazionali alla speculazione finanziaria di Wall Street?
In altre parole: cosa si può pretendere da un popolo a cui è stata invalidata la patente di cittadini ed è stata consegnata la patente di consumatori, ed il cui inconscio collettivo è quotidianamente istruito a creare nuovi bisogni individuali e contemporaneamente dimenticare il senso della collettività? Raccogliendo l'urlo del linguista Tullio De Mauro che denuncia come vi sia un 70% di italiani che non sa interpretare correttamente un testo di media difficoltà [3], quale patente ci possiamo aspettare che i consumatori italiani possano dare ai vertici politici, stante la schiacciante superiorità numerica degli analfabeti di ritorno (ovvero di consumatori contro cittadini)?
Gli Islandesi hanno dovuto scoprire di persona i costi di tutto questo. Potevano evitare di sostenere il trauma del crollo della speculazione finanziaria in casa loro? Sinceramente sono convinto di no. Non sono queste le basi su cui poggia la democrazia, la cui regola principale non è formare un elettorato consapevole e maturo, ma dare la possibilità ad ognuno di eleggere qualcuno che li rappresenti. Chiunque esso sia e qualunque interesse rappresenti. Il che, come si vede, non è una soluzione alle decisioni calate dall'alto, quanto un incentivo. Aggiungiamoci pure che i media (manovrati dai soliti noti) sono strutturati come generatori di consenso (Chomsky docet) e non come veicoli di informazioni ed il cerchio si chiude.
Non esiste nessun controllo super partes, nessun organismo che, forte della propria formazione sociale, abbia il potere di bloccare gli attuali corsi di qualunquismo e menefreghismo (riprogrammazione dell'inconscio collettivo per fini commerciali) nel nome di quel bene superiore chiamato Res Publica. Né d'altronde mi sento di auspicarlo, data la possibilità reale di significative derive autoritarie: quelle già in atto sono sufficienti, grazie. Evidentemente la situazione ha raggiunto uno stallo preoccupante, dove le varie componenti sociali sono cristallizzate all'interno di alvei monodirezionali. Si comunica solo verticalmente verso il basso, e la patente è obbligatoria solo per gli strati inferiori. Più si sale nella piramide sociale e meno è richiesta l'abilitazione, meno si rende necessaria la formazione indispensabile al buon funzionamento della Res Publica, aprendo così le porte ad abusi di ogni tipo. 

[1]http://www.istat.it/it/archivio/44757
[2]http://www.istat.it/it/archivio/24446
[3]http://www.appelloalpopolo.it/?p=6096
[4]http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002236.html
Ex Goldman Sachs I nostri clienti vengono chiamati burattini eliotroporosa
Confessione-choc di un ex direttore della Goldman Sachs al New York Times. Funziona così in tutte le banche del mondo? Probabile.


Si chiama Greg Smith, ed è il direttore esecutivo della Goldman Sachs per i CDS in USA, Europa, Medio Oriente e Africa. Anzi lo era fino a ieri: oggi rassegna le dimissioni, e racconta il perché sul New York Times. Ecco alcuni estratti della sua clamorosa confessione:
"Posso onestamente sostenere che l'ambiente è oggi più tossico e distruttivo di quanto abbia mai visto. Per più di un decennio ho partecipato alla selezione dei candidati attraverso i colloqui. Ho capito che era tempo di lasciare quando non riuscivo più a guardare gli studenti negli occhi e dire loro che la banca era un bel posto in cui lavorare.
I miei clienti hanno una base totale di investimenti di mille miliardi di dollari. Sono sempre stato orgoglioso nel consigliare i miei clienti su cosa fosse il meglio per loro, anche se ciò significava meno soldi per la banca. Questa visione sta diventando sempre più impopolare alla Goldman Sachs.
Come siamo arrivati qui? E' cambiato il sistema della leadership. Oggi, se fai abbastanza denaro per la banca sarai promosso in posizioni chiave. Quali sono i tre modi veloci per riuscirci? 1) Esegui le "asce" Goldman, ovvero convinci i tuoi clienti a investire in prodotti di cui ci vogliamo liberare perché non hanno un profitto; 2) Vai a "Caccia di elefanti", ovvero induci i clienti a investire dove c'è il maggior profitto per Goldman. Sarò fuori moda, ma questo a me non piace; 3) Procurati una poltrona dove puoi fare trading su misteriosi prodotti con acronimi di tre lettere.
Mi fa sentire male il modo cinico in cui stanno depredando i clienti. Negli ultimi 12 mesi ho sentito cinque diversi direttore riferirsi ai loro clienti come "burattini". In questi giorni, la più comune domanda che ricevo dai nuovi assunti è "Quanti soldi ci tiriamo fuori da questo cliente?". Mi infastidisce ogni volta, perché rispecchia chiaramente quello che sentono dai loro capi. Non occorre essere scienziati per capire che il giovane analista seduto in un angolo, che sente parlare di "burattini", "strappare gli occhi" e "guadagnarci su", non diventerà un cittadino modello."
Goldman Sachs sarà anche fulcro e sentina di tutti i mali, ma è assai probabile che questo andazzo sia il medesimo in ogni banca del mondo. Banche che con tale approccio gestiscono e custodiscono idebiti di intere Nazioni. Se persino i supermanager, avvezzi a tutto, si scandalizzano e si licenziano forse è ora di pensare a ripulire l'ambiente. Prima che trascini a fondo l'intero pianeta.

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