Siamo "tutti" Stephen... per ora
di Francesco Simoncelli
[Questo articolo è apparso anche sul quotidiano online The Fielder.]
Devo dire che l'ultimo film di Tarantino è una di quelle pellicole che possono fare una certa impressione in coloro che amano i principi libertari. Una delle migliori scene, secondo il mio punto di vista, è quella iniziale in cui un dentista vagabondo si imbatte in un gruppo di schiavisti intenti a trasportare la loro "merce." Il dottore nasconde ben altro sotto i suoi ferri del mestiere e dopo un confronto con gli schiavisti pone un quesito agli incatenati: "Avete due scelte, risolvere il vostro problema con lo schiavista oppure aiutarlo." Prendono quindi una decisione. Lo schiavista intimorito promette loro la libertà se lo avessero aiutato, avrebbe dato loro ciò che già avevano. Non ci sono elargizioni in questo mondo, nessuno può darvi quello che già avete; l'illusione del potere gioca tutte le sue carte su questo falso dilemma: "Se mi sottometto un giorno otterrò la mia libertà; se sto al gioco per un po', solo per un altro po' posso uscirne indenne." Gli schiavi squarciano questo sottile inganno che si consuma a livello mentale e vedono la mano dello schiavista. Carte in terra e resa dei conti.
Il nostro sistema con cui abbiamo a che fare si esprime sugli stessi binari: psicologici, disinformativi, fuorvianti, fumosi. La cooperazione tra gli uomini, che ha spinto così in avanti la tecnologia e il benessere dell'umanità, è stata annientata progressivamente da un branco di sociopatici e psicopatici che hanno voluto scalare i vertici della società con sotterfugi e macchinazioni subdole. Questo ha spianato la strada ad una miriade di concetti che hanno trasferito il destino dei singoli individui ad una ristretta cerchia di persone le quali fanno credere al resto della popolazione che essa sia al comando del sistema. Nacque in questo modo una svhiavitù ben più sottile e non visibile.
Qulasiasi progresso di cui abbiamo goduto in quanto specie è quasi sempre derivato da azioni di individui che riuscivano a vedere quello che altri non potevano. Non pianificavano alcunché, osservavano. Le grandi scoperte, le grandi manifestazioni artistiche ed il grande pensiero intellettuale e letterario sono stati tutto frutto dei singoli individui liberi di agire; è stata poi la divisione del lavoro che ha consentito al resto della popolazione di godere delle meraviglie generate dal genio dei singoli individui. La cooperazione e la divisione del lavoro sono stati i principi in base ai quali l'essere umano è riuscito a sopravvivere alle avversità che la natura gli poneva davanti. Non esiste qualcosa come una "mente collettiva" o un "pensiero collettivo" proprio perché la società è formata da singole unità, ognuna diversa dall'altra e con pensieri diversi. Maggiore è la libertà dei singoli, maggiore sarà il progresso sociale e tecnologico di una data società. Minore sarà la libertà, minore sarà il progresso sociale e tecnologico di una data società.
Ad esempio, l'energia è limitata in natura, soprattutto quella già disponibile e usabile. Ma ancora più importante, è di gran lunga più difficile individuare quella efficiente. Infatti, se ci pensiamo bene, il progresso umano è arrivato grazie ad un uso efficiente dell'energia. Per centinaia di migliaia di anni l'uomo ha avuto accesso allo stesso tipo di energia a cui avevano accesso tutti gli altri animali: mangiava quello che trovava o cacciava. Col tempo, le sue facoltà mentali si sono sviluppate e con esse il tipo di strategie che avrebbe potuto usare per prosperare (es. agricoltura, irrigazione, progetti collettivi, ecc.). Ma questo incremento delle facoltà celebrali non è arrivato senza prezzo: il suo cervello aveva bisogno di maggiore energia e una di qualità "superiore." L'energia utilizzabile è una funzione della tecnologia esistente in un determinato periodo. Per dire, anche le vacche sono una sorta di macchianrio (ingurgitano degli input che poi trasformano in prodotti consumabili dall'uomo, come il latte). Ma il macchinario più efficiente che col tempo è stato creato dall'uomo è stato il motore a vapore che ha consentito alla popolazione di fare un balzo tecnologico e sociale enorme.
C'è voluto del tempo affinché si diffondesse, ma ha permesso all'uomo di consumare un sacco di energia in più rispetto a prima.
