Eraclito è riuscito, non so come, a parlare di tutto il Mondo in pochissime parole. L'elleno più sapiente di ogni epoca... Anzi, l'uomo! Come racconta Diogene Laerzio, Eraclito era "un animo grande, sdegnoso e malinconico". Per Eraclito, l'universo ha il suo principio nella coincidenza degli opposti: intero e non intero, convergente e divergente, consonante e dissonante e l'unica realtà consiste nell'armonia, dialettica e dinamica, degli opposti, che dall'uno torna all'altro e dall'altro torna all'uno.Un filosofo che adoro, mi piace tanto perché è
volutamente oscuro, cosciente del fatto che solo l’amore per la verità guiderà le
persone nella ricerca.
La Scuola di Atene |
I frammenti sono la sintesi perfetta di ciò che Eraclito era: un uomo disposto a sacrificare tutto pur di raggiungere il principio fondatore della vita. "Non in fretta si legga il libro dell'Efesio Eraclito. Stretta la via, difficile il passaggio. Profonda notte e oscurità. Ma se è guida un iniziato ai misteri, più del sole fulgente è limpido." Così raccomandava, e metteva in guardia. Quella di Eraclito è infatti una tra le più enigmatiche, ma anche più ricche di stimoli, opere filosofiche che siano mai state scritte. Un libro che avrò letto almeno dieci volte e ogni volta scrivevo pagine di pensieri su uno solo dei suoi aforismi, dire che si è meravigliosamente avvicinato alla realtà significa dire poco di quest'uomo.
Qui la vita del pensatore, uno dei primi, se non il primo in assoluto, nell'antica Grecia.
"L'armonia
nascosta vale più di quella che appare"
L'armonia cui Eraclito fa riferimento è quella che nasce dalla "tensione degli opposti". Il "logos", vale a dire la legge cosmica che regola il Divenire, consiste proprio nella continua presenza e nella continua lotta di elementi contrastanti.
La ragione non deve fermarsi alla semplice apparenza dei contrasti, contrapponendoli tra loro come se fossero realtà a se stanti, tra loro divise. Gli uomini comuni, i "dormienti", fanno questo e si fermano pertanto all'apparenza immediata. Ma lo "svegliarsi", dovuto alla ragione, implica proprio il comprendere, al di là delle apparenti differenze e degli apparenti contrasti, che la "guerra" ("polemos") è l'essenza stessa della realtà nel suo perenne divenire e determina l'"armonia nascosta" delle cose. In un altro frammento dice infatti che i dormienti "non comprendono come, pur discordando in se stesso, tutto è concorde: armonia contrastante come quella dell'arco e della lira".
Il valore che Eraclito attribuisce all'aggettivo "nascosta": il "nascondimento" è l'ottenebramento della ragione dovuto ai sensi che "velano" (ricoprono con un velo) la realtà e non ce la fanno conoscere per quello che veramente è; la ragione invece ci porta alla Verità, che per i Greci è "aletheia", termine che significa proprio "s-velamento", "non-nascondimento" (a- letheia > "a" è un alfa privativo e significa "senza"; "letheia" proviene dal verbo greco "lanthàno", che significa appunto "nascondere").
qui i frammenti
L'armonia cui Eraclito fa riferimento è quella che nasce dalla "tensione degli opposti". Il "logos", vale a dire la legge cosmica che regola il Divenire, consiste proprio nella continua presenza e nella continua lotta di elementi contrastanti.
La ragione non deve fermarsi alla semplice apparenza dei contrasti, contrapponendoli tra loro come se fossero realtà a se stanti, tra loro divise. Gli uomini comuni, i "dormienti", fanno questo e si fermano pertanto all'apparenza immediata. Ma lo "svegliarsi", dovuto alla ragione, implica proprio il comprendere, al di là delle apparenti differenze e degli apparenti contrasti, che la "guerra" ("polemos") è l'essenza stessa della realtà nel suo perenne divenire e determina l'"armonia nascosta" delle cose. In un altro frammento dice infatti che i dormienti "non comprendono come, pur discordando in se stesso, tutto è concorde: armonia contrastante come quella dell'arco e della lira".
