Avvelenati per decenni dal cibo e dai farmaci, per costruire una società di automi. E’ la tesi di Roberto Marocchesi, basata su ricerche che studiano gli effetti neurologici dell’assunzione di sostanze chimiche contenute negli alimenti e nei medicinali. «Ci sono più di cinquemila specie di mammiferi sul pianeta, ma solo una di loro è “pazza”»: solo l’homo sapiens «volutamente avvelena pure i suoi figli, iniettando tossine e sostanze chimiche neurolesive nella maggior parte dei membri della specie». Mammiferi, uccelli, rettili e insetti hanno almeno cinque caratteristiche in comune: nessuno di loro mangia alimenti trasformati, assume farmaci, contamina la prole con vaccini tossici tenuti insieme da prodotti chimici nascosti, pratica l’agricoltura meccanizzata chimica e la monocoltura. E nessuno di loro, ovviamente, filtra la realtà in modo artificiale attraverso la Tv o Internet. L’uomo, invece, «la specie più folle del pianeta», s’impegna abitualmente in tutte e cinque queste cose, «avvelenando il corpo, la mente e i propri figli con metalli pesanti, pesticidi, mercurio, conservanti, farmaci che alterano la mente, solventi chimici, Ogm e deliri di programmazione mentale».
Oggi, scrive Roberto Marocchesi su “La Voce del Ribelle”, in un intervento ripreso da “Come Don Chisciotte”, la nostra società è dominata da immagini di «pervertiti affamati di potere, bugiardi patologici al potere, artisti squilibrati balbettanti idiozie inneggianti a Satana come Lady Gaga, giornalisti semi-comatosi che leggono il telegiornale della sera o il nuovo canale Tt che ospita gente che va predicando l’infanticidio chiamandolo “aborto post-natale”».
Oggi, scrive Roberto Marocchesi su “La Voce del Ribelle”, in un intervento ripreso da “Come Don Chisciotte”, la nostra società è dominata da immagini di «pervertiti affamati di potere, bugiardi patologici al potere, artisti squilibrati balbettanti idiozie inneggianti a Satana come Lady Gaga, giornalisti semi-comatosi che leggono il telegiornale della sera o il nuovo canale Tt che ospita gente che va predicando l’infanticidio chiamandolo “aborto post-natale”».
Per l’autore, la causa della “follia collettiva” non è nient’altro che «veleno: fisico, chimico, biologico». Gli esseri umani? «Si stanno avvelenando a morte». Esempio: «Il nostro cibo è volutamente riempito di veleni chimici per farlo sembrare più vivace (nitrito di sodio), o più sapido (Msg-glutammato), o per durare più a lungo sugli scaffali (conservanti vari)». Quanto ai farmaci, «sono riempiti con molecole di fluoro per renderli altamente reattivi per le cellule cerebrali (Ssri)». Per non parlare dei vaccini:
Atroce la devastazione dell’ambiente: «I nostri prati sono irrorati con veleni sintetici che causano il morbo di Alzheimer e la depressione». L’acqua potabile? «E’ utilizzata come discarica di rifiuti tossici da smaltire: fluoro e composti chimici che altrimenti avrebbero dovuto essere trattati come rifiuti tossici». Gli alimenti destinati al consumo umano, continua Marocchesi, sono «intenzionalmente privati della maggior parte dei minerali, vitamine e sostanze nutrienti per promuovere la malattia massima, mentre alimenti destinati al consumo animale son fortificati con minerali, vitamine e sostanze nutrienti per promuovere l’ingrasso ottimale». Quindi: «Se non ti rendi conto che il tuo cibo è spogliato della nutrizione, chiediti perché zucchero e pane sono entrambi bianchi quando le piante da cui provengono sono verde e marrone». I media lavorano contri di noi: insegnano al pubblico che la scienza nutrizionale è inutile, mentre difendono i farmaci come “nutrienti essenziali” necessari per una vita sana. «Vi è il piombo nei cosmetici, cadmio nel riso, arsenico nelle alghe, mercurio nei vaccini e alluminio in quasi tutto. La razza umana si sta pesantemente avvelenando con metalli pesanti».
«Son formulati con tracce di mercurio e adiuvanti metilici che danneggiano il cervello, a provocare una risposta “infiammatoria” nel sistema immunitario che avviene anche per causare autismo, convulsioni e danni cerebrali».
