Per comprendere quanto viene scritto è necessario liberarsi da qualsiasi aspettativa e idea su cosa possa essere il terzo occhio. Idee che possa dare super poteri, che non possa darli, che sia questo o che sia quello, che sia una cosa magica o materiale, che sia fisica o metafisica. Senza tali condizioni non si può comprendere e mai scorgere la verità su questo e su nulla.
L'essere umano nella sua integrità non nasce né come preda e né come predatore, porta in sé lo spirito del leone ed il cuore di un elefante. La sua costituzione è una via di mezzo, le prede sono fatte per l'allerta, per la circospezione, come mostrano i lori occhi laterali, per aver paura. L'uomo (di oggi) vive nei più bassi livelli e istinti in cui si covano paura, odio, collera, rabbia, risentimento, fuga, ecc. . Vive come una preda.
Le prede sono energie “Yang” del principio maschile, di cui è peculiarità è la forza e il prendere le cose di petto, come un toro.
I predatori invece non sono fatti per la paura, essi hanno una fisionomia che li porta verso alte virtù spirituali. Non conoscono paura, i loro occhi sono sempre presenti e mai fugaci verso l'immagine, sono costantemente presenti e riescono a percepire i movimenti, i loro sensi sono ben sviluppati tanto da poter fiutare la paura negli altri esseri, ed il loro terzo occhio è sempre aperto. I predatori sono “Yin”, appartengono all'energia femminile arrendevole e passiva, ma allo stesso tempo forti, così come l'acqua, appartengono alla notte, allo spirito. I loro occhi nel buio possono illuminarsi e diventare come la luna, così come l'acqua può distruggere la materia, loro possono uccidere prede molto più grandi di loro. Un gatto selvatico anticamente poteva uccidere un essere umano senza tanti problemi, oggi la noosfera è talmente forte in forza del fatto che siamo 7 miliardi tale da influenzare anche la psiche degli animali, e non essendo una noosfera buona ma essendo inquinata, deteriora anche loro oltre che noi.
Non possiamo di certo umanizzare gli animali, loro non oscillano da un estremo all'altro come noi , se pur le prede sono “Yang” hanno in sé anche lo “Yin” e viceversa.
Gli umani invece ne prendono uno e rifiutano l'altro ritrovandosi nell'incompletezza e nel conflitto.
Possiamo vedere ad esempio dal verso di un felino come inizialmente sia in principio Yin mescolandosi nella materia per poi far scaturire all'occorrenza la forza Yang senza separare i due elementi.
L'essere umano ha sia la potenzialità di essere predatore oppure la potenzialità di essere preda, è una via di mezzo. lo sguardo umano percepisce immagini statiche ma attraverso il risveglio del terzo occhio può percepire i movimenti e incentrarsi nella sua presenza anziché nella sua paura che nasce dall'immagine. Gli occhi umani sono sia come quelli delle prede che come quelli dei predatori, essendo frontali e con la particolarità di percepire in maniera 3 D per misurare le distanze.
In Occidente accade che l'uomo resta una preda che del predatore cerca di acquisirne la mera immagine. Ne consegue dunque che l'occidentale mangiando carne, mostrando aggressività e uccidendo, ai suoi occhi si può credere un predatore.
Ma, cercando di acquisirne l'immagine quel che si ottiene è la preda, una preda mascherata molto impaurita che vuole far si che la paura che sente lei di fronte ai predatori, la sentano gli altri.
Il predatore non è mai la sua immagine, neanche la conosce, lui è la sua essenza, ciò che non si può scorgere e che difficilmente si vorrebbe avere come meta da raggiungere.
In Oriente invece attraverso diverse discipline si cerca di addestrare ed educare la mente per acquisire "l'essenza della tigre" e non la sua immagine, quindi si cerca l'illuminazione dell'uomo costantemente presente, senza paura, senza odio, senza collera, senza negatività, arrendevole nel principio Yin.
