"THE END"

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sabato 27 aprile 2013

Civilizzati e bifolchi


Secondo il collega insieme al quale l’inverno scorso ho trovato un capriolo investito ai bordi della provinciale, con la schiena completamente scarnificata, a ridurlo in quel modo erano state le nutrie che, non trovando nient’altro da mangiare, lo avevano meticolosamente spolpato.
A me sembra poco verosimile, essendo quello il lavoro dei ratti, molto più onnivori delle nutrie o, al limite, delle volpi. E’ vero che i cavalli delle isole Shetland, durante l’inverno, si recano sulla spiaggia a mangiare i pesci morti, ma ciò non fa di essi animali carnivori. Così è per le nutrie, altrimenti dette castorini: la loro dieta è principalmente vegetale.

Le nutrie, già abbondantemente decimate dalle automobili, stanno diventando un problema 
in Veneto, esattamente come gli extracomunitari.
                                                                                                               Finché l’Italia non era una meta dei migranti, ci crogiolavamo nello stereotipo degli italiani brava gente. Oggi che di extracomunicati ce ne sono dappertutto, abbiamo scoperto di essere razzisti come e anche più di svizzeri, tedeschi e inglesi. Per le nutrie vale lo stesso discorso: essendo specie non autoctona, le percepiamo come intruse, venute da lontano e quindi non gradite.

Se per i marocchini si erigono muri in piena città, per tenerli separati dal resto della popolazione, con il pretesto dello spaccio di droga, per le nutrie si erigono muri mentali sui forum dei giornali come il Gazzettino, con il pretesto che fanno buche negli argini di fiumi e canali. Con la differenza che molti spacciatori di droga sono, in effetti, nordafricani, e potrebbero costituire un pericolo adescando giovani italiani, mentre le nutrie fanno solo quello che la natura ha predisposto per loro: scavarsi tane e gallerie per difendersi dai predatori e riprodurre la specie.
Sugli extracomunitari ci si potrebbe chiedere chi ha permesso loro di entrare in Italia e sulle nutrie, che dovrebbero stare a casa loro nell’America del sud, ci si potrebbe domandare come siano finite nei nostri corsi d’acqua.
Nel primo caso possiamo avanzare l’ipotesi che le varie ondate di stranieri che tuttora giungono rocambolescamente qui da noi siano una strategia studiata a tavolino per destabilizzare il nostro paese, provocando guerre fra poveri, stimolando ragionamenti razzisti negli indigeni e contribuendo ad impoverire la nostra economia.



Nel secondo caso sappiamo che le nutrie sono arrivate grazie agli allevamenti di pelliccia e all’andamento dei mercati che stabiliscono se una pelle è più o meno pregiata. Le mode cambiano in fretta, per meccanismi congeniti, e le stronze in pelliccia vengono sapientemente guidate nei loro macabri gusti, per cui in un periodo va di moda il visone e qualche tempo dopo va di moda il felino maculato. Poi il cosiddetto “cavallino”. Poi si passa ad altro ancora.
Ecco, la pelliccia di castorino ad un certo punto non la voleva più nessuno e gli allevatori semplicemente liberarono le fattrici che tenevano prigioniere, per risparmiarsi il lavoro della macellazione. Poi, sul Gazzettino, c’è sempre qualche idiota che dà la colpa ad A.L.F.
In definitiva, le nutrie non hanno chiesto di venire a vivere in Italia, ma sono state portate nel Vecchio Continente come i negri sono stati portati nel Nuovo. In catene. Per le persone di colore c’è stata, a fatica, un’emancipazione dalla schiavitù, ma per le nutrie la stiamo ancora aspettando. E forse non arriverà mai.
Nel frattempo, ci tocca leggere i commenti forcaioli di contadini ignoranti e di assessori ignoranti ancora di più, che decretano la pena di morte per lesa frana degli argini, dimenticando che se gli argini sono alberati le radici trattengono il terreno, buche o non buche.
A me la storia delle gallerie lungo i canali ricorda quella favola di Fedro del lupo e dell’agnello, in cui il predatore trovava le scuse più assurde per papparsi il piccolo ovino. Con i problemi che hanno i nostri fiumi e l’ambiente in generale, è un segno di vera follia prendersela con le nutrie, ma sappiamo che la gente è pazza e la sanità mentale una merce sempre più rara.
Così, abbiamo un ex uomo politico, che spero diventi ex al più presto anche biologicamente,

