"THE END"

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martedì 15 maggio 2012

AMANDO SEMPRE E NONOSTANTE TUTTO


Son tempi questi in cui ricorre la domanda : Perché?
Ci si chiede come si possa essere arrivati sin qui, come si sia arrivati a compromettere l'equilibrio planetario, come si sia potuto permettere che il potere divenisse elitario, rarefatto e così arrogante. Come mai l'essere umano non cambi mai, non evolva e ancor meno cambi e si evolva la qualità delle sue relazioni e dei suoi rapporti di forza. Mille domande, sempre più ansiose, concitate, rabbiose. Che spesso danno luogo ad una sorta di sordo rancore, che brucerebbe e distruggerebbe tutto e tutti. Le risposte poi rischiano di essere persino peggiori del male che vorrebbero curare.
Spesso, la storia ce lo insegna, si è risposto alle sollecitazioni del destino e degli eventi con moti di rabbia,giustificati, sicuramente, dall'arroganza e dalla violenza del potere, ma che hanno prodotto solo delle sostituzioni di personale nella stanza dei bottoni, senza modificare affatto, se non a parole, la sostanza dei rapporti che organizzano le gerarchie sociali. 
Eppure, questa rabbia e la conseguente volontà rivoluzionaria erano ampiamente giustificate...come lo sono oggi, le intenzioni di partenza oneste, rette, eticamente alte, a tratti eroiche, eppure...ci si è sempre trovati, alla fine a stringere un pugno di mosche ed un gruppo di tristi personaggi,più astuti, più duri, più decisi e più bastardi dentro, si è impossessato del volante ed in nome  del popolo ha riprodotto il rapporto di potere di sempre.
Dove l'errore? Dove la parzialità, l'incompletezza della domanda, dell'esigenza che ha sotteso  ed ancora sottende questa giustificata furia ed ansia di giustizia? Perché le mille rivolte anti-sistema hanno prodotto, degenerando, a loro volta sistemi oppressivi ed, a volte, persino peggiori di quelli precedenti? Perché  l'essere umano ripete questa cosa terribile?Una delle possibili risposte sta nella cultura di fondo, troppo spesso comune, quasi sempre condivisa. Questa base comune non può che produrre modelli comuni,pensieri e visioni che al di là della differenza retorica, troppo spesso sono vergognosamente simili. C'è un motivo quindi per il quale la chiesa si è presa la briga attorno all'anno mille di impossessarsi e riscrivere, materialmente parola per parola, tutta la cultura del passato. Filtrandola ed uniformandola ad un modello di potere che si è riprodotto per secoli ed ancora si riproduce.
Così come c'è un motivo per il quale quasi tutti  personaggi che hanno interpretato la storia, da qualsiasi parte la si legga e la si guardi sono di scuola ecclesiale o massonica (quindi ecclesiale). Essi erano consapevoli di un dato fondamentale cioè che senza un retroterra spirituale (in affermazione o in negazione, poco importa) non si produce alcun reale movimento della volontà collettiva. Questo dualismo, per cui gli opposti si supportano confermandosi vicendevolmente è il modello contro il quale si è infranta qualsiasi speranza di cambiamento reale.
La cultura dell'uomo fallibile, imperfetto che, purtroppo, ha una natura rapace e predatoria, in eterno combattimento con la tentazione e che si libera solo tramite l'apporto dell'opportuna dose di preghiere, preci ed assoluzioni. Sovrapposto ad un illuminismo pseudo liberale che separa in modo del tutto formale le cose dello spirito da quelle del potere.
L'intervento del cambiamento quindi, per spostare realmente qualche cosa, dovrebbe intervenire sulle premesse, sulle domande fondamentali, in quella sfera che normalmente i pragmatici liquidano immediatamente definendola area dell'utopia.
Una modificazione che non dia risposte in quell'area non è cambiamento...è altro!
Il potere si realizza in un rapporto individuale. Altrimenti sarebbe solo una conta di maggioranze, che non è affatto. Questo rapporto individuale deve essere modificato.E' lì che si deve intervenire. Sempre che si voglia davvero cambiare il mondo, ma se questo è vero, qual'è allora la chiave della ribellione? Se la contrapposizione degli opposti riproduce in eterno il modello attuale come affrancarsi?
Farò adesso una domanda che può far sorridere...sicuramente lo farà fare agli esperti di ogni cosa, ai  maestri del Grande Nulla.
Perché siamo qui? Cosa dobbiamo imparare da questo cammino terreno? La risposta a questa domanda è correlata in modo molto importante  alla domanda precedente.



