Il Sistema è un’organizzazione mafiosa, dove la politica, la finanza, l’imprenditoria e i media, usa il potere come copertura. I posti di comando, dal più basso fino ai vertici, sono decisi dal Sistema, sulla base della capacità e predisposizione dei suoi rappresentanti a delinquere, tenendo ben presente e in forma esclusiva gli interessi e i vantaggi dell’organizzazione.
Ergo, sostenere oggi un politico, immaginando che si occupi e si batta per gli interessi e i diritti della comunità, è come chiedere a Satana di pregare per la salvezza dell’umanità. I posti non sono assegnati per merito, ma per appartenenza.
Il Sistema è ormai arrivato a rendere redditizia la speranza, facendo quotidianamente della verità, del suo declino, una verità universale che incita a una dolorosa rassegnazione. Meglio accontentarsi di un oggi miserabile, dal momento, che il domani sarà peggiore.
Di questi tempi, la speranza è dunque il peggiore investimento che si possa fare, se parallelamente non è affiancata da quell’azione di forza e di slancio rivoluzionario di riconversione, che restano in assoluto le sole condizioni in grado di contrastare, almeno in parte, gli effetti apocalittici del tracollo dell’Impero Liberista.
Questi individui cercano nel potere la risposta alla loro invalidità esistenziale e culturale, risultato di frustrazioni, complessi di inferiorità e totale mancanza di autostima. Un narcisismo psicotico connaturato e un persistente disagio mentale, li esonera dalla capacità di provare dei veri sentimenti, siano essi, relativi al concetto di pietà, di perdono, di amore e di comprensione. La stessa gioia, é vissuta come uno stato di isterica euforia, che notte tempo, prende le sembianze della
malinconia, per degenerare poi in depressione e attacchi di panico. Per questo motivo, il potere, come una droga (e più precisamente come l’eroina), crea in questi particolari individui, assuefazione e dipendenza, costringendoli all’assunzione di dosi sempre più massicce di potere. Al sicuro, dietro lo scudo del privilegio e dell’immunità, lanciano strali e sfogano la loro rabbia. Le loro parole sono intrise di arroganza, volte ad intimidire, e a minacciare ritorsioni. In realtà hanno un’indole serva e servile e sono privi della più remota, forma di coraggio, mancanza di volontà e consapevolezza. Per tali motivi, sono nell’impossibilità di sopportare e controllare il dolore, ritenendolo una vera e propria sciagura; un castigo divino, gratuito e immeritato che consegue ad alimentare la loro anima, di astio, odio e rancore.
Un altro dato caratteriale che li contraddistingue e, per le affinità, li accomuna, alla criminalità organizzata, è l’omertà.
Ergo, sostenere oggi un politico, immaginando che si occupi e si batta per gli interessi e i diritti della comunità, è come chiedere a Satana di pregare per la salvezza dell’umanità. I posti non sono assegnati per merito, ma per appartenenza.
Il Sistema è ormai arrivato a rendere redditizia la speranza, facendo quotidianamente della verità, del suo declino, una verità universale che incita a una dolorosa rassegnazione. Meglio accontentarsi di un oggi miserabile, dal momento, che il domani sarà peggiore.
Di questi tempi, la speranza è dunque il peggiore investimento che si possa fare, se parallelamente non è affiancata da quell’azione di forza e di slancio rivoluzionario di riconversione, che restano in assoluto le sole condizioni in grado di contrastare, almeno in parte, gli effetti apocalittici del tracollo dell’Impero Liberista.
