"THE END"

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giovedì 13 giugno 2013

Caro bollette in Italia a causa dell'euro mentre in Svizzera . . .


CARO BOLLETTE, CON L'EURO E' STATO DEL 75%. E IL TREND E' ANCORA IN ATTO NONOSTANTE LA CRISI

Il caro bollette di elettricita', gas, acqua e rifiuti continua a zavorrare il potere di acquisto delle famiglie. Lo rileva il Centro Ricerche della Federconsumatori, nel sottolineare che per l'energia elettrica, il gas, l'acqua ed i rifiuti la spesa complessiva nel 2013 ammontera' a 2.488 euro, per un balzo del 75% rispetto al 2000.
Due anni prima dell'ingresso nell'euro una famiglia sborsava 600.000 lire per la luce, 1.608.000 lire per il gas, 368.000 lire per l'acqua; 172.000 lire per i rifiuti, per un totale di 2.750.000 lire, circa 1.420 euro. Nel 2013 la spesa per la luce passera' a 517 euro, con un aumento di 206 euro e un +67%; il costo per il gas sara' pari a 1.320 euro, con un rincaro di 489 euro (+59%); l'acqua costera' 356 euro, con un +87% e un aumento di 165 euro; mentre la stangata maggiore sara' per i rifiuti, con l'introduzione della Tares, che da 89 euro del 2000 passa a 295 euro (+231%), con un aumento di 206 euro. Gli aumenti medi per queste quattro voci importanti per le famiglie e' pari al 75% a fronte di una inflazione del 32,6%, ossia il 115,1% in piu'. In Italia - commentano Adusbef e Federconsumatori - ''la crisi sistemica, resa ancor piu' grave dall'assenza assoluta di concorrenza e da norme basilari di trasparenza in settori vitali come banche, assicurazioni, elettricita' ed energia, ha saccheggiato le tasche delle famiglie italiane al ritmo di 1.155 euro l'anno dal 1 gennaio 2002, con un conto finale in 11 anni di 12.700 euro a carico di ogni nucleo familiare''. Adusbef e Federconsumatori chiedono al governo di intervenire con una serie di provvedimenti a tutela delle famiglie e tra le altre cose si chiede un rinvio della nuova Tares al 2014, ''disponendo tariffe sociali omogenee e piani tributari sostenibili per i bilanci delle famiglie''.
Tratto da: controlacrisi.org
Fronte di liberazione dai banchieri


In Svizzera i servizi pubblici sono efficienti pagando la metà delle tasse rispetto all'Italia

By Edoardo Capuano 

Spesso il detto “l’erba del vicino è sempre più verde” non rispecchia la verità. A volte è un eccessivo giudizio indulgente che riflette la cronica insoddisfazione per noi stessi; alle volte però tradisce la verità. E nel caso del fisco, la verità è ineludibile perché è basata sui numeri e non su una fumosa opinione soggettiva.


In Svizzera – inchiesta di Panorama – le tasse che gli imprenditori svizzeri pagano al Fisco svizzero vanno dal 20% al 25% del reddito prodotto. Cioè, se un imprenditore italiano su 100 euro paga al Fisco 50 euro, quello svizzero ne paga 25.

La busta paga dei dipendenti peraltro è decisamente più semplice di quella italica, perché contiene poche voci, tutte perfettamente comprensibili: lordo, sanità, pensione e netto. La lettura risulta perciò piuttosto agevole e il dipendente non deve rivolgersi ad alcun CAF o al commercialista per farsela “interpretare”.

Ma il dettaglio che più sconcerta e che rende l’Italia un paese osceno per quanto riguarda la pressione fiscale, è l’IVA. Da noi l’IVA pagata è del 21%, e se tutto va male, da luglio salirà al 22%, perché la nostra è una burocrazia incontenibile. Ebbene, in Svizzera, l’IVA è dell’8%; praticamente è fissata a due punti percentuali in meno rispetto all’IVA riconosciuta dallo Stato italiano a chi effettua ristrutturazioni sulla casa.

Dulcis in fundo, un neoassunto in Svizzera paga appena il 10% di tasse, su uno stipendio lordo medio di 2000-2500 franchi svizzeri (all’incirca 1500-2000 euro); un professionista ne paga appena il 20%. In Italia? Beh, in Italia un neoassunto prende appena 1500 euro lordi (la metà di un suo “collega” svizzero), e lascia al fisco almeno la metà di quanto percepisce. E con la metà residua dovrà pagare poi il resto: assicurazione obbligatoria sull’auto, l’IMU (se non la aboliscono), l’IVA al 21% sui prodotti essenziali (cibo e vestiario), il canone RAI, il carburante a 1,65 euro al litro, la tassa sull’immondizia e sull’energia elettrica… e qui mi fermo.

Naturalmente, gli svizzeri, a fronte delle tasse pagate, ricevono indietro una burocrazia più snella, uno Stato più efficiente, infrastrutture di primo livello, stabilità politica e molto, molto altro, che un italiano può avere solo nella sua personale carta dei sogni.

Fonte: criticalibera.it
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