Come afferma Bruce Lee (il Tao del Dragone)
Ci sono grandi differenze tra la cura cinese del corpo e quella occidentale. Alcune delle più evidenti: l'esercizio fisico cinese è ritmico, quello occidentale è dinamico e pieno di tensioni; l'esercizio fisico cinese sembra fondersi armoniosamente con la natura, quello occidentale la domina; l'esercizio fisico cinese è sia un modo di vivere sia una forma di educazione mentale, quello occidentale è soltanto uno sport o, appunto, un esercizio fisico.
Forse la differenza principale sta nel fatto che la cura cinese del corpo è Yin, mentre quella occidentale è Yang. Possiamo paragonare la mente occidentale a una quercia che si erge immobile e rigida contro un forte vento. Quando il vento scatena una tempesta, la quercia si spezza. La mente cinese, invece, è come una canna di bambù che si piega durante la bufera. Quando il vento si calma (cioè quando arriva al punto di tensione estrema e si trasforma), la canna di bambù si risolleva più forte di prima.
La cura occidentale del corpo è uno spreco di energia. L'abuso delle proprie forze e lo sviluppo eccessivo degli organi fisici insito nell'atletica occidentale è dannoso per la salute. La cura cinese del corpo, d'altra parte, punta sulla conservazione dell'energia; il principio di base è sempre la moderazione, senza arrivare a toccare gli estremi. Di qualsiasi esercizio si tratti, esso consiste in movimenti armonici finalizzati a equilibrare, a non eccitare, il regime fisico di ciascuno. Alla base vi è un regime mentale il cui unico obiettivo è portare la mente a uno stato di pace e tranquillità. Con questo come base, mira poi a stimolare il normale funzionamento del processo interno di respirazione e della circolazione sanguigna.
Abbiamo dunque due principi, uno Yin e uno Yang. L'essere umano ha le potenzialità per raggiungere i più alti livelli spirituali. In lui devono esserci sia lo Yin dei felini che lo Yang del toro.
Le corna del toro portano divisione affinché ci possa essere la difesa, allerta e istinti più bassi.
I predatori sempre immersi nel principio Yin, nella notte, nel senza forma, nelle acque, il cui verso è un'esaltazione e un'intensificazione dello stesso principio femminile, come può essere l'ululato del lupo verso la luna vi è unione delle energie ed il terzo occhio nella fronte prontamente risvegliato.
Il terzo occhio dell'uomo ha potenzialità enormi che si sviluppano con il raggiungimento di un profondo rilassamento e pace della mente. Ciò che porta agitazione mentale è il desiderio, l'odio, la collera, il risentimento, l'invidia la malevolenza. Il miglior modo per educare la mente verso la pace e l'armonia è il Buddhismo, ma non il Buddhismo qualsiasi, ma quello più antico, senza distorsioni e interpretazioni che va alle radici del Buddha, il Theravada (un ottimo testo è “il Buddhismo del Buddha”).
"non uccidere vanamente, sconsideratamente, crudelmente".
Ciò che scrivo ha conferme scientifiche da parte del Dott. Bates (noto ricercatore dell'opera “vista perfetta senza occhiali”). Nelle sue ricerche ha scoperto che la vista, immaginazione e memoria sono strettamente legate. Dunque il terzo occhio non è di sicuro un qualcosa che trascende il mondo fisico e lo elimina.
Come afferma Bates, quando vengono chiusi gli occhi vengono viste macchie di vari colori, che siano viola o che siano bluastre ecc.. non vediamo un perfetto nero che può essere solo dato da una mente perfettamente rilassata. Queste macchie ci sono perché abbiamo l'immaginazione fuori controllo. Questa immaginazione, come leggerete in seguito è quella del terzo occhio che quando al servizio dei nostri sensi, vede insieme agli occhi “fisici” percependo il movimento, vedendo le cose con distacco e senza paura, sviluppando un fortissimo intuito. Le possibilità che ne possono scaturire dal terzo occhio attraverso l'unione di immaginazione e immagine, sono enormi.