L'individuo era lo specchio della sua epoca. L'efficienza, l'inventiva, l'avanzamento tecnologico erano tutte caratteristiche fortemente incentivate e lo sfruttamento di determinate energie stava da poco cambiando la faccia del mondo. Poi è successo qualcosa. Ad esempio, nel 1910 la Russia aveva uno dei tassi di crescita più alti al mondo, poi è arrivata la rivoluzione bolscevica e per i successivi 70 anni l'energia del paese è andata sprecata. Lo stesso per la Cina fino a Deng Xiaoping.
Oggi, l'America consuma in media 327 GJ di energia, diversamente da Cina (48), India (21), ecc. [fonte]. Questo per dire che i paesi occidentali hanno raggiunto la linea dei cosiddetti rendimenti decrescenti, e maggiore energia in base alla tecnologia esistente non farà alcuna differenza per ottenere una fantomatica crescita. Il mondo in cui vivono Europa e USA oggi è pressoché uguale a quello di 50 anni fa, a parte i gadget elettronici. Sarà energia sprecata.
UNA FOLLIA CRESCENTE
Sprecare energia non è una pratica che si conforma ad un individuo in pieno possesso delle sue facoltà mentali. Questa follia è cresciuta con la crescita dello stato, e purtroppo non ha risparmiato il resto dei cittadini. La società in cui viviamo è impazzita. La cosiddetta maggioranza è impazzita.
Torniamo per un attimo al film di Tarantino. Un'altra scena che colpisce lo spettatore è senza dubbio quella in cui un superlativo Samuel L. Jackson impersona il domestico "libero" di un latifondista sadico e senza scrupoli. In quel momento i due protagonisti si trovano di fronte un nero che non solo accetta i parametri sociali imposti ai suoi "fratelli," ma addirittura ne incrementa il fardello. Ha scelto da che parte stare, quell'oligopolio di individui che plasma attraverso i propri desideri un intero popolo.
La maggioranza di loro è ben disponibile di sottostare a tali dettami sociali. Imposti da chi? Non importa. Approvati da chi? Non importa. Votati da chi? Non importa. Ci sono, l'importante è arrivare a domani. E in questo modo i sociopatici infettano coloro ancora sani portandoli alla follia, e il personaggio di Jackson ne è l'esempio lampante. E' stato trascinato sul sentiero della confusione mentale da un'accettazione di quei parametri che la maggioranza sembrava accettare senza emettere un fiato. E' un muro di gomma, anche nel momento critico annienta il suo lato umano e si conforma in base ai parametri dettati dalla maggioranza. E' mentalmente sano, ma socialmente impazzito.
Infatti, il problema di coloro che difendono con strenuità la cosiddetta maggioranza, è che a volte sono disinformati e non hanno a disposizione tutte le informazioni. La loro curiosità è stata meticolosamente sopita da un sistema scolastico che sforna automi senza un briciolo di "indagine curiosa" del mondo che li circonda, perfettamente omologati per assorbire le lezioni dei cosiddetti "esperti" in ogni settore, i quali riempiono di sciocchezze la loro testa perseguendo l'annientamento individuale iniziato con l'odissea scolastica. Le persone sono, quindi, sollevate dal pesante fardello del pensare.
In questo senso, se fosse stato per la "maggioranza" la Rivoluzione Americana non sarebbe mai stata combattuta. Infatti, furono le scorribande "decentralizzate" della milizia che fornirono ai futuri americani la libertà dal giogo inglese e la migliore Costituzione che ad oggi esista sulla terra.
Questo desiderio di libertà è stato incatenato a livello mentale con l'inganno da un manipolo di individui che stanno contagiando la società con la loro psicopatia. Parafrasando Milton Friedman: "Siamo tutti come Stephen ora."
SOTTERFUGI E MACCHINAZIONI SOTTOSTANTI
Conferire la capacità di poter direzionare a piacimento i destini di milioni e milioni di persone ad un manipolo di individui, li ha resi (agli occhi dei "sottomessi") onnipotenti. Negli ultimi settant'anni della storia mondiale è stato così. La propaganda con cui hanno subdolamente comprato il loro status ha funzionato grazie ad una serie di bluff, hanno fatto credere di avere una mano vincente che nessun giocatore può superare.
Hanno trasformato ogni aspetto della società in una sorta di macchinario in grado di poter essere oliato a dovere dal lubrificante dell'economia (secondo loro): il denaro. In questo modo potevano forgiarsi come i soli detentori delle ricette verso una prosperità continua senza intoppi lungo il percorso. Altri individui si sono accodati al loro treno, fornendo nel corso della storia giustificazioni alle loro macchinazioni.