Questi individui cercano nel potere la risposta alla loro invalidità esistenziale e culturale, risultato di frustrazioni, complessi di inferiorità e totale mancanza di autostima. Un narcisismo psicotico connaturato e un persistente disagio mentale, li esonera dalla capacità di provare dei veri sentimenti, siano essi, relativi al concetto di pietà, di perdono, di amore e di comprensione. La stessa gioia, é vissuta come uno stato di isterica euforia, che notte tempo, prende le sembianze della
malinconia, per degenerare poi in depressione e attacchi di panico. Per questo motivo, il potere, come una droga (e più precisamente come l’eroina), crea in questi particolari individui, assuefazione e dipendenza, costringendoli all’assunzione di dosi sempre più massicce di potere. Al sicuro, dietro lo scudo del privilegio e dell’immunità, lanciano strali e sfogano la loro rabbia. Le loro parole sono intrise di arroganza, volte ad intimidire, e a minacciare ritorsioni. In realtà hanno un’indole serva e servile e sono privi della più remota, forma di coraggio, mancanza di volontà e consapevolezza. Per tali motivi, sono nell’impossibilità di sopportare e controllare il dolore, ritenendolo una vera e propria sciagura; un castigo divino, gratuito e immeritato che consegue ad alimentare la loro anima, di astio, odio e rancore.
Un altro dato caratteriale che li contraddistingue e, per le affinità, li accomuna, alla criminalità organizzata, è l’omertà.
Come all’interno di un clan mafioso, sono soggetti ad un codice d’onore che devono applicare alla lettera, pena l’estromissione e un totale isolamento. Hanno la predisposizione genetica a negare l’evidenza dei fatti e, trattano la menzogna, come una regola relazionale.
Il potere, assimilato come cura psichiatrica, in seguito, degenera in una vera e propria patologia; un micidiale psicofarmaco dagli effetti collaterali devastanti, come stati di dissociazione, schizofrenia e mania suicida. Tutto questo, chiaramente, si riflette sul paese civile, dove la parte marcia della società si allinea al potere, emulandone i comportamenti e aggravando così la condizione generale, mentre, all’altra, non resta che subire le umilianti invettive di una politica, genuflessa anima e corpo, alla mercificazione della dignità e della morale.
Oggi, il nostro paese, è rappresentato da una inedita Gang del malaffare che da tempo ha trasformato il parlamento in una società a delinquere, mortificando la sacralità del parlamento, trasformato in un distributore di privilegi, di impunità e cassaforte di profitti. Esseri rivoltanti sia sul piano morale come estetico, che hanno improntato la loro vita e carriera, alla soddisfazione di vizi e perversioni, frustrazione e desideri repressi.
La politica assume criminali saelezionandoli sulla base di una fedina penale all’altezza della situazione, dove i reati per corruzione, appropriazione indebita, peculato, riciclaggio, si alternano allegramente all’associazione mafiosa, fino alla rapina a mano armata, ti puoi considerare già assunto, e così partecipare al grande businness confortato dalla protezione e dalla stima dei tuoi benemeriti padrini.
Se poi sei donna, giovane e attraente hai tutte le porte aperte, ma non prima di avere soddisfatto i pruriti sessuali del tuo futuro datore di lavoro. A questo punto hai la strada spianata per intraprendere una carriera di tutto rispetto.
E’ questa la cruda, terribile e sconcertante realtà! E non c’è modo di contrastarla ne tanto meno di cambiarla.
GJTirelli,
Oggi, il nostro paese, è rappresentato da una inedita Gang del malaffare che da tempo ha trasformato il parlamento in una società a delinquere, mortificando la sacralità del parlamento, trasformato in un distributore di privilegi, di impunità e cassaforte di profitti. Esseri rivoltanti sia sul piano morale come estetico, che hanno improntato la loro vita e carriera, alla soddisfazione di vizi e perversioni, frustrazione e desideri repressi.
La politica assume criminali saelezionandoli sulla base di una fedina penale all’altezza della situazione, dove i reati per corruzione, appropriazione indebita, peculato, riciclaggio, si alternano allegramente all’associazione mafiosa, fino alla rapina a mano armata, ti puoi considerare già assunto, e così partecipare al grande businness confortato dalla protezione e dalla stima dei tuoi benemeriti padrini.
Se poi sei donna, giovane e attraente hai tutte le porte aperte, ma non prima di avere soddisfatto i pruriti sessuali del tuo futuro datore di lavoro. A questo punto hai la strada spianata per intraprendere una carriera di tutto rispetto.
E’ questa la cruda, terribile e sconcertante realtà! E non c’è modo di contrastarla ne tanto meno di cambiarla.
GJTirelli,
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