Chi scrive e argomenta sul terzo occhio generalmente lo fa in maniera asettica e tecnica senza aver mai sperimentato nulla, ciechi che vogliono guidare degli altri ciechi. Ciò di cui parlo sono le mie personali esperienze ed osservazioni in questo tipo di ricerca. Esistono tuttavia dei video come questi
L'essere umano nella sua integrità non nasce né come preda e né come predatore, porta in sé lo spirito del leone ed il cuore di un elefante. La sua costituzione è una via di mezzo, le prede sono fatte per l'allerta, per la circospezione, come mostrano i lori occhi laterali, per aver paura. L'uomo (di oggi) vive nei più bassi livelli e istinti in cui si covano paura, odio, collera, rabbia, risentimento, fuga, ecc. . Vive come una preda.
Le prede sono energie “Yang” del principio maschile, di cui è peculiarità è la forza e il prendere le cose di petto, come un toro.
I predatori invece non sono fatti per la paura, essi hanno una fisionomia che li porta verso alte virtù spirituali. Non conoscono paura, i loro occhi sono sempre presenti e mai fugaci verso l'immagine, sono costantemente presenti e riescono a percepire i movimenti, i loro sensi sono ben sviluppati tanto da poter fiutare la paura negli altri esseri, ed il loro terzo occhio è sempre aperto. I predatori sono “Yin”, appartengono all'energia femminile arrendevole e passiva, ma allo stesso tempo forti, così come l'acqua, appartengono alla notte, allo spirito. I loro occhi nel buio possono illuminarsi e diventare come la luna, così come l'acqua può distruggere la materia, loro possono uccidere prede molto più grandi di loro. Un gatto selvatico anticamente poteva uccidere un essere umano senza tanti problemi, oggi la noosfera è talmente forte in forza del fatto che siamo 7 miliardi tale da influenzare anche la psiche degli animali, e non essendo una noosfera buona ma essendo inquinata, deteriora anche loro oltre che noi.
Non possiamo di certo umanizzare gli animali, loro non oscillano da un estremo all'altro come noi , se pur le prede sono “Yang” hanno in sé anche lo “Yin” e viceversa.
Gli umani invece ne prendono uno e rifiutano l'altro ritrovandosi nell'incompletezza e nel conflitto.
Possiamo vedere ad esempio dal verso di un felino come inizialmente sia in principio Yin mescolandosi nella materia per poi far scaturire all'occorrenza la forza Yang senza separare i due elementi.
L'essere umano ha sia la potenzialità di essere predatore oppure la potenzialità di essere preda, è una via di mezzo. lo sguardo umano percepisce immagini statiche ma attraverso il risveglio del terzo occhio può percepire i movimenti e incentrarsi nella sua presenza anziché nella sua paura che nasce dall'immagine. Gli occhi umani sono sia come quelli delle prede che come quelli dei predatori, essendo frontali e con la particolarità di percepire in maniera 3 D per misurare le distanze.
In Occidente accade che l'uomo resta una preda che del predatore cerca di acquisirne la mera immagine. Ne consegue dunque che l'occidentale mangiando carne, mostrando aggressività e uccidendo, ai suoi occhi si può credere un predatore.
Ma, cercando di acquisirne l'immagine quel che si ottiene è la preda, una preda mascherata molto impaurita che vuole far si che la paura che sente lei di fronte ai predatori, la sentano gli altri.
Il predatore non è mai la sua immagine, neanche la conosce, lui è la sua essenza, ciò che non si può scorgere e che difficilmente si vorrebbe avere come meta da raggiungere.
In Oriente invece attraverso diverse discipline si cerca di addestrare ed educare la mente per acquisire "l'essenza della tigre" e non la sua immagine, quindi si cerca l'illuminazione dell'uomo costantemente presente, senza paura, senza odio, senza collera, senza negatività, arrendevole nel principio Yin.
