Metto prima questo
articolo, la patente, e poi subito dopo la patente che Monti possiede in
effetti, non che Berlusconi fosse molto diverso sempre imprenditore e banchiere
è, ci hanno solo preparato, ma “questo vecchio di merda” è proprio
specializzato nel dissanguare i cittadini, (Io rispetto chi mi rispetta e non seguo i comandamenti, rispetto il padre e la madre se loro rispettano me, alla De Andrè insomma), leggere in fondo il secondo articolo
per credere! E poi sento persone che ancora credono nell’illusione del “non si può” oppure “non è
giusto”, leggete la filosofia esistenziale di questi parassiti maledetti
e vediamo cos’è possibile o meno. Caprette, vi condurranno e non saprete se è
una tosatura oppure una sgozzatura. Benvenuti al macello! Dove pretendete di
andare con questi che vi guidano, oh, sono peggio della chiesa e non è cosa
semplice!
Dioniso777
E' sufficientemente ovvio a tutti che per poter guidare
un'auto senza creare situazioni di pericolo occorre la patente, che viene
rilasciata dopo avere correttamente risposto a 40 domande ed avere dimostrato
di sapere guidare il mezzo di trasporto per cui si chiede l'abilitazione alla
guida. Il senso di questa pratica è
ridurre il più possibile i danni che una guida scorretta può causare.
Tutto sensato.
Considerando che le
vite di pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti e camionisti dipendono
dal rispetto e dall'attenzione che vengono portati per le convenzioni stradali,
le difficoltà incontrate nel conseguire la patente sembrano ragionevoli. L'ISTAT
ci informa che nel 2010 sono stati registrati in Italia 211.404 incidenti
stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti è stato pari a 4.090,
quello dei feriti ammonta a 302.735. [1]
Pur nella sua
gravità il numero è di molto inferiore ai 165.000
decessi del 2008 per tumore e ai 225.000 per
problemi cardiaci e rappresenta lo 0,7% dei
581.000 morti per cause non naturali.[2]
Insomma bisogna
essere maggiorenni ed avere studiato alcuni mesi per avere la patente di guida,
ovvero per diventare responsabili quando si guida. Quando le statistiche
aumentano deve necessariamente aumentare anche il grado di responsabilità e
quindi i tempo dedicato al conseguimento della relativa patente. Succede così
che chi è autorizzato a trattare i tumori che hanno portato nel 2008 a 165.000 decessi debba affrontare studi ben
più impegnativi. Diciamo 10 anni dopo la maggiore età.
A chiunque svolga
un'attività di responsabilità senza averne preventivamente conseguito
l'idoneità viene applicata la pena prevista (guida senza patente o abuso di
professione medica nei due casi citati). Le eventuali condanne sono da considerarsi un deterrente per chiunque
intenda minare il pubblico benessere tramite azioni inconsulte e non
adeguatamente studiate (lasciamo per il momento da parte la doverosa critica
nei confronti della malasanità).
Chiaro il
meccanismo? Bene,
adesso alziamo il tiro e diamo
un'occhiata al welfare, ovvero a tutto ciò che riguarda il benessere ed i
diritti dei cittadini. Ad esempio costi e modalità dell'istruzione offerta,
oppure per tutto ciò che riguarda la sanità. O ancora i diritti dei lavoratori. Quale patente pensate possa essere necessaria a chi è sulla tolda di
comando per dirigere la nave dove sono imbarcati così tanti milioni di
Italiani? E quale patente ritenete sia necessaria ed adeguata per eleggere
questi abilissimi manovratori?
Andiamo per ordine.