che vorrebbe lo sterminio completo delle nutrie in provincia di Treviso, nel profondo nord est, e non a caso lo stesso umanoide è accusato d’istigazione all’odio razziale, per rimarcare il paradigma che chi è razzista è, prima ancora, specista, cioè prova un odio mortale verso umani diversi e non umani altrettanto e ancora di più diversi.
La differenza tra me e Gentilini, detto lo “sceriffo della Lega”, è che io distinguo il povero diavolo che lascia il suo paese e viene in Italia a cercare un lavoro che non c’è, mentre il Nostro se la prende con tutti gli extracomunitari in blocco e poco ci manca che i suoi scagnozzi non sparino agli stranieri come pare stia già avvenendo in Grecia.
Io ipotizzo che dietro quella che Oriana Fallaci chiamava “invasione islamica” dell’Europa ci sia un piano degli Illuminati per scardinare gli stati nazionali in vista dell’instaurazione del NWO, cominciando dalla nostra scalcagnata nazione, che pare essere una specie di laboratorio antropologico. Non a caso il Vaticano, che è culo e camicia con gli Illuminati, si dichiara favorevole all’ingresso degli stranieri, accampando il pretesto dell’accoglienza cristiana, senza rendersi conto che una cosa sono le petizioni di principio, ma altra cosa sono le questioni logistiche come il lavoro, l’abitazione e la sicurezza del resto della popolazione. Se molti marocchini si danno allo spaccio di droga è perché non trovano altri lavori, e non perché siano particolarmente malvagi. Oltretutto, nella loro cultura laCannabis indica non è quel demonio che è stata fatta diventare nella nostra, su precisavolontà delle industrie americane della carta e della plastica, che vedevano nello sviluppo della canapa un concorrente.
Paolo Rumiz ha scritto dei libri su quella che un tempo era la locomotiva d’Italia, il ricco nord est, e a me viene da pensare che lavorando nove ore in fabbrica e anche dodici nei campi, il veneto e il friulano non abbiano tempo da dedicare alla propria crescita personale, di modo che restano ignoranti e i loro orizzonti culturali si fermano alla Gazzetta dello Sport. Frequentando gente della stessa risma, al bar, sul posto di lavoro o in famiglia, in virtù del principio Similis similem amat, l’operaio e il contadino, martello e falce, ragionano in maniera infantile e pregiudizievole, con quel pizzico di cattiveria che li fa odiare i Verdi, gli ecologisti e gli animalisti e che li porta a credere che il solo e unico rapporto possibile con le “bestie” sia quello di ucciderle e di mangiarle. Pochezza d’immaginazione.
I mass-media, e soprattutto la diabolica Chiesa cattolica, fanno il resto. Poi, quando vanno a votare, eleggono individui a loro omogenei che, se anche non fanno i contadini o gli operai, sono rimasti zotici dentro. Siedono sullo scranno di primo cittadino e si rendono odiosi alla parte più evoluta della popolazione, ma sono portati in palmo di mano dai più beceri della medesima.
Ciò che è successo a Treviso, succede anche a Siena e in mille altri paesi e città di questa nazione di trogloditi. Sono pochi i posti che si salvano, anzi, a dire il vero, sono poche le persone che si salvano, perché se anche un consiglio comunale decreta il divieto di attendamento ai circhi, come è successo a Imola, poi viene eletta un’altra giunta che disfa il lavoro di quella precedente, oppure il decreto viene semplicemente disatteso, com’è nella nostra natura d’italiani abituati a venir meno agli impegni. I tedeschi l’hanno imparato l’otto settembre del ’43. Siamo inaffidabili, non è una novità.
L’unica cosa di cui siamo dotati è la pervicacia nel voler difendere scelte eticamente indifendibili. Sterminare i nocivi sembra sia la priorità di molte province italiane. In questo, appoggiate da biologi stipendiati dalle stesse, che diffondono una notizia effettivamente corretta, la non compatibilità di nutrie, scoiattoli grigi, cinghiali ungheresi e siluri del Volga con il nostro territorio, ma che data in pasto ai bifolchi diventa strumento e cavallo di battaglia per le loro stupide soluzioni finali.
Perché si spara ai cuccioli di volpe a Siena? Perché le volpi mangiano le galline! Perché si mettono trappole per uccidere le nutrie in Veneto? Perché fanno franare gli argini dei canali!
A me sembra di vivere in un mondo di minorati mentali. Mi viene in mente Siddharta, di Herman Hesse, in cui il protagonista viaggia attraverso il “regno degli uomini bambini”. Se gli italiani fossero innocenti e mansueti come sono di solito i bambini, mi starebbe anche bene, ma qui siamo in pieno manicomio minorile.
I biologi dunque fanno la loro parte. La religione da millenni ha offerto la base culturale antropocentrica. I politici mai si permetterebbero di andare contro il volere del popolo bue, cafone e ignorante, base del loro elettorato. Il risultato è le trappole per topi e nutrie disseminate lungo i fiumi, trappole che i 100 % Animalisti hanno provveduto a rendere inattive, ma senza romperle per non commettere il reato di danneggiamento. E’ un po’ poco. E’ solo un gesto simbolico, come quando vanno a dar da mangiare ai piccioni in piazza San Marco a Venezia, in aperta violazione delle disposizioni del sindaco.
Viviamo in un regime di democrazia - così si dice - e in teoria dovrebbe essere la maggioranza a comandare. Temo che almeno in questo caso, cioè quando si tratta di fare le cose con i piedi e non con la testa, funzioni proprio così: è la maggioranza ignorante e cattiva a dettar legge e a decretare la condanna a morte degli animali inutili. C’è sempre qualche spiritoso che propone di cucinare le nutrie, suggerendo qualche ricetta, ma le tradizioni culinarie sono tanto salde e inattaccabili quanto lo sono quelle storiche o d’altra natura sociale. Le corse degli asini, i palii con cavalli, le radunate degli alpini, le fiere venatorie sono ormai consolidate da decenni e se gliele contesti sembra che gli togli l’ossigeno. Sembra un attentato alla pubblica morale.
Cosa si deve fare con questa stolta umanità, così abbarbicata ai propri atavici errori?
C’è chi dice: “Insistere con l’educazione, unica strada da seguire”. Sì, fondamentalmente è vero, anche perché all’estremo opposto c’è la rivolta armata, la parola data alle armi, che per esperienza unanime sappiamo quanto sia una strada senza uscita.
Intanto le si prova tutte, come fanno i 100 %, ma non è da scartare anche l’idea che forse non c’è soluzione a un male così tenace, a virus così letali come l’ignoranza e la cattiveria. Forse siamo condannati a convivere con idioti pericolosi per sé e per altri, disturbandoci a vicenda. O forse ci aspetta solo una dignitosa estinzione definitiva. Sono sempre troppo pochi coloro che riescono a vedere la bellezza di un’amicizia con un animale selvatico. Anche le nutrie, come i castori canadesi, possono diventare nostrianimali da compagnia, se presi piccoli come ha fatto il biologo Samuele Venturini, di Buccinasco:
http://www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/non_sparate_alle_nutrie_io_vivo_da_anni_con_il_mio_amico_willy_video/notizie/272185.shtml