Come afferma Bruce Lee (il Tao del Dragone)
Ci sono grandi differenze tra la cura cinese del corpo e quella occidentale. Alcune delle più evidenti: l'esercizio fisico cinese è ritmico, quello occidentale è dinamico e pieno di tensioni; l'esercizio fisico cinese sembra fondersi armoniosamente con la natura, quello occidentale la domina; l'esercizio fisico cinese è sia un modo di vivere sia una forma di educazione mentale, quello occidentale è soltanto uno sport o, appunto, un esercizio fisico.
Forse la differenza principale sta nel fatto che la cura cinese del corpo è Yin, mentre quella occidentale è Yang. Possiamo paragonare la mente occidentale a una quercia che si erge immobile e rigida contro un forte vento. Quando il vento scatena una tempesta, la quercia si spezza. La mente cinese, invece, è come una canna di bambù che si piega durante la bufera. Quando il vento si calma (cioè quando arriva al punto di tensione estrema e si trasforma), la canna di bambù si risolleva più forte di prima.
La cura occidentale del corpo è uno spreco di energia. L'abuso delle proprie forze e lo sviluppo eccessivo degli organi fisici insito nell'atletica occidentale è dannoso per la salute. La cura cinese del corpo, d'altra parte, punta sulla conservazione dell'energia; il principio di base è sempre la moderazione, senza arrivare a toccare gli estremi. Di qualsiasi esercizio si tratti, esso consiste in movimenti armonici finalizzati a equilibrare, a non eccitare, il regime fisico di ciascuno. Alla base vi è un regime mentale il cui unico obiettivo è portare la mente a uno stato di pace e tranquillità. Con questo come base, mira poi a stimolare il normale funzionamento del processo interno di respirazione e della circolazione sanguigna.
Abbiamo dunque due principi, uno Yin e uno Yang. L'essere umano ha le potenzialità per raggiungere i più alti livelli spirituali. In lui devono esserci sia lo Yin dei felini che lo Yang del toro.
Le corna del toro portano divisione affinché ci possa essere la difesa, allerta e istinti più bassi.
I predatori sempre immersi nel principio Yin, nella notte, nel senza forma, nelle acque, il cui verso è un'esaltazione e un'intensificazione dello stesso principio femminile, come può essere l'ululato del lupo verso la luna vi è unione delle energie ed il terzo occhio nella fronte prontamente risvegliato.
Il terzo occhio dell'uomo ha potenzialità enormi che si sviluppano con il raggiungimento di un profondo rilassamento e pace della mente. Ciò che porta agitazione mentale è il desiderio, l'odio, la collera, il risentimento, l'invidia la malevolenza. Il miglior modo per educare la mente verso la pace e l'armonia è il Buddhismo, ma non il Buddhismo qualsiasi, ma quello più antico, senza distorsioni e interpretazioni che va alle radici del Buddha, il Theravada (un ottimo testo è “il Buddhismo del Buddha”).
"colui che ha completamente rinnegata l'agitazione del bramare, fugata l'agitazione del repugnare, schiantata l'agitazione dell'Io, se ha perduta l'ignoranza, acquistata la sapienza, allora egli già in questa vita mette fine al dolore.Che è ora, fratelli, dannoso, che è la radice del dannoso, che è salutare, che è la radice del salutare? Uccidere, o fratelli, è dannoso, mentire è dannoso, dir male è dannoso, parlare aspramente è dannoso, ciarlare è dannoso, bramare è dannoso, infuriarsi è dannoso, falsa cognizione è dannosa. Ciò fratelli si chiama dannoso. E che è, fratelli, la radice del dannoso? Brama è radice del dannoso, avversione è radice del dannoso, errore è radice del dannoso. Questo si chiama, fratelli, radice del dannoso. E che è, fratelli, salutare? Astenersi dall'uccidere è salutare, astenersi dal rubare è salutare, astenersi da stravizio è salutare, astenersi dalla menzogna è salutare, astenersi dalla maldicenza è salutare, astenersi da aspre parole è salutare, astenersi da ciarle è salutare, mancanza di brama è salutare, mancanza di furia è salutare, retta cognizione è salutare.Siddharta Gautama"Il fatto che si esaltino i predatori e allo stesso tempo si parli di non uccisione può recare confusione. Come affermano i Buddhisti modernisti non è possibile vivere senza distruggere, la vita stessa si conserva a spese di altre vite. Essi dunque, modificando opportunamente il precetto di "non uccidere" impossibile da praticare, affermano :
"non uccidere vanamente, sconsideratamente, crudelmente".
