"THE END"

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giovedì 2 maggio 2013

Convergenza


In un recente articolo il ricercatore Dane Wigington osserva: "Anche coloro che hanno orchestrato questi programmi ora si stanno rendendo conto che non possono controllare la bestia che hanno lasciato uscire dalla gabbia. Ad esempio, ora stanno cercando disperatamente di riformare la coltre di ghiaccio nell'Artico, dopo che si è quasi del tutto sciolta”.
Che alcuni contraccolpi della Geoingegneria clandestina siano sfuggiti al controllo degli stessi satrapi del tempo è possibile. Tuttavia è difficile che le menti perverse dietro a questi abomini siano davvero preoccupate del trambusto atmosferico provocato. Il loro motto è pur sempre “ab chaos ordo”, un motto che vale non solo in un contesto politico e socio-economico ma pure in quello climatico-ambientale. Tra l’altro sembra proprio che i geoingegneri usino il tempo in modo scientifico: siccità ed alluvioni si avvicendano in modo mirato al fine di causare il maggior nocumento possibile ad una già prostrata agricoltura e ad un turismo in affanno. Forse la belva è scappata dalla gabbia, in quanto la gabbia è stata lasciata aperta a bella posta. Tra l’altro, se gli interventi fossero interrotti, nell’arco di poco tempo i biomi recuperebbero almeno in parte la loro omeostasi, una relativa stabilità. Purtroppo ciò non avviene, anzi.
Quando additiamo i vertici militari come i responsabili delle scelleratezze che insanguinano il pianeta, non siamo lontani dal vero. Basti pensare a tutte le atrocità perpetrate nei teatri di guerra (Iraq, Afghanistan, Serbia, Kosovo, Libia, Libano, Siria…) ai danni spesso della popolazione civile, all’uso di ordigni nei poligoni (il caso di Quirra è tristemente famoso), alle basi costruite ed ampliate in spregio dei cittadini e dell’Italia, colonia di Stati Uniti e Vaticano. Poi qualcuno riscopre un patetico orgoglio nazionale per difendere i due fucilieri del Battaglione San Marco accusati di aver ucciso dei pescatori in India. Di là dal caso umano e dalle reali responsabilità ancora da stabilire, non si deve dimenticare che i due marò sono comunque dei soldati, ossia non propriamente dei filantropi, ma individui inquadrati ed indottrinati, con una forma mentis che è quanto di più inumano si possa immaginare. Non sarebbe opportuno rispolverare l’amor patrio di fronte all’usurpazione di sovranità compiuta dai potentati internazionali?
Eppure, ribadita l’inappellabile condanna nei confronti degli eserciti, intesi come negazione assoluta della civiltà, dobbiamo sottolineare che i militari stessi sono strumentalizzati da qualcuno che sta più in alto.
Fatalità… il bario utile nell’ambito di operazioni belliche, poiché crea dei corridoi elettromagnetici nell’atmosfera, utili all’intercettazione di missili ed al rilevamento di bersagli, è lo stesso elemento alla base della modificazione genetica in atto. Si è creata dunque una mortale convergenza: il bario che consente di ottenere delle configurazioni elettroniche tridimensionali del campo di battaglia (vedi il Progetto R.F.M.P. V.R.T.P.E.) nel contempo aggredisce il D.N.A., inducendo delle mutazioni degenerative. Le scie chimiche sono dunque un’arma a doppio taglio.
I militari sono blanditi, giacché vengono offerti loro i mirabolanti e distruttivi ritrovati della tecnologia più avveniristica, ma essi stessi sono ingannati in quanto per lo più esecutori di un progetto infame ideato da chi non esiterà a sbarazzarsi, prima o poi, anche di loro. Alla masnada di ebeti violenti non sarà concesso neppure l’onore delle armi. Non è casuale: i fucilieri cui sopra si accennava, Girone e La Torre, sono stati sfruttati per la campagna elettorale e poi rimandati in India.

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