"THE END"

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domenica 6 ottobre 2013

C'e' strage e strage...di quella degli italiani non frega niente a nessuno


di Gianni Fraschetti -

Nel Mar Mediterraneo, tornato ad essere, per l'occasione, il "mare nostrum", si è consumata l'ennesima tragedia. Un barcone di disperati che stava facendo rotta per Lampedusa è affondato e le vittime, tutti somali ed eritrei, superano abbondantemente le cento unità. Immediato si è alzato il coro delle prefiche, con alla testa la madonnina dei rifugiati che si è subito recata (a spese nostre) in Sicilia per fare non si sa bene che. Comunque la ragazzotta di SEL è andata e durante il percorso ci ha ammannito un paio dei suoi magistrali predicozzi. Anche la cara salma non è riuscito a trattenersi e sono subito partiti un paio di imperativi presidenziali e a seguire, poi, tutti gli altri: da Alfano, che si è messo a parlare di vergogna con le mani ancora lorde di sangue del suo padre politico, fino a tal Fratoianni, un essere strano, un "amico" di Vendola chenon si comprende bene a cosa serva oltre a svolgere "quella funzione lì", e poi il coro di fondo, stile tragedia greca, delle ONG avide di nuovi stanziamenti. Tutti impegnati in una gara demenziale a chi la sparava più grossa. A tutta questa gentaglia pongo una domanda sola......Ma vi siete resi conto delle condizioni nelle quali versano gli italiani ? SE VOLETE FARE DEL BENE, QUI DA NOI C'E' DI CHE SAZIARSI....

TROVATA IN RETE...MI HA COMMOSSO

purtroppo sono tanti..a roma termini c'è un signore che ha fatto per 45 anni il muratore e oggi ha una pensione misera con cui paga dove dorme e per mangiare chiede l'elemosina..un giorno mi ha chiesto degli spicci per mangiare..subito l'ho sfanculato come si fà con tutti quelli che chiedono soldi in stazione..poi mi sono fermato e ho pensato ma questo non è un tossico..sono tornato indietro gli ho chiesto se voleva una pizza lui mi fa magari ragazzo magari..aveva uno sguardo i suoi occhi non li scorderò mai..alla fine siamo entrati in pizzeria e mi ha raccontato la sua storia mentre mangiavamo una pizza..ho trattenuto a stento le lacrime..io i politici italiani li vorrei vedere bruciare vivi a uno ad uno nessuno escluso...ogni tanto torno a termini e se lo vedo gli chiedo sempre se ha mangiato..fa una tenerezza come ti guarda.....(Anonimo-su Facebook)

In Italia sempre più poveri E' raddoppiato il numero di persone che non mangiano

La crisi economica non accenna ad allentare la morsa sul Paese e gli italiani si scoprono ogni anno più poveri. Secondo i dati forniti dall’Istat, infatti, sono 9 milioni 563 mila le persone in povertà relativa, pari al 15,8% della popolazione. Di questi, 4 milioni e 814 mila (8%) sono i poveri assoluti, che non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali per una vita dignitosa. Lo rileva l’Istat nel report sulla povertà in Italia.

Le famiglie in povertà assoluta sono il 6,8% del totale delle famiglie italiane, e la percentuale della popolazione passa dal 5,7% del 2011 all’8% del 2012. Un record dal 2005. Dal 2011 al 2012 l’incidenza della povertà aumenta tra le famiglie con tre (dal 4,7% al 6,6%) , quattro (dal 5,2% all’8,3%) e cinque o più componenti (dal 12,3% al 17,2%); tra le famiglie composte da coppie con tre e più figli, quelle in povertà assoluta passano dal 10,4% al 16,2%. Se si tratta di tre figli minori, dal 10,9% si raggiunge il 17,1%. Aumenti della povertà assoluta vengono registrati anche nelle famiglie di monogenitori (dal 5,8% al 9,1%) e in quelle con membri aggregati (dal 10,4% al 13,3 %).

Dei poveri assoluti italiani, quasi la metà (2 milioni 347 mila persone) nel 2012 risiede nel Mezzogiorno. Erano 1 milione 828 mila nel 2011. I minori in povertà assoluta al Sud sono 1 milione 58 mila (703 mila nel 2011, l’incidenza è salita dal 7% al 10,3%) e gli anziani 728 mila (977 mila, l’incidenza è pari a 5,8% per entrambi gli anni). La povertà relativa è più diffusa in Sicilia,Puglia e Calabria. Osservando il fenomeno con un maggior dettaglio territoriale, evidenzia l’Istat, la provincia di Trento (4,4%), l’Emilia Romagna (5,1%) e il Veneto (5,8%) presentano i valori più bassi dell’incidenza di povertà. Si collocano su valori dell’incidenza di povertà pari al 6% laLombardia e Il Trentino Alto Adige. Ad eccezione dell’Abruzzo (16,5%), dove il valore dell’incidenza di povertà non è statisticamente diverso dalla media nazionale, in tutte le altre regioni del Mezzogiorno la povertà è più diffusa rispetto al resto del Paese. Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Campania (25,8%), Calabria (27,4%), Puglia (28,2%) e Sicilia (29,6%) dove oltre un quarto delle famiglie sono povere.

La povertà assoluta aumenta non solo tra le famiglie di operai (dal 7,5% al 9,4% in un anno), ma anche tra gli impiegati e i dirigenti (dall’1,3% al 2,6%) e tra le famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione (dal 3,6% al 5,3). Per quanto riguarda la povertà relativa, l’unico segnale di miglioramento si osserva per le persone anziane sole (l’incidenza passa dal 10,1% all’8,6%), probabilmente anche perché – osserva l’istituto di statistica – hanno un reddito dapensione, per gli importi più bassi adeguato alla dinamica inflazionistica. La povertà relativa per gli anziani soli rimane invece stabile.

http://informare.over-blog.it/article-c-e-strage-e-strage-di-quella-degli-italiani-non-frega-niente-a-nessuno-120422460.html

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