Lungi da me pensare che una laurea garantisca assoluto (o anche solo
sufficiente) rispetto e dedizione verso la Res Publica. Nel mio ultimo articolo ho spiegato come
certi analfabeti possano essere esempi di vita da seguire.[3] E' però un
fatto storico che l'italico Parlamento sia frequentato da laureati. Negli ultimi anni
il livello di istruzione dei nostri parlamentari è sceso di parecchio mentre le
relative retribuzioni sono aumentate a dismisura, così come mostrato in figura.[4]
Ora se qualcuno ha
a cuore la Res Publica ed è consapevole della crisi in cui versano le famiglie
italiane certamente non pensa a riempirsi le tasche varando nel contempo misure
di lacrime e sangue. Ed il titolo di studio? Cosa significa passare dal 91% del
1950 al 64% del 2006? Com'è cambiata la figura del parlamentare
medio e com'è cambiata l'attività legislativa? Inoltre: cosa e quanto hanno
studiato costoro? Dove hanno imparato educazione civica, ad esempio? Che idea
hanno della Res Publica, cioè del benessere comune, delle tensioni sociali
etc.?
I dati sono
sconfortanti. Il massimo del rigore
che ci viene imposto in questi tempi di crisi è un “tecnico” formatosi nella
più prestigiosa scuola di moderna rapina sociale, ovvero la Goldman-Sachs. Quest'ultima è la
più potente banca d’affari americana, che condiziona mercati e governi, e Monti
dal 2005 (cioè dall’anno in cui si stava progettando la crisi economica
mondiale) è International Advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del
Research Advisory Council del “Goldman Sachs Global Market Institute”.[5]
Ora ditemi voi
quale patente ha conseguito Monti per guidare l'Italia, e conseguentemente
quanto sono credibili le sue proposte ed azioni di governo. E' un po' come
se venisse dato da guidare un bilico o una bisarca ad un ubriaco che con il suo
comportamento scellerato ha appena distrutto vite umane, autostrade e
automezzi. Il vero problema: quale pattuglia lo immobilizzerà, quale giudice lo
condannerà e quale prigione lo rieducherà al senso dello Stato?
Si potrebbe obbiettare: è l'elettorato che deciderà se la
politica di sangue, sudore e lacrime voluta da Monti è stata gradita o meno. In
base ai giudizi dell'elettorato Monti sarà mandato ad ammuffire nelle cantine
della Storia Repubblicana oppure gli sarà concessa l'opportunità di farci
versare altro sangue, sudore e lacrime.
Questo non fa che
spostare la domanda: chi ha mai dato all'elettorato la patente di voto?
Quale corso di educazione civica o di politica economica, ad esempio, hanno
fatto gli elettori per riuscire a capire la differenza tra affidare il governo
ad un esponente di spicco della più potente banca d'affari americana e
affidarlo invece ad un esponente (semmai esistesse) che predica la chiusura dei
mercati nazionali alla speculazione finanziaria di Wall Street?
In altre parole:
cosa si può pretendere da un popolo a cui è stata invalidata la patente di
cittadini ed è stata consegnata la patente di consumatori, ed il cui inconscio collettivo è
quotidianamente istruito a creare nuovi bisogni individuali e
contemporaneamente dimenticare il senso della collettività? Raccogliendo l'urlo
del linguista Tullio De Mauro che denuncia come vi sia un 70% di italiani
che non sa interpretare correttamente un testo di media difficoltà [3],
quale patente ci possiamo aspettare che i consumatori italiani possano dare ai
vertici politici, stante la schiacciante superiorità numerica degli analfabeti
di ritorno (ovvero di consumatori contro cittadini)?
Gli Islandesi
hanno dovuto scoprire di persona i costi di tutto questo. Potevano evitare di
sostenere il trauma del crollo della speculazione finanziaria in casa loro?
Sinceramente sono convinto di no. Non sono queste le basi su cui poggia la
democrazia, la cui regola principale non è formare un elettorato consapevole e
maturo, ma dare la possibilità ad ognuno di eleggere qualcuno che li
rappresenti. Chiunque esso sia e qualunque interesse rappresenti. Il che, come
si vede, non è una soluzione alle decisioni calate dall'alto, quanto un
incentivo. Aggiungiamoci pure che i media (manovrati dai soliti noti) sono
strutturati come generatori di consenso (Chomsky docet) e non come veicoli di
informazioni ed il cerchio si chiude.