Ciò che scrivo ha conferme scientifiche da parte del Dott. Bates (noto ricercatore dell'opera “vista perfetta senza occhiali”). Nelle sue ricerche ha scoperto che la vista, immaginazione e memoria sono strettamente legate. Dunque il terzo occhio non è di sicuro un qualcosa che trascende il mondo fisico e lo elimina.
Come afferma Bates, quando vengono chiusi gli occhi vengono viste macchie di vari colori, che siano viola o che siano bluastre ecc.. non vediamo un perfetto nero che può essere solo dato da una mente perfettamente rilassata. Queste macchie ci sono perché abbiamo l'immaginazione fuori controllo. Questa immaginazione, come leggerete in seguito è quella del terzo occhio che quando al servizio dei nostri sensi, vede insieme agli occhi “fisici” percependo il movimento, vedendo le cose con distacco e senza paura, sviluppando un fortissimo intuito. Le possibilità che ne possono scaturire dal terzo occhio attraverso l'unione di immaginazione e immagine, sono enormi.
Chi scrive e argomenta sul terzo occhio generalmente lo fa in maniera asettica e tecnica senza aver mai sperimentato nulla, ciechi che vogliono guidare degli altri ciechi. Ciò di cui parlo sono le mie personali esperienze ed osservazioni in questo tipo di ricerca. Esistono tuttavia dei video come questi
, che sembrano quasi esser fatti da persone che di questo argomento ne sanno parecchio tanto che a volte mi chiedo se certi video sono fatti da esseri umani.
Il terzo occhio è un energia che partendo dalla fronte si estrinseca davanti e in mezzo agli occhi come fosse una piccola fiamma di fronte a noi che penetra nella materia. Uno degli esercizi più utili per poter sviluppare la centratura è quello di fissare la fiamma di una candela in una stanza buia, parimenti fissare anche il sole oppure ancora meglio la luna. Ed ancora meglio se questo esercizio viene congiunto al prossimo che descrivo.
Questo esercizio che espongo di seguito è praticamente il migliore di tutti. Lo stesso è proposto dal Dott. Bates nel suo libro per migliorare vista, memoria e immaginazione.
Il tutto consiste nel tenere gli occhi perfettamente rilassati e dopo averli chiusi, trattenere l'immagine residua il più a lungo possibile, fissandola, ricordandola e ascoltando le sensazioni che ci trasmette.
Prima di catturare l'immagine, è necessario visualizzare la parte più piccola di ciò che osserviamo, così come una macchina fotografica che mette a fuoco e poi scatta la foto.
Per mettere a fuoco, usiamo l'energia che v'è fra i due occhi e penetra nella materia.
Con il tempo e la pratica inizia a svilupparsi la “presenza”, iniziano a vedersi particolari mai visti, si può percepire il movimento e possiamo accedere all'intuito.
Le macchie verdi e bluastre che prima galleggiavano tenendo i nostri occhi chiusi, stanno costruendo l'ambiente percepito coadiuvando gli occhi stessi a vedere e quindi l'immaginazione è risvegliata e sotto il nostro controllo.
Per percepire il movimento bisogna proprio trattenere i fotogrammi per dei millisecondi o secondi, così come fanno nella cinematografia ed infatti quando si ha padronanza di questo esercizio (che proprio di esercizio non si tratta, ma è un modo di vedere) si può ottenere una continuità visiva e anche una visione rallentata delle cose, una visione in HD, oltre che un acuto intuito e una centratura nella propria “presenza”.
