Sembra la trama di uno dei film della saga “Mission Impossible”, invece si tratta della realtà: i responsabili di un laboratorio di bioricerca di Galveston, in Texas, hanno comunicato la scomparsa di una provetta contenente il virus mortale "Guanarito", capace di causare febbri con emorragie sotto pelle, negli organi interni e dagli orifizi del corpo
I sistemi di sicurezza della struttura in cui erano conservate le fiale contenenti il virus letale non hanno registrato alcuna violazione, escludendo, per il momento, la pista di un furto ad opera di una persona esterna alla struttura.
I responsabili del laboratorio ritengono improbabile che la provetta sia stata rubata. Piuttosto potrebbe essere stata accidentalmente gettata nella spazzatura. Secondo USA Today, il virus può essere usato come arma biologica, sebbene le autorità affermino che la fiala non rappresenti alcun pericolo.
Le indagini sono in corso sotto la supervisione dell’Ufficio per la ricerca sulla Difesa biologica dell’Istituto nazionale della salute degli Stati Uniti, anche se gli investigatori per ora non sospettano alcun atto criminale, bensì un errore umano.
La preoccupazione è comunque elevata: quello di Galveston è uno dei laboratori di massima sicurezza Usa, in cui sono custoditi gli unici esemplari del virus dell’ebola, del vaiolo ed altri campioni di malattie incurabili e per i quali non c’è vaccino.
Secondo quanto riportato da NY Daily News, se dovesse essere accertato che la fiala sia stata rubata dal laboratorio, il timore è che il virus possa essere riprodotto ed utilizzato come arma biologica.
Come il virus dell’ebola, il “Guanarito” causa febbri con emorragie sotto pelle, negli organi interni e dagli orifizi del corpo. Non vi è alcun trattamento per la malattia e la mortalità arriva fino al 20% di chi la contrae.
Il virus si trasmette ordinariamente tra i roditori e i ricercatori sospettano che non possa sopravvivere nella popolazione di animali del Nord America, ma in Venezuela alcune centinaia di casi sono stati registrati anche tra gli umani.
“E’ un incidente grave che farà cadere molte teste”, ha dichiarato William Shaffner, presidente di medicina preventiva alla Vanderbilt university ed ex presidente della Fondazione per le malattie infettive, “ma sarebbe stato ancora più allarmante se fosse andata perduta una fiala di antrace”.
L’opinione dell’università del Texas, da cui il Laboratorio di Galveston dipende, è che la provetta sia andata perduta “durante le procedure di sterilizzazione” che distruggono il materiale pericoloso, per errore di un impiegato.
fonte
I sistemi di sicurezza della struttura in cui erano conservate le fiale contenenti il virus letale non hanno registrato alcuna violazione, escludendo, per il momento, la pista di un furto ad opera di una persona esterna alla struttura.
I responsabili del laboratorio ritengono improbabile che la provetta sia stata rubata. Piuttosto potrebbe essere stata accidentalmente gettata nella spazzatura. Secondo USA Today, il virus può essere usato come arma biologica, sebbene le autorità affermino che la fiala non rappresenti alcun pericolo.
Le indagini sono in corso sotto la supervisione dell’Ufficio per la ricerca sulla Difesa biologica dell’Istituto nazionale della salute degli Stati Uniti, anche se gli investigatori per ora non sospettano alcun atto criminale, bensì un errore umano.
La preoccupazione è comunque elevata: quello di Galveston è uno dei laboratori di massima sicurezza Usa, in cui sono custoditi gli unici esemplari del virus dell’ebola, del vaiolo ed altri campioni di malattie incurabili e per i quali non c’è vaccino.
Secondo quanto riportato da NY Daily News, se dovesse essere accertato che la fiala sia stata rubata dal laboratorio, il timore è che il virus possa essere riprodotto ed utilizzato come arma biologica.
Come il virus dell’ebola, il “Guanarito” causa febbri con emorragie sotto pelle, negli organi interni e dagli orifizi del corpo. Non vi è alcun trattamento per la malattia e la mortalità arriva fino al 20% di chi la contrae.
Il virus si trasmette ordinariamente tra i roditori e i ricercatori sospettano che non possa sopravvivere nella popolazione di animali del Nord America, ma in Venezuela alcune centinaia di casi sono stati registrati anche tra gli umani.
“E’ un incidente grave che farà cadere molte teste”, ha dichiarato William Shaffner, presidente di medicina preventiva alla Vanderbilt university ed ex presidente della Fondazione per le malattie infettive, “ma sarebbe stato ancora più allarmante se fosse andata perduta una fiala di antrace”.
L’opinione dell’università del Texas, da cui il Laboratorio di Galveston dipende, è che la provetta sia andata perduta “durante le procedure di sterilizzazione” che distruggono il materiale pericoloso, per errore di un impiegato.
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