Ma la base è rimasta sempre quella. Se vi state chiedendo da chi è composto questo manipolo di individui vi consiglio di leggere il libro Superclass di David Rothkopf. Un gruppo di intellettuali che ha fornito loro continue giustificazioni alla loro volontà pianificatrice nel campo economico sono i Keynesiani. Il Keynesismo, infatti, ha da sempre promosso uno stato interventista e la gran parte di questo intervento è stato investito nel welfare state.
Basato su uno schema di controllo sociale, il welfare state ha rappresentato il massimo punto dell'interventismo dello stato. In suo nome sono stati commessi continui assalti e depredazioni alle libertà individuali, ma ora questo schema di Ponzi sta giungendo al termine. Il boom precedente di cui parlavo è stato gonfiato artificialmente solo per preservare e far continuare questo programma di controllo sociale, è per questo che nel 2008 la FED e nel 2011 la BCE hanno aumentato a dismisura le loro basi monetarie.
Nessuna scuola d'economia ha mai suggerito una politica simile, ma lasciano carta bianca alle decisione dei dirigenti statali (tranne la scuola Austriaca). La loro disperazione per sostenere l'attuale status quo in bancarotta le ha forzate ad operare interventi senza precedenti in tempo di pace. In questo modo, sono stati danneggiati progressivamente i fondamentali economici su cui gli individui si basavano per organizzare la loro vita ed il loro business, portando ad una escalation di interventi nel mercato. Per decenni le banche centrali hanno manipolato i tassi di interesse ed i prezzi dei beni, e la conseguente distorsione dei segnali economici ha condotto a crescenti allocazioni errate di capitale causando investimenti improduttivi a ripetizione.
Questi errori invece che essere corretti sono stati spazzati sotto il tappeto. Il tappeto ha raggiunto l'altezza media delle Alpi.
Al tentativo dei mercati di correggere gli errori, i governi aggiungono maggiore intervento sperando che il prossimo calcio al barattolo sia abbastanza lungo da permettere ai suoi componenti di andare in pensione. Ma questa strategia continua ad aumentare la mole di errori portando ad un maggiore dolore futuro per correggerli, perché l'efficienza e il dinamismo del mercato (nonostante le attuali pastoie della pianificazione centrale) infine prevarranno. Perché? Perché altrimenti non avremmo avuto casi come quello Lehman Brothers, Dexia, Bankia, Monte dei Paschi, Bear Stearns, ecc.
I pianificatori sperano di potersela cavare, la realtà dei mercati li deluderà.
CONFUSIONE TRA MEZZI E FINI
La loro speranza si fonda su un principio molto semplice, adottato guarda caso dallo spirito Keynesiano di risoluzione dei problemi: "Se qualcosa non funziona, più della steccosa può funzionare." E' per questo che dai megafoni dei media mainstream i pianificatori centrali fanno a gara a chi è intenzionato a vessare di più coloro che hanno qualche soldo da parte. Non saranno i cosiddetti "ricchi" a pagare le sconsideratezze delle passate legislazioni, ma la classe media.
La vittoriosa galoppata di questa classe ha fornito al cittadino comune la possibilità di godere di tutte quelle meraviglie che il mercato non ostacolato aveva da offrire. Nel corso del tempo è entrata in possesso di oggetti che non solo soddisfacevano i loro desideri, ma addirittura i ricchi del passato si sognovano solamente. Pensate al film Wall Street, pensate alla scena in cui Michael Douglas chiama un giovane Charlie Sheen. Lo fa con un telefono satellitare che all'epoca costava una barca di soldi e una chiamata durava al massimo mezz'ora a causa della batteria.
Oggi, tutti noi possiamo godere di un telefono cellulare a poco prezzo. Quando il mercato viene lasciato libero di operare, quando gli individui sono liberi di fare determinati affari ad un certo prezzo concordato tra di loro (senza un ente a mezz'aria che tolga loro la possibilità di accordarsi e che richieda forzatamente una "cauzione"), allora assisteremo ad uno dei processi più eccezionali che l'uomo abbia mai potuto inventare: lo scambio, la crescita sociale e tecnologica di una società.
Ma, ahimè, al giorno d'oggi questo periodo storico, questi semplici concetti, sono sepolti sotto un mare di burocrazia e tasse. I pianificatori centrali non riescono a comprendere la fondamentale efficienza che si annida nello scambio tra due (o più) individui, quanto sia importante che loro gestiscano le proprie operazioni finanziarie ed economiche. Credono scioccamente che privando il cittadino del proprio capitale, attraverso inflazione e fisco, essi saranno in grado di aggiustare i problemi che questa stessa linea di politica ha creato in prima istanza.