Il valore che Eraclito attribuisce all'aggettivo "nascosta": il "nascondimento" è l'ottenebramento della ragione dovuto ai sensi che "velano" (ricoprono con un velo) la realtà e non ce la fanno conoscere per quello che veramente è; la ragione invece ci porta alla Verità, che per i Greci è "aletheia", termine che significa proprio "s-velamento", "non-nascondimento" (a- letheia > "a" è un alfa privativo e significa "senza"; "letheia" proviene dal verbo greco "lanthàno", che significa appunto "nascondere").
qui i frammenti
- La stessa cosa è il vivente e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio, perché queste cose mutandosi sono quelle e quelle a loro volta mutandosi sono queste.
- Cattivi testimoni sono occhi ed orecchi per gli uomini che hanno anime barbare.
- Il tempo è un bimbo che gioca agli scacchi: è il regno di un bimbo.
- Io stesso muto nell'istante in cui dico che le cose mutano.
- L'apprendere molte cose non insegna l'intelligenza.
- L'intima natura delle cose ama nascondersi.
- Non puoi immergerti due volte nello stesso fiume.
- Spesso gli uomini odono ma non intendono, come i sordi. Per loro vale il famoso detto: sono qui ma sono via.
- Tutto scorre, niente sta fermo.
- La guerra genera tutte le cose e regna su tutte; e gli uni pone come dèi, gli altri come uomini, rende gli uni schiavi e gli altri liberi.
- Essi non capiscono che ciò che è differente concorda con se stesso: armonia dei contrari, come l'armonia dell'arco e della lira.
- La malattia rende dolce la salute, la fame rende dolce la sazietà, la fatica dolce il riposo.
- Non conoscerebbero neppure il nome della giustizia se non ci fosse l'offesa.
- La via in salita e la via in discesa sono un'unica via.
- Comune è nel cerchio il principio e la fine.
- La stessa cosa è il vivente e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio, perché queste mutandosi sono quelle e quelle a loro volta mutandosi queste.
- Ecco i congiungimenti: intero non - intero, concorde - discorde, armonico - disarmonico: e da tutte le cose l'uno e dall'uno tutte le cose.
- Il Dio è giorno-notte, è inverno-estate, è guerra-pace, è sazietà-fame, e cambia come il fuoco quando si frammescola ai profumi e prende nome dall'aroma di ciascuno di essi.
- Tutte le cose sono uno scambio del fuoco, e il fuoco uno scambio di tutte le cose, come le merci sono uno scambio dell'oro e l'oro uno scambio delle merci.
- Questo ordine, che è identico per tutte le cose, non lo fece nessuno degli Dei né degli uomini, ma era sempre ed è e sarà fuoco eternamente vivo, che secondo misura si accende e secondo misura si spegne.
- Il fuoco sopraggiungendo giudicherà e condannerà tutte le cose.
- L'uno, l'unico saggio, non vuole e vuole essere chiamato Zeus.
- La natura umana non ha conoscenze, la natura divina si.
- Esiste una sola sapienza: riconoscere l'intelletto che governa tutte le cose attraverso tutte le cose.
- I confini dell'anima non li potrai mai trovare, per quanto tu percorra le sue vie, così profondo è il suo logos.
- Immortali mortali, mortali immortali, vivendo la morte di questi, morendo la vita di quelli.
- Dopo la morte attendono gli uomini cose che essi non sperano né immaginano.
- Non ascoltando me, ma ascoltando il logos, è saggio ammettere che tutto è uno.
- Mutazioni del fuoco: in primo luogo mare, la metà di esso terra, la metà vento ardente.
- Ciò che è opposto si concilia infatti l'armonia nasce dalla differenza, e tutto si genera dal contrasto.
Eraclito di Efeso completa, recupera e va oltre i filosofi precedenti. Egli é il grande della scuola ionica, e il suo ultimo pensatore. Per inciso: nessun filosofo supera un altro in grandezza o giustezza, è la nostra impressione del pensiero di Eraclito, il senso che questo pensiero ha per noi, che ci fa dire”fu il più grande”; ma in filosofia ogni pensiero è “grande”, anzi, è l’atto del pensare la vera grandezza della filosofia. E’ un pensatore di cui noi abbiamo un notevole numero di testi, circa 130 frammenti, alcuni dei quali di 7 o 8 righe. continua
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