Non esiste nessun
controllo super partes, nessun organismo che, forte della propria formazione
sociale, abbia il potere di bloccare gli attuali corsi di qualunquismo e
menefreghismo (riprogrammazione dell'inconscio collettivo per fini commerciali)
nel nome di quel bene superiore chiamato Res Publica. Né d'altronde mi sento di
auspicarlo, data la possibilità reale di significative derive autoritarie:
quelle già in atto sono sufficienti, grazie. Evidentemente la situazione ha
raggiunto uno stallo preoccupante, dove le varie componenti sociali sono
cristallizzate all'interno di alvei monodirezionali. Si comunica solo
verticalmente verso il basso, e la patente è obbligatoria solo per gli strati
inferiori. Più si sale nella piramide sociale e meno è richiesta
l'abilitazione, meno si rende necessaria la formazione indispensabile al buon
funzionamento della Res Publica, aprendo così le porte ad abusi di ogni
tipo.
[1]http://www.istat.it/it/archivio/44757
[2]http://www.istat.it/it/archivio/24446
[3]http://www.appelloalpopolo.it/?p=6096
[4]http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002236.html
Ex Goldman Sachs I
nostri clienti vengono chiamati burattini eliotroporosa
Confessione-choc
di un ex direttore della Goldman Sachs al New York Times. Funziona così in
tutte le banche del mondo? Probabile.
di Debora Billi
Si chiama Greg Smith, ed è il direttore
esecutivo della Goldman Sachs per i CDS in USA, Europa, Medio Oriente e
Africa. Anzi lo era fino a ieri: oggi rassegna le dimissioni, e racconta il
perché sul New York Times. Ecco alcuni estratti della sua clamorosa
confessione:
"Posso
onestamente sostenere che l'ambiente è oggi più tossico e
distruttivo di quanto abbia mai visto. Per più di un decennio ho
partecipato alla selezione dei candidati attraverso i colloqui. Ho capito che
era tempo di lasciare quando non riuscivo più a guardare gli studenti negli
occhi e dire loro che la banca era un bel posto in cui lavorare.
I miei clienti
hanno una base totale di investimenti di mille miliardi di dollari. Sono sempre
stato orgoglioso nel consigliare i miei clienti su cosa fosse il meglio per
loro, anche se ciò significava meno soldi per la banca. Questa visione sta
diventando sempre più impopolare alla Goldman Sachs.
Come siamo arrivati qui? E' cambiato il
sistema della leadership. Oggi, se fai abbastanza denaro per la banca sarai
promosso in posizioni chiave. Quali sono i tre modi veloci per riuscirci?
1) Esegui le "asce"
Goldman, ovvero convinci i tuoi clienti a investire in prodotti di cui ci
vogliamo liberare perché non hanno un profitto; 2) Vai a "Caccia di elefanti", ovvero induci i clienti a
investire dove c'è il maggior profitto per Goldman. Sarò fuori moda, ma
questo a me non piace; 3) Procurati
una poltrona dove puoi fare trading su misteriosi prodotti con acronimi
di tre lettere.
Mi fa sentire male
il modo cinico in cui stanno depredando i clienti. Negli ultimi 12 mesi ho
sentito cinque diversi direttore riferirsi ai loro clienti come
"burattini". In questi giorni, la più comune domanda che ricevo dai
nuovi assunti è "Quanti soldi ci tiriamo fuori da questo cliente?".
Mi infastidisce ogni volta, perché rispecchia chiaramente quello che sentono
dai loro capi. Non occorre essere
scienziati per capire che il giovane analista seduto in un angolo, che sente
parlare di "burattini", "strappare gli occhi" e "guadagnarci
su", non diventerà un cittadino modello."
Goldman Sachs sarà anche fulcro e sentina di tutti i
mali, ma è assai probabile che questo andazzo sia il medesimo in ogni banca del
mondo. Banche che con tale approccio gestiscono e
custodiscono idebiti di intere Nazioni. Se persino i supermanager, avvezzi a
tutto, si scandalizzano e si licenziano forse è ora di pensare a ripulire
l'ambiente. Prima che trascini a fondo l'intero pianeta.
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