Dobbiamo imparare ad essere l'amore che ci ha originati, questa è la risposta che danno tutte le grandi correnti spirituali, religiose o meno che siano.
Oggi più che mai si ribadisce che quasi tutte le risposte dallo spirito alla scienza stanno nell'intenzione positiva ed amorevole, nel gesto armonico, nell'adeguamento ritmico, nella ricomposizione amorevole, nella premessa positiva. Quindi se questo è vero a livello spirituale e quantico, perchè nelle cose della vita invece deve valere la contrapposizione, la competizione selvaggia, la rabbia, la furia, il muro contro muro?
Chi fa di tutto perché questa convinzione, che l'unica soluzione stia nello scontro si perpetui e permanga all'infinito? Chi si prepara, conoscendo benissimo gli esseri umani, a questo allestendo eserciti e strutture oppressive? Chi si aspetta e fomenta la rabbia, l'odio, la contrapposizione, come unica risposta ad ogni problematica?
Però se questo è quello che il potere si aspetta non è anche quello che più gli conviene? Se le cose stanno così allora perché non cercare nell'amore l'unica risposta possibile? Perchè non privare il potere del suo giochino? Perché non destabilizzarli proprio privandoli di quella reazione inconsulta e prevedibile che è anche il loro supporto. Facendosi scivolare addosso le loro iniziative di controllo, negando loro il diritto ad attuarle, negando il loro modello duale.
Questo significa subire? Tutt'altro, potrebbe  voler dire, al contrario, radicalizzare la propria distanza e differenza, praticando, proponendo e pensando contro-potere, contro-cultura...tirandosi fuori dal sistema.
Negando  che questo sia il miglior mondo possibile, ma non contrapponendo il colpo su colpo, anzi, lasciando proprio a loro tutti  colpi, ma negandogli la nostra partecipazione, bloccando il sistema per mancata complicità...piano, piano, pezzo per pezzo. Senza urla, senza insulti senza bandiere e tifoserie, ma negandogli quotidianamente il diritto ad influenzarci a dirigere la nostra volontà, ma amando sempre e comunque, nonostante tutto, perché è per questo che siamo qui.

Namastè

Pubblicato da Rosahttp://eliotroporosa.blogspot.it

PS: Grande Rosa, non posso mancare di rinnovarti i miei più sentiti complimenti! In una pagina hai detto tutto, non si può aggiungere altro al tuo testo. Perfetto direi.
Sei grande, per il tuo pensiero, le tue gesta e il tuo blog che tieni in piedi, che ti rappresenta. Cosa ti avevo detto tempo fa? Ricordi? ... rinnovo il mio sentimento ... un abbraccio da una persona che dal sistema si è tolta, e se aspettano la mia intelligenza, poca che sia, o la mia energia per mantenerlo in piedi fanno davvero poca strada, e non intendo donarla a chi la usa per far del male, e se tutto questo è stato possibile è proprio grazie a quello che tu nomini: AMORE. Io parlo molto poco nei miei post di amore, se non mai, perché come sempre chi racconta di agire non lo fa ... chi agisce, invece, non lo racconta a nessuno!

Dioniso777

1 commento:

Rosa Bruno ha detto...

Grazie Dioniso, per l'apprezzamento che esprimi nella nota post scriptum.
Sono molto d'accordo anche sull'ultima frase che scrivi...è anche il mio pensiero, e infatti lo sttolineavo rispondendo ieri, ad un commento di un amico e che ti riporto qui:

"convengo sul fatto che il vero amore incondizionato sia silenzioso e piuttosto defilato, sicuramente un scelta individuale che diventa collettiva per osmosi ed invade il mondo per la sua forza intrinseca, non certo per un accurato marketing."

Un abbraccio con rinnovata stima ed affetto, caro Dioniso!
Namastè

LKWTHIN

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