Sono molte le specie selvatiche che sarebbero disposte a darci amicizia se solo riuscissimo ad ispirar loro fiducia. Quando ciò avviene, quando per esempio qualche volpe scende in paese a prendere cibo da persone amichevoli, poi succede sempre che la volpe sparisca e il dubbio che qualche bracconiere l’abbia uccisa si diffonde nella comunità. Sono eventi che finiscono sulle pagine dei giornali, con tanto di foto della volpe che mangia dalle mani di un bambino, ma sono sempre storie che finiscono male. Troppi criminali in sembianze umane circolano indisturbati. Quando gli ufologi dicono che gli alieni sono già tra noi, dicono una cosa giusta. Per me, alieni sono tutti quelli che non hanno rispetto per gli animali e ragionano unicamente con le papille gustative.
Tuttavia, mi rendo conto che per essi sono io ad essere un extraterrestre.
E dunque, chi ha ragione?
Se una convivenza pacifica non è possibile tra noi e loro, a chi appartiene la Terra, alla minoranza di civilizzati o alla maggioranza dei biforchi?
http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/04/civilizzati-e-bifolchi_27.html

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che c'entrano gli extracomunitari povero deficente!

*Dioniso*777* ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
*Dioniso*777* ha detto...

se leggevi capivi! Leggete due righe, nemmeno le capite e commentate, a che pro?

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