Atroce la devastazione dell’ambiente: «I nostri prati sono irrorati con veleni sintetici che causano il morbo di Alzheimer e la depressione». L’acqua potabile? «E’ utilizzata come discarica di rifiuti tossici da smaltire: fluoro e composti chimici che altrimenti avrebbero dovuto essere trattati come rifiuti tossici». Gli alimenti destinati al consumo umano, continua Marocchesi, sono «intenzionalmente privati della maggior parte dei minerali, vitamine e sostanze nutrienti per promuovere la malattia massima, mentre alimenti destinati al consumo animale son fortificati con minerali, vitamine e sostanze nutrienti per promuovere l’ingrasso ottimale». Quindi: «Se non ti rendi conto che il tuo cibo è spogliato della nutrizione, chiediti perché zucchero e pane sono entrambi bianchi quando le piante da cui provengono sono verde e marrone». I media lavorano contri di noi: insegnano al pubblico che la scienza nutrizionale è inutile, mentre difendono i farmaci come “nutrienti essenziali” necessari per una vita sana. «Vi è il piombo nei cosmetici, cadmio nel riso, arsenico nelle alghe, mercurio nei vaccini e alluminio in quasi tutto. La razza umana si sta pesantemente avvelenando con metalli pesanti».
Queste tossine, aggiunge Marocchesi, causano danni al cervello. L’effetto cumulativo di metalli dà intossicazione e avvelenamento da fluoro, da pesticidi, da vaccini, nonché intossicazione alimentare. Nel loro insieme, «sono un danno cerebrale biochimico irreversibile». Viviamo in una società in cui il 90% o più della popolazione ha letteralmente il cervello irreparabilmente danneggiato, sostiene l’analista. «Questo è il motivo per cui l’irrazionalità è andata aumentando ovunque si guardi». Ed per questo che «la gente continua a comprare gli stessi veleni», fonte di intossicazione, «mentre ingoia farmaci», cioè altri veleni, «per mascherare i sintomi di avvelenamento». Ė per questo che il trattamento per il cancro è un cocktail chimico, la chemioterapia, «che provoca, come effetto secondario superiore, più cancro». Ed è per questo – insiste Marocchesi – che un sottoinsieme in rapida espansione della popolazione è «ormai del tutto incapace di leggere, di analizzare le parole, di parlare in frasi coerenti o persino di impegnarsi in qualcosa di simile a un discorso razionale».
Le conseguenze di questa “epidemia di danni al cervello” sono sconcertanti, secondo il blogger del “Ribelle”: «Per cominciare, l’intero sistema della giustizia e della democrazia su cui si fonda la nostra repubblica si suppone riguardi persone sane di mente. Il concetto sacro di una “giuria di vostri coetanei” dipende dai vostri concittadini come sani di mente. L’idea del voto agli uffici pubblici richiede anche elettori sani al fine di raggiungere risultati sani, e il sistema di “libero mercato” del capitalismo e della scelta del consumatore presuppone che i consumatori sappiano prendere decisioni razionali per guidare quel mercato. Ma non lo fanno». Per Marocchesi, i consumatori «hanno il cervello danneggiato, han subìto il lavaggio del cervello, sono istupiditi e manipolati. Gli elettori sono illusi e intenzionalmente confusi. Le giurie sono manipolate e male informate. In ogni settore della società, dove un gruppo di persone sane di mente avrebbe dovuto ripristinare l’equilibrio e la ragione, ora abbiamo i pazzi alla guida della società. Mai prima, nella storia del mondo, il carico tossico sull’uomo è stato così grande (e tragico). Mai prima d’ora l’abisso tra il sano e il folle fu così ampio (e quindi pericoloso)».
Le conseguenze di questa “epidemia di danni al cervello” sono sconcertanti, secondo il blogger del “Ribelle”: «Per cominciare, l’intero sistema della giustizia e della democrazia su cui si fonda la nostra repubblica si suppone riguardi persone sane di mente. Il concetto sacro di una “giuria di vostri coetanei” dipende dai vostri concittadini come sani di mente. L’idea del voto agli uffici pubblici richiede anche elettori sani al fine di raggiungere risultati sani, e il sistema di “libero mercato” del capitalismo e della scelta del consumatore presuppone che i consumatori sappiano prendere decisioni razionali per guidare quel mercato. Ma non lo fanno». Per Marocchesi, i consumatori «hanno il cervello danneggiato, han subìto il lavaggio del cervello, sono istupiditi e manipolati. Gli elettori sono illusi e intenzionalmente confusi. Le giurie sono manipolate e male informate. In ogni settore della società, dove un gruppo di persone sane di mente avrebbe dovuto ripristinare l’equilibrio e la ragione, ora abbiamo i pazzi alla guida della società. Mai prima, nella storia del mondo, il carico tossico sull’uomo è stato così grande (e tragico). Mai prima d’ora l’abisso tra il sano e il folle fu così ampio (e quindi pericoloso)».