In questo modo uccidono indirettamente la creatività degli imprenditori, i quali non vengono privati del loro genio bensì del mezzo con cui avere successo. Un successo di cui avrebbe beneficiato anche la società. Ognuno di noi ha i propri fini, i propri scopi, che non possono essere conosciuti anticipatamente da chicchessia, l'attività imprenditoriale ha i propri obiettivi da perseguire. Soddisfazione personale, successo, rivalsa, ecc. Sono un elenco scarno di motivi per cui qualcuno potrebbe avere in mente di gestire un'attività; il capitale è solo il mezzo con cui raggiungere i propri desideri, non è il fine.
Lo scambio indiretto è quella pratica economica che ha fatto balzare in avanti di anni luce la civiltà che ancora operava scambi tramite il baratto. In questo modo si è ampliato il bacino di desideri a cui gli individui potevano attingere permettendo ad ulteriori attività imprenditoriali di vedere la luce.
Purtroppo la maggior parte degli esperti economici pensa che la produzione sia una massa informe di oggetti che devono essere acquistati da una massa informe di individui. Non importa cosa venga acquistato, basta che si acquisti. Questo pensiero errato, che col tempo è stato legato all'attività economica, è venuto alla luce con la nascita del sistema bancario centrale. La creazione di denaro dal nulla ha corrotto l'animo umano facendogli credere che i pasti gratis esistessero. Vedevano che la scarsità di denaro era stata abbattuta, erano entrati davvero nel paese di Cuccagna; non vedevano, invece, che quello che avevano invocato era un abominio che presto avrebbe impantanato la crescita della società e intrappolato l'economia in un ciclo boom/bust permanente che col tempo avrebbe aumentato di dolore.
LA REALTA' BUSSA ALLE PORTE
In questo contensto affermare che l'aumento della quantità di denaro potesse dare vita ad una catastrofe più avanti nel tempo, per effetto di un aumento sproporzionato dei prezzi, era cianuro per il pensiero accademico e soprattutto governativo. Avrebbe significato la morte della pianificazione centrale, perché nessuno sano di mente potrebbe amare un mondo in cui i prezzi salgono perennemente. Ma come detto in precedenza, la follia è dilagata all'interno della società attuale rovesciando il buon senso, mettendo sottosopra il pensiero della maggior parte delle persone.
Così l'interventismo della pianificazione centrale è diventato salutare, ribaltando i canoni sperimentati negli anni precedenti all'apparizione subdola e strisciante di questo infimo sotterfugio per direzionare a vantaggio di una ristretta cerchia di individui le sorti e la ricchezza di tutto il resto della popolazione. Viene venduto il bluff che si possono aggiustare i problemi (creati in prima istanza dallo stesso interventismo) con una maggiore dose di interventismo: "Più della stesso casa funzionerà, c'è bisogno solo di altro tempo, solo un po'." Solo che il barattolo si sta facendo enorme da calciare.
Per questo tutti hanno dato luce verde affinché lo zio Ben si mettesse alla guida dell'elicottero pieno di denaro. (Tutti tranne i seguaci della Scuola Austriaca. Altri invece sono rimasti in silenzio o hanno approvato sommessamente.) L'ha lanciato verso quelle entità invischiate con l'ultima bolla immobiliare: AIG, Fannie & Freddie. Ma indovinate un po'? Non è bastato. Ora sta acquistando titoli tossici legati al settore immobiliare perché l'intervento precedente non è bastato. Sta reflazionando il settore immobiliare; benvenuti, quindi, nella bolla immobiliare 2.0.
La ragione per cui il settore immobiliare si sta rialzando, con grande gioia di coloro che leggevano i giornali in una casa pagata fior di quattrini e che ora stava declinando di prezzo, è il denaro fiat pompato dallo zio Ben che va a sostenere gli istituti legati al settore immobiliare che avevano in pancia titoli tossici. Il risultato è raffigurato nel seguente grafico.
Il valore delle case è aumentato del 5% su base annuale, ed i prezzi delle case sono ancora più alti del 45% rispetto al 2000. Ma come in ogni analisi attuale ci si dimentica di osservare il fattore non visto. Qual è questo fattore? Essatamente questo:
Ogni dollaro che gli americani hanno nel loro portafoglio vale di meno man mano che passa il tempo e che i boom sono seguiti dai bust. Viene percepito, infatti, che i soldi non bastano mai per quello che si comprava tempo prima; è l'impulso piscologico che ci invia il nostro cervello per farci notare che c'è qualcosa che non va nella nostra realtà. Ma siamo ancora fermi nel primo stadio del crack-up boom Misesiano, la maggioranza ancora preferisce possedere e accumulare denaro nel tentativo di salvaguardare il proprio futuro data l'incertezza incalzante. Il prossimo stadio, il penultimo, vedrà invece una riluttanza a possedere denaro fiat proprio in virtù del grafico precedente.
