"THE END"

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venerdì 28 settembre 2012

NON C’E’ BISOGNO DI ASPETTARE IL 21 DICEMBRE 2012 - NELLA FINE DEL MONDO CI SIAMO GIA’ DENTRO IN PIENO!

NON C’E’ BISOGNO DI ASPETTARE IL 21 DICEMBRE 2012 - NELLA FINE DEL MONDO CI SIAMO GIA’ DENTRO IN PIENO!


Abbiamo perduto la primordiale forza di volontà e lo spirito di sacrificio. Il nostro di livello di sopportazione del dolore si è estinto, e con lui ogni capacità di adattamento - un valore che fin dall’alba dei tempi, aveva caratterizzato e contraddistinto la natura umana e animale. Oggi non siamo che un branco di asini ammaestrati, privati del più remoto barlume di vera cultura, vera conoscenza e sana tradizione. Non sappiamo costruire una casa, un tavolo, una sedia, aggiustare una qualsiasi cosa, seminare, zappare, coltivare un orto, potare un albero, organizzare un pollaio. Sappiamo tutto di ogni cosa (inutile, effimera e invalidante) ma di ciò che veramente serve ad un uomo, vaghiamo come ombre dentro buio più totale!!
Vorrei sapere quanti di voi abbiano mai raccolto della legna per scaldarsi, o potato un albero, o costruito un muretto a secco, o acceso un fuoco d’inverno in un bosco innevato! Sono queste le imberbi e sottili radici da trapiantare per avviarci lungo il cammino fiorito del vero sapere e della felicità, e non l’arido apprendimento di regole stereotipate che il Sistema Bestia ci spaccia quotidianamente e che noi assumiamo e adottiamo a modello di vita moderna! La modernità non esiste; è solo un grande inganno intriso di solitudine e di angoscia.
Se il Sistema produce merda e noi sistematicamente l'acquistiamo e ce ne alimentiamo, per quale motivo il Sistema dovrebbe cambiare la sua condotta?? Siamo noi a doverlo coartare, rinunciando alle nostre abitudini quotidiane e debolezze, costringendolo ad allinearsi (volente o nolente) ai nostri bisogni e diritti. Ma se siamo privi dei necessari parametri di giudizio, attraverso i quali potere distinguere il vero dal falso e l’originale dalla contraffazione, ogni nostro sforzo sarà vano. E il mio dubbio (più che fondato) è che le cose stiano esattamente in questi termini.
Dovremmo essere capaci di immaginare la realtà di un tempo, dove l’uomo non distruggeva il suo habitat, contaminando aria e acqua e territorio, ma tutto era cenacolo di bellezza, cultura, arte, filosofia, tradizione e magia. Dalla storia del passato abbiamo ereditato maestosità, genio e vera cultura. Quando la terra era piatta il mondo era giusto!
Basti pensare a Giotto, Raffaello, Tiziano, Michelangelo, Caravaggio, Alighieri per fare qualche nome altisonante di un recente passato, o se preferiamo, alla qualità dell’acqua, dell’aria e del pensiero.
Il più stupido uomo di un tempo, oggi sarebbe un maestro. Noi diversamente abbiamo confuso la conoscenza con la profanazione, e le contro indicazioni ed effetti collaterali ascrivibili ad una tale sciagura, sono il risultato dei nostri comportamenti dissennati e dipendenze, ai quali, nonostante tutto, non sappiamo e non intendiamo rinunciare


Ci vuole un paese fra tutti che faccia da apripista, e che per primo si attivi (in forma pragmatica e semplificativa) in un’opera di riconversione radicale del Sistema Capitalista Industriale in agricoltura biologica e che sia da esempio per tutti gli altri. Un paese illuminato, eroico, che ha preso coscienza della drammatica situazione mondiale preda di un liberismo selvaggio e senza regole, che ci sta traghettando dentro il periodo più buio dell’umanità. Un paese che riduca all’essenziale ogni forma di importazione ed esportazione, di approvvigionamento energetico prodotto da combustibili fossili - che smantelli ogni fabbrica, ogni agglomerato e insediamento industriale, degassificatore e inceneritore, centrale nucleare e a carbone – che debelli ogni forma di condizionamento mediatico, di consorteria e corporazione, speculazione finanziaria e multinazionale. Un paese autonomo, indipendente e autosufficiente, che in tutta libertà ne decida le priorità sociali, i bisogni e le necessità primarie della popolazione. Un paese che guardi alla salute e alla felicità dei suoi cittadini come condizione senza la quale, nessuna società può ritenersi tale, ne tanto meno civile. Un paese che consideri Aria, Acqua e Terra, quei supremi e impagabili doni che dall’origine ci sono stadi dispensati da quel Soffio trascendente che ha dato vita ad ogni cosa. Loro, la sola fonte di sostentamento e di vera salvezza e che la modernità canaglia ha contaminato, profanato e reso sterili. Un paese pulito, nel corpo e nell’anima, bonificato da ogni rifiuto e scoria, e dove la bellezza e la spiritualità sventolano come bandiere, al sole di una nuova rinascita. Un paese libero da ogni superstizione, ma colmo di passione e di speranze – mondato da ogni conformismo, relativismo ed egoismo, inebriato di spiritualità, di creatività e di genio
Oggi la licenza è chiamata libertà - la contraffazione, ricerca e conoscenza - il disastro ambientale, progresso tecnologico – la perversione, cultura – la mistificazione, verità - la furbizia, intelligenza - la tortura, diritto alla vita – le armi di distruzione di massa, bombe intelligenti – la volgarità televisiva, intrattenimento – le merendine dei bambini, “fatte come quelle di una volta” – le tragedie private messe in piazza, diritto di informazione – i danni causati dall’uso dei farmaci, effetti collaterali indesiderati – lo scempio dilagante, arte moderna – le centrali nucleari, energia pulita – il relativismo, società civile.
A una speciale schiavitù (risultato di un processo di, omologazione di massa), abbiamo dato il nome di democrazia, e chiamato realtà, la degenerazione. Il falso ha sostituito il vero e quando affermiamo; “ il progresso sta arrivando anche qui”, in realtà intendiamo dire che la distruzione e la morte sono oramai vicine. La menzogna è trasfigurata in regola relazionale, e così impera e detta legge. La qualità è stata adulterata, e l’eccezione, omologata e massificata.

E’ in questo bordello, che prosperano psichiatri, psicologi e psicoterapeuti. Loro sono più malati delle persone che intendono curare, ma questo non è di nessuna rilevanza.
Non c’è bisogno di aspettare il 21 dicembre del 2012 - nella fine del mondo ci siamo già dentro in pieno.

Gianni Tirelli

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