Viviamo in un’epoca in cui la razionalità è estranea alle masse, conclude Marocchesi, guardando agli Usa: «Non importa nulla agli elettori americani che Obama ha violato ogni singola promessa elettorale, compresa l’etichettatura degli Ogm, la chiusura di Guantanamo, la riduzione del deficit del bilancio federale, migliorare la trasparenza del governo, offrire a prezzi accessibili l’assistenza sanitaria sociale e la protezione della Costituzione». Il presidente «ha gravemente violato ognuna di queste promesse, ma i suoi sostenitori in qualche modo continuano a credere in lui: tale convinzione è del tutto irrazionale, incomprensibile». Ma questo atteggiamento «non è più pazzo di coloro che ciecamente appoggiarono l’amministrazione di Bush, o di Clinton, o di qualsiasi altro». Infatti, «sostenitori ciechi hanno in comune il fatto d’avere il sistema cerebrale danneggiato e quindi non in grado di pensare razionalmente».
La situazione, sostiene sempre il “Ribelle”, è diventata così perversa che chi presenta almeno una traccia di razionalità è immediatamente e pubblicamente disprezzato: «Quelli che vedono il crollo economico imminente sono ampiamente ridicolizzati come incompetenti di economia e finanza». Idem quelli che «vedono la rapida costruzione dello Stato di Polizia»: diventano “teorici della cospirazione”. E quelli che «espongono i pericoli degli Ogm o la criminalità del settore farmaceutico» vengono bollati come elementi “anti-scienza”, solo perché «non vogliono essere ingannati dalle ciarlatanerie della scienza-dogma del settore biotecnologico prostituita a fini di lucro». Per contro, «solo le persone con danni cerebrali sono ormai considerate “normali”». E, secondo Marocchesi, «quando l’incidenza di danni al cervello attraverso la società è così diffusa che chi presenta un comportamento intelligente viene evitato come un emarginato, la società è già nella sua fase finale del collasso».
Adulti che gestivano la società nel 1950 erano stati nutriti con “cibi reali” negli anni ’20 e ’30 del Novecento. «Quei cibi consistevano, in larga parte, di alimenti freschi del giardino o coltivati localmente», gli Ogm non esistevano ancora e i “vaccini tossici” erano appena agli inizi. Pochi gli additivi chimici, mentre i farmaci venivano somministrati solo a persone malate, e non all’intera popolazione. «Come risultato, la maggior parte delle persone che vivevano nel 1950 ha cercato di essere sana e intelligente. Molti erano geni di fatto per gli standard odierni. La matematica della scuola elementare nel 1950 seguiva programmi che, oggi, sono nei corsi universitari: l’algebra e la geometria di base, per esempio. A dieci anni i bambini nel 1950 potevano leggere romanzi classici. I ragazzi di oggi riescono a malapena a leggere fumetti». Ingegneri e scienziati del 1950 sono stati brillanti: «Con niente di più che semplici regoli calcolatori, potevano eseguire matematica di alto livello che umilierebbe i professori universitari di oggi. Ma gli scienziati di oggi sono spesso solo “executive” aziendali vomitanti scienza fraudolenta sui farmaci brevettati o semi Ogm».
Alla fine degli anni ‘40 e per tutti i ‘50, Big Food «cominciò a sfornare alimenti impoveriti di nutrienti a un ritmo mai visto prima nella storia della civiltà umana». Così, «i ragazzi del 1960 hanno avuto alimenti impoveriti ma sapidi – le cose avevano il sapore ma mancava un vero nutrimento». Con il 1970, continua Marocchesi, erano tutti a mangiare pane bianco, zucchero raffinato e altri non-cibi. «Con gli anni ‘80, gli americani erano ormai allevati con questi cibi-imitazione, che li rese sciatti e pigri, e nei ‘90 sono diventati deliranti», fino al boom del “.com”, «che divenne ben presto un’icona». Con l’inizio del 2000, l’America «era completamente entrata in modalità “danni cerebrali”», ulteriormente esacerbata con l’arrivo del nano George W. Bush, «il primo presidente Usacompletamente cerebroleso», uno che «aveva difficoltà nel completare frasi o pensieri: ciò che apparentemente ha fatto di lui un uomo così popolare è il fatto che gli elettori condividevano la stessa disabilità cognitiva».