Sin dalla crisi bancaria di cinque anni fa, la maggior parte del denaro creato dalle banche centrali è rimasto nel circuito azionario, finanziario e dei mercati di capitale. Una volta che il deterioramento dei fondamentali economici, che continua ad erodere silenziosamente i mercati mondiali, arriverà ad un punto critico, il sentimento rialzista per i bond del governo e per le azioni lascerà spazio ad un nuovo panico che non farà altro che far schizzare alle stelle i tassi di interesse (dai loro livelli attuali ridicolmente bassi). Ci sarà una corsa verso le uscite e qui la reazione dei banchieri centrali sarà cruciale.
E' piuttosto certo che il collasso obbligazionario dei governi in bancarotta sarà l'innesco della prossima crisi economica, cosa che indebolirà di riflesso le banche fallite. Le banche centrali quindi faranno quello che sanno fare "meglio": cercheranno di mantenere i tassi di interesse più bassi possibile creando ingenti quantità di denaro. Questo vale per tutte le valute mondiali.
Il genio uscirà dalla lampada e il denaro fiat sarà speso il più in fretta possibile dagli individui che cercheranno rifugio nelle merci (come l'oro, ad esempio). Le voci ribassiste di oggi saranno sopite non appena le quantità d'oro saranno accuratamente riposizionate e ripartite da investitori finanziari preveggenti e fondi sovrani che cercheranno di proteggersi in vista di questo evento. Infatti, nonostante i ribassi la performance dell'oro negli ultimi anni è stata sempre positiva.
CONCLUSIONE
La transizione verso la libertà sarà dipendiosa e costosa. Ma si tratterà sempre di un costo inferiore rispetto al rimanere sulla via verso la schiavitù, a parte per la Corea del Nord. Il futuro non è di Pyongyang, e una volta che si comprende questa verità le persone saranno meno pessimiste per il futuro. Ad oggi, una cerchia ristretta di persone riesce a tenere al guinzaglio la maggior parte degli individui sulla terra attraverso bluff ed illusioni. In questo modo coloro che si battono affinché l'individuo ritrovi la sua libertà sono scoraggiati perché è come se "dovessero combattere da soli contro tutto il mondo."
Ma questa lotta non ha nulla a che fare con la cosiddetta "maggioranza delle persone," non esiste alcun risveglio delle masse. Piuttosto, attraverso gli insegnamenti Austriaci, dobbiamo continuare ad informare sui disastri della pianificazione centrale e farci trovare pronti alla prossima crisi finanziaria per dire: "Ve l'avevamo detto, e vi avevamo detto perché."
Ron Paul e Peter Schiff, nonché tutto il pensiero Austriaco, hanno ottenuto visibilità e consensi perché negli anni precedenti alla crisi immobiliare avevano previsto quel crollo. In questo modo hanno guadagnato attenzioni. Guardatevi intorno, la resistenza fiscale sta guadagnando proseliti, i media mainstream perdono ascoltatori, lo scetticismo sulle banche centrali aumenta, ecc.
Conclusione: affronteremo una tempesta, ma finirà. C'è un altro film che ho visto di recente e mi ha fatto riflettere. Il film nel complesso era "insipido," ma c'era una parte finale che mi ha fatto pensare alla stesura di questo articolo. La pellicola è Cloud Atlas e sto parlando del confronto tra Hugo Weaving e Jim Sturgess, dove quest'ultimo giurava al primo che avrebbe abolito la schiavitù in America. Le risate degli invitati nella stanza in cui si svolgeva la scena erano assordanti e il giovane pareva non avere speranza. Invece, anni dopo durante la fine del XIX la schiavitù venne abolita. Una minoranza di individui aveva preso a cuore una causa che sapeva di poter vincere. Erano soli. Erano timorosi e titubanti. Ma la storia ha dato ragione alla loro caparbietà nonché alle loro idee. Oggi guardiamo alla schiavitù con orrore e la denunciamo con veemenza ogni volta che la troviamo di fronte.
Non preoccupatevi della tempesta, pensate al dopo.
1 commento:
Orrore! Le terribili tesi affamatorie del libero mercato stanno circolando. :'D :'D
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