di Manolo De Agostini
A Washington un gruppo di ricercatori è riuscita a inviare un segnale cerebrale via Internet permettendo a una persona di controllare la mano di un altro individuo a distanza.
Ricercatori dell'Università di Washington hanno creato la prima interfaccia in grado di permettere al cervello di una persona di comandare - seppur con determinati limiti - il corpo di un altro individuo. Nel corso di un esperimento un ricercatore (Rajesh Rao) è riuscito a un segnale neurale attraverso Internet che, una volta giunto a destinazione, ha controllato i movimenti della mano di un altro ricercatore (Andrea Stocco) dall'altra parte del campus dell'Università.
In passato alcuni ricercatori della Duke University avevano dimostrato una comunicazione cervello-cervello tra due ratti e i ricercatori di Harvard avevano fatto lo stesso tra uomo e ratto, ma quello dell'Università di Washington rappresenta un ulteriore passo in avanti. "Internet è stato il modo per connettere computer, ora può essere il mezzo per connettere cervelli", ha dichiarato Andrea Stocco. "Vogliamo prendere la conoscenza di un cervello e trasmetterla direttamente da cervello a cervello", ha aggiunto Stocco.
A Washington un gruppo di ricercatori è riuscita a inviare un segnale cerebrale via Internet permettendo a una persona di controllare la mano di un altro individuo a distanza.
Ricercatori dell'Università di Washington hanno creato la prima interfaccia in grado di permettere al cervello di una persona di comandare - seppur con determinati limiti - il corpo di un altro individuo. Nel corso di un esperimento un ricercatore (Rajesh Rao) è riuscito a un segnale neurale attraverso Internet che, una volta giunto a destinazione, ha controllato i movimenti della mano di un altro ricercatore (Andrea Stocco) dall'altra parte del campus dell'Università.
In passato alcuni ricercatori della Duke University avevano dimostrato una comunicazione cervello-cervello tra due ratti e i ricercatori di Harvard avevano fatto lo stesso tra uomo e ratto, ma quello dell'Università di Washington rappresenta un ulteriore passo in avanti. "Internet è stato il modo per connettere computer, ora può essere il mezzo per connettere cervelli", ha dichiarato Andrea Stocco. "Vogliamo prendere la conoscenza di un cervello e trasmetterla direttamente da cervello a cervello", ha aggiunto Stocco.
L'esperimento si è svolto il 12 agosto, quando Rao si è seduto nel suo laboratorio e ha indossato un copricapo con elettrodi collegati a una macchina EEG (elettroencefalografia) capace di leggere l'attività elettrica nel cervello. Stocco si trovava in un altro laboratorio del campus con un copricapo dotato di una bobina per la stimolazione magnetica transcraniale posta direttamente sopra la sua corteccia motoria sinistra, che controlla il movimento della mano.
Quando Rao ha immaginato di giocare a un videogioco in cui bisognava sparare a un bersaglio, e ha pensato di muovere la mano destra per compiere tale azione (senza muoverla effettivamente), Stocco, che indossava auricolari con cancellazione di rumore e non stava guardando lo schermo di un PC, ha spostato involontariamente il dito indice destro, spingendo la barra spaziatrice sulla tastiera come se dovesse dare il comando "fuoco" nel videogioco immaginario.
Il ricercatore italiano ha paragonato la sensazione provata a quella di un tic nervoso. "È stato eccitante e inquietante osservare un'azione immaginata dal mio cervello tradotta in un'azione reale da un altro cervello", ha affermato Rajesh Rao. "Si è trattato di un flusso unidirezionale di informazioni dal mio cervello al suo. Il prossimo passo è avere una conversazione bidirezionale più equilibrata direttamente tra i due cervelli". Se funzionerà, i ricercatori rifaranno l'esperimento su un numero più ampio di soggetti. Le tecnologie usate dai ricercatori per registrare e stimolare il cervello sono ben note. La stimolazione magnetica transcranica è un modo non invasivo per fornire stimoli al cervello e ottenere una risposta. L'effetto dipende da dove è posta la bobina.
"Abbiamo collegato un cervello al computer più complesso che chiunque abbia mai studiato, ovvero un altro cervello", ha dichiarato la ricercatrice Chantel Prat, moglie di Stocco e anch'essa coinvolta nell'esperimento. E se da una parte tutto questo sembra gettare le basi per scenari fantascientifici (Stocco ha simpaticamente fatto riferimento alla fusione mentale vulcaniana), Rao ha ricordato che questa tecnologia legge solo certi tipi di segnali cerebrali semplici, e non i pensieri di una persona. Inoltre non dà a nessuno la possibilità di controllare le azioni di un individuo contro la sua volontà.
Stocco ritiene comunque che la tecnologia potrebbe essere usata, tra diversi anni, in diversi ambiti. Per esempio una persona a terra potrebbe aiutare un assistente di volo o i passeggeri a far atterrare un aereo se il pilota è impossibilitato - per un malore o altro. Oppure si potrebbe permettere a una persona con disabilità di comunicare i propri desideri - come la fame o la sete. Le possibilità sono innumerevoli, ma la sensazione è che si è appena "grattata la superficie" di una tecnologia dall'enorme potenziale.
http://www.timmylove.altervista.org/web/art/controllo.html
Quando Rao ha immaginato di giocare a un videogioco in cui bisognava sparare a un bersaglio, e ha pensato di muovere la mano destra per compiere tale azione (senza muoverla effettivamente), Stocco, che indossava auricolari con cancellazione di rumore e non stava guardando lo schermo di un PC, ha spostato involontariamente il dito indice destro, spingendo la barra spaziatrice sulla tastiera come se dovesse dare il comando "fuoco" nel videogioco immaginario.
Il ricercatore italiano ha paragonato la sensazione provata a quella di un tic nervoso. "È stato eccitante e inquietante osservare un'azione immaginata dal mio cervello tradotta in un'azione reale da un altro cervello", ha affermato Rajesh Rao. "Si è trattato di un flusso unidirezionale di informazioni dal mio cervello al suo. Il prossimo passo è avere una conversazione bidirezionale più equilibrata direttamente tra i due cervelli". Se funzionerà, i ricercatori rifaranno l'esperimento su un numero più ampio di soggetti. Le tecnologie usate dai ricercatori per registrare e stimolare il cervello sono ben note. La stimolazione magnetica transcranica è un modo non invasivo per fornire stimoli al cervello e ottenere una risposta. L'effetto dipende da dove è posta la bobina.
"Abbiamo collegato un cervello al computer più complesso che chiunque abbia mai studiato, ovvero un altro cervello", ha dichiarato la ricercatrice Chantel Prat, moglie di Stocco e anch'essa coinvolta nell'esperimento. E se da una parte tutto questo sembra gettare le basi per scenari fantascientifici (Stocco ha simpaticamente fatto riferimento alla fusione mentale vulcaniana), Rao ha ricordato che questa tecnologia legge solo certi tipi di segnali cerebrali semplici, e non i pensieri di una persona. Inoltre non dà a nessuno la possibilità di controllare le azioni di un individuo contro la sua volontà.
Stocco ritiene comunque che la tecnologia potrebbe essere usata, tra diversi anni, in diversi ambiti. Per esempio una persona a terra potrebbe aiutare un assistente di volo o i passeggeri a far atterrare un aereo se il pilota è impossibilitato - per un malore o altro. Oppure si potrebbe permettere a una persona con disabilità di comunicare i propri desideri - come la fame o la sete. Le possibilità sono innumerevoli, ma la sensazione è che si è appena "grattata la superficie" di una tecnologia dall'enorme potenziale.
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