I bambini cresciuti nei primi anni ’90 «tra farmaci e cibi spazzatura» sono ormai i giovani elettori della società. «Sono sostenitori di Obama, e sono pesantemente danneggiati dai metalli, i pesticidi, i vaccini, gli Ogm e le sostanze chimiche di sintesi». Questa generazione, secondo Marocchesi, è «del tutto incapace di imparare» o di «afferrare concetti fondamentali di matematica, storia, scienze o anche la lingua». Manovalanza per nuove schiavitù di massa: «Funzionalmente analfabeti e cognitivamente annullati, sono i nuovi “lavoratori zero-class” su cui si basa l’economia di Obama: non hanno competenze, sono demotivati e senza nessun valore per la società che non sia una semplice abilità di lavoro manuale, che sarà presto sostituita da robot umanoidi». La residua sovranità elettorale? Un alibi-farsa, per reiterare il potere di delega conferito alla Casa Bianca. «Han chiamato queste persone “elettori scarsamente informati”, ma è solo vero a metà: non sono soltanto a bassa informazione, sono clinicamente cerebrolesi», dal momento che, sempre secondo il blogger del “Ribelle”, «non gli entra niente:
La situazione, sostiene sempre il “Ribelle”, è diventata così perversa che chi presenta almeno una traccia di razionalità è immediatamente e pubblicamente disprezzato: «Quelli che vedono il crollo economico imminente sono ampiamente ridicolizzati come incompetenti di economia e finanza». Idem quelli che «vedono la rapida costruzione dello Stato di Polizia»: diventano “teorici della cospirazione”. E quelli che «espongono i pericoli degli Ogm o la criminalità del settore farmaceutico» vengono bollati come elementi “anti-scienza”, solo perché «non vogliono essere ingannati dalle ciarlatanerie della scienza-dogma del settore biotecnologico prostituita a fini di lucro». Per contro, «solo le persone con danni cerebrali sono ormai considerate “normali”». E, secondo Marocchesi, «quando l’incidenza di danni al cervello attraverso la società è così diffusa che chi presenta un comportamento intelligente viene evitato come un emarginato, la società è già nella sua fase finale del collasso».
Adulti che gestivano la società nel 1950 erano stati nutriti con “cibi reali” negli anni ’20 e ’30 del Novecento. «Quei cibi consistevano, in larga parte, di alimenti freschi del giardino o coltivati localmente», gli Ogm non esistevano ancora e i “vaccini tossici” erano appena agli inizi. Pochi gli additivi chimici, mentre i farmaci venivano somministrati solo a persone malate, e non all’intera popolazione. «Come risultato, la maggior parte delle persone che vivevano nel 1950 ha cercato di essere sana e intelligente. Molti erano geni di fatto per gli standard odierni. La matematica della scuola elementare nel 1950 seguiva programmi che, oggi, sono nei corsi universitari: l’algebra e la geometria di base, per esempio. A dieci anni i bambini nel 1950 potevano leggere romanzi classici. I ragazzi di oggi riescono a malapena a leggere fumetti». Ingegneri e scienziati del 1950 sono stati brillanti: «Con niente di più che semplici regoli calcolatori, potevano eseguire matematica di alto livello che umilierebbe i professori universitari di oggi. Ma gli scienziati di oggi sono spesso solo “executive” aziendali vomitanti scienza fraudolenta sui farmaci brevettati o semi Ogm».
Alla fine degli anni ‘40 e per tutti i ‘50, Big Food «cominciò a sfornare alimenti impoveriti di nutrienti a un ritmo mai visto prima nella storia della civiltà umana». Così, «i ragazzi del 1960 hanno avuto alimenti impoveriti ma sapidi – le cose avevano il sapore ma mancava un vero nutrimento». Con il 1970, continua Marocchesi, erano tutti a mangiare pane bianco, zucchero raffinato e altri non-cibi. «Con gli anni ‘80, gli americani erano ormai allevati con questi cibi-imitazione, che li rese sciatti e pigri, e nei ‘90 sono diventati deliranti», fino al boom del “.com”, «che divenne ben presto un’icona». Con l’inizio del 2000, l’America «era completamente entrata in modalità “danni cerebrali”», ulteriormente esacerbata con l’arrivo del nano George W. Bush, «il primo presidente Usacompletamente cerebroleso», uno che «aveva difficoltà nel completare frasi o pensieri: ciò che apparentemente ha fatto di lui un uomo così popolare è il fatto che gli elettori condividevano la stessa disabilità cognitiva».