Inconsapevolmente in genere per ottenere questo risultato di consapevolezza usiamo un surrogato macchinario che è la macchina fotografica, e come ho già scritto in questo post, tutta la tecnologia è come una protesi verso ciò che noi potremo fare con la nostra mente quando ne siamo padroni.
Con questo modo di vedere, usiamo l'immaginazione che colma le lacune della visione fisica normale fornendo una vista “integra”.
Il terzo occhio dunque è unione, l'energia che c'è nella nostra fronte è l'unicorno che unisce i due emisferi e penetra nella materia fornendoci intuito e le più alte virtù umane. Per contro ci sono le corna, la divisione degli emisferi e una vita vissuta sotto il dominio della paura, della propria mente e di un'immagine qualsiasi cui siamo asserviti.
Ivan Ortu ( sãhsh neptūnus ♆)
Pubblicato da ivan ortu
Il terzo occhio è un energia che partendo dalla fronte si estrinseca davanti e in mezzo agli occhi come fosse una piccola fiamma di fronte a noi che penetra nella materia. Uno degli esercizi più utili per poter sviluppare la centratura è quello di fissare la fiamma di una candela in una stanza buia, parimenti fissare anche il sole oppure ancora meglio la luna. Ed ancora meglio se questo esercizio viene congiunto al prossimo che descrivo.
Questo esercizio che espongo di seguito è praticamente il migliore di tutti. Lo stesso è proposto dal Dott. Bates nel suo libro per migliorare vista, memoria e immaginazione.
Il tutto consiste nel tenere gli occhi perfettamente rilassati e dopo averli chiusi, trattenere l'immagine residua il più a lungo possibile, fissandola, ricordandola e ascoltando le sensazioni che ci trasmette.
Prima di catturare l'immagine, è necessario visualizzare la parte più piccola di ciò che osserviamo, così come una macchina fotografica che mette a fuoco e poi scatta la foto.
Per mettere a fuoco, usiamo l'energia che v'è fra i due occhi e penetra nella materia.
Con il tempo e la pratica inizia a svilupparsi la “presenza”, iniziano a vedersi particolari mai visti, si può percepire il movimento e possiamo accedere all'intuito.
Le macchie verdi e bluastre che prima galleggiavano tenendo i nostri occhi chiusi, stanno costruendo l'ambiente percepito coadiuvando gli occhi stessi a vedere e quindi l'immaginazione è risvegliata e sotto il nostro controllo.
Per percepire il movimento bisogna proprio trattenere i fotogrammi per dei millisecondi o secondi, così come fanno nella cinematografia ed infatti quando si ha padronanza di questo esercizio (che proprio di esercizio non si tratta, ma è un modo di vedere) si può ottenere una continuità visiva e anche una visione rallentata delle cose, una visione in HD, oltre che un acuto intuito e una centratura nella propria “presenza”.
Ciò che accade con questo esercizio, è che noi osserviamo ciò che abbiamo osservato e questa si chiama consapevolezza. Diventiamo consapevoli di ciò che abbiamo visto, poiché prima, mentre guardavamo, la nostra energia era altrove.
Inconsapevolmente in genere per ottenere questo risultato di consapevolezza usiamo un surrogato macchinario che è la macchina fotografica, e come ho già scritto in questo post, tutta la tecnologia è come una protesi verso ciò che noi potremo fare con la nostra mente quando ne siamo padroni.
Con questo modo di vedere, usiamo l'immaginazione che colma le lacune della visione fisica normale fornendo una vista “integra”.
Il terzo occhio dunque è unione, l'energia che c'è nella nostra fronte è l'unicorno che unisce i due emisferi e penetra nella materia fornendoci intuito e le più alte virtù umane. Per contro ci sono le corna, la divisione degli emisferi e una vita vissuta sotto il dominio della paura, della propria mente e di un'immagine qualsiasi cui siamo asserviti.
Ivan Ortu ( sãhsh neptūnus ♆)
Pubblicato da ivan ortu
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