I bambini cresciuti nei primi anni ’90 «tra farmaci e cibi spazzatura» sono ormai i giovani elettori della società. «Sono sostenitori di Obama, e sono pesantemente danneggiati dai metalli, i pesticidi, i vaccini, gli Ogm e le sostanze chimiche di sintesi». Questa generazione, secondo Marocchesi, è «del tutto incapace di imparare» o di «afferrare concetti fondamentali di matematica, storia, scienze o anche la lingua». Manovalanza per nuove schiavitù di massa: «Funzionalmente analfabeti e cognitivamente annullati, sono i nuovi “lavoratori zero-class” su cui si basa l’economia di Obama: non hanno competenze, sono demotivati e senza nessun valore per la società che non sia una semplice abilità di lavoro manuale, che sarà presto sostituita da robot umanoidi». La residua sovranità elettorale? Un alibi-farsa, per reiterare il potere di delega conferito alla Casa Bianca. «Han chiamato queste persone “elettori scarsamente informati”, ma è solo vero a metà: non sono soltanto a bassa informazione, sono clinicamente cerebrolesi», dal momento che, sempre secondo il blogger del “Ribelle”, «non gli entra niente:
i cervelli non possiedono più la neurologia per archiviare, elaborare e recuperare informazioni significative». Testualmente: «Non sono più funzionanti membri di una società civilizzata».
Per Marocchesi, «siamo circondati da masse di cerebrolesi». In più, «queste persone sono ovunque intorno a te, sedute nel tuo consiglio comunale, prendendo il tuo ordine al ristorante, a girare carte in qualche ufficio, versando cemento per la vostra prossima casa, e persino intente a diagnosticare nella clinica locale. Essi sono la società che vedete intorno a voi, e sono la ragione per cui la società si sta sgretolando». Sono vittime, naturalmente: «Vittime del micidiale dogma “scientifico”» corroborato da «sostanze chimiche, Ogm, farmaci da presa in giro e vaccini tossici». Problema: ormai il danno è così diffuso e così vasto che «la società non potrà mai recuperare». Apocalisse: «Con le masse lobotomizzate, la società tocca il fondo e ne conseguirà una moria di massa». Marocchesi vede un futuro da sopravvissuti: quando l’intelligenza razionale tornerà di moda, tra dieci o vent’anni, «sarete testimoni della rinascita di una civiltà che risorge dalle ceneri», cioè dal «collasso globale» provocato da una «neurologia difettata». La “lezione”? Non sottovalutare, mai, il potenziale politico dell’alimentazione: «Quando il cibo non è più nutriente, ma un vettore di veleno, la società non può sopravvivere».
Fonte: http://www.libreidee.org
http://www.signoraggio.it
Per Marocchesi, «siamo circondati da masse di cerebrolesi». In più, «queste persone sono ovunque intorno a te, sedute nel tuo consiglio comunale, prendendo il tuo ordine al ristorante, a girare carte in qualche ufficio, versando cemento per la vostra prossima casa, e persino intente a diagnosticare nella clinica locale. Essi sono la società che vedete intorno a voi, e sono la ragione per cui la società si sta sgretolando». Sono vittime, naturalmente: «Vittime del micidiale dogma “scientifico”» corroborato da «sostanze chimiche, Ogm, farmaci da presa in giro e vaccini tossici». Problema: ormai il danno è così diffuso e così vasto che «la società non potrà mai recuperare». Apocalisse: «Con le masse lobotomizzate, la società tocca il fondo e ne conseguirà una moria di massa». Marocchesi vede un futuro da sopravvissuti: quando l’intelligenza razionale tornerà di moda, tra dieci o vent’anni, «sarete testimoni della rinascita di una civiltà che risorge dalle ceneri», cioè dal «collasso globale» provocato da una «neurologia difettata». La “lezione”? Non sottovalutare, mai, il potenziale politico dell’alimentazione: «Quando il cibo non è più nutriente, ma un vettore di veleno, la società non può sopravvivere».
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