"THE END"

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lunedì 4 febbraio 2013

“Anche se la mamma ti ha detto il contrario, la violenza risolve davvero i problemi”. A volte è proprio vero

Posted on 04/02/2013 by Miguel Martinez

Tempo fa, scrivemmo un post intitolato Anche se la mamma ti ha detto il contrario, la violenza risolve davvero i problemi: è il motto pubblicitario dellaCraft International, una delle innumerevoli aziende statunitensi dedite a vendere “intelligence” e “security” in mezzo mondo, presieduta da un certo Chris Kyle, di mestiere serial-killer.

Chris Kyle si vantava, infatti, di aver personalmente commesso 160 certified kills, cioè omicidi intenzionali di altri esseri umani (il primo in assoluto, una ragazza), oltre a 95 altri omicidi “non certificati”.

Prima di scandalizzarvi, sappiate che lo ha fatto con la licenza (era nei Navy Seals) e le vittime erano solo indigeni iracheni.

Infatti, qui potete vedere Chris Kyle in visita a Fallujah, nell’Iraq, mentre utilizza in maniera originale il lettino di un bambino, preventivamente svuotato del suo legittimo occupante:



Per chi ha la memoria vera corta, ricordiamo che a Fallujah:

“Si scatenò una tempesta di fuoco così intensa che nessuno mai fino a quel giorno l’avrebbe creduta possibile. Il fuoco, levandosi in cielo in vampe alte fino a duemila metri, attirava a sé l’ossigeno con una violenza tale che le correnti d’aria raggiunsero la forza di uragani…simili ad una mareggiata, lingue di fuoco alte come palazzi si riversavano nelle strade ad una velocità di oltre 150 chilometri all’ora…in alcuni canali ardeva anche l’acqua…ovunque corpi orribilmente dilaniati. (Il giorno dopo) su alcuni corpi orrendamente dilaniati guizzavano ancora le fiammelle azzurre del fosforo.”

L’altro giorno, la ditta di Chris Kyle, la Craft International, ha organizzato un evento vicino a Dallas nel Texas, dal costo di 2.950 dollari a testa, intitolato “Rough Creek Shoot-Out!”, che significa all’incirca “Sparatoria a Ruscello Selvaggio”.

In realtà, il “Rough Creek” è un grosso albergo e ristorante, che si pubblicizza con le profetiche parole, “It’s easy to arrive, but tough to leave” (“è facile arrivarci, difficile andarsene”).

La sparatoria a pagamento veniva pubblicizzata in questo modo sul sito della Craft:

Con altri 1.000 dollari, si poteva partecipare a una “optional machine gun shoot“.

I partecipanti venivano invitati a portare anche le famiglie (“five star comfort“): in fondo, come dice un suo amico, il serial killer era “un padre amorevole, un marito devoto, un amico leale e proprio un gran cristiano“.

Nel corso del gioco, Chris Kyle ha incontrato uno che sparava meglio di lui.

Eddie Ray Routh, 26 anni, caporale dei marines, reduce dell’Iraq e dell’Haiti, ha risolto il problema Chris Kyle – e visto che c’era, ha risolto anche un certo Chad Littlefield, che non era famoso quanto Chris Kyle: i media lo descrivono come un “altro veterano”.

Già dicono, ovviamente, che Eddie Ray Routh sia affetto da “stress post traumatico“, la discutibile sigla sotto cui una coalizione di veterani e psichiatri ha posto in decenni recenti il fenomeno dei reduci scoppiati, per motivi più politici che scientifici.

Che poi non è mica indispensabile passare per l’esercito, per scoppiare in grande stile da quelle parti, come dimostra la storia di One L. Goh. Anche perché nessuno, negli Stati Uniti, può dire dove finisca l’esercito.

Siamo debitori a Chris Kyle di una riflessione professionale, che offriamo a chi, nel pubblico o nel privato, volesse seguirne le orme:

“Dopo il primo kill [la ragazza, ndr], gli altri vengono facile. Non devo eccitarmi(psych myself up) o fare qualcosa con la mente – guardo attraverso l’obiettivo, metto il bersaglio nel mirino e ammazzo il mio nemico prima che lui uccida uno della mia gente.”

Chris Kyle, che dubitiamo avesse spiccato attitudini imprenditoriali (non si può essere geni universali), era molto richiesto come prestanome per ditte a caccia di fama, sia come testimonial (ad esempio, della Specialized Tactical Systems Carbine), sia come socio.

Tra le ditte che hanno preso il serial killer come socio, troviamo la palestra Fitco Cares, fondata da tale Jason Kos. Anche la Fitco Cares ha una propria Filosofia, che non va sottovalutata:

“I VALORI FONDAMENTALI DELLA FITCO

Trovare il modo di dire di sì * Servire gli altri, dando * Agire Adesso * Inseguire l’eccellenza * Cercare la crescita e la saggezza * Costruire rapporti aperti e sinceri con la comunicazione * Massimizzare le risorse per il bene dell’azienda * Essere appassionati e decisi * Creare un equilibrio tra se stessi, la famiglia e il lavoro * Essere gentili”

Jason Kos si era commosso ascoltando da Chris Kyle le storie di reduci distrutti, e insieme avevano istituito la Fitco Cares Foundation Heroes Project, per regalare una piccola palestra privata ad alcuni dei rottami umani ritornati dalle imprese imperiali nel mondo.

Chris Kyle e il signore che ha dimostrato di avere la pistola più veloce di lui appartengono entrambi a quel tragico mondo dei bianchi che, se non avessero un fucile, non conterebbero nulla.

Nel 2012, 349 militari statunitensi si sono suicidati (contro 295 morti in combattimento); ma soprattutto, nello stesso anno, si sono suicidati ben 6.500 ex-militari. Nessuno conta invece quelli che muoiono per alcol, droga o incidenti automobilistici facilmente prevenibili.

The Guardian ci racconta la storia di uno di questi tanti redneck, Nadie anche loro:

“Libby Busbee è praticamente certa che suo figlio William non abbia mai visto né letto il Macbeth di Shakespeare, anche se si comportava come se lo avesse fatto. Poco dopo essere tornato dall’Afghanistan, iniziò a strofinarsi incessantemente le mani, sciacquandole continuamente sotto il rubinetto.

“Mamma, non riesco a lavarmelo via”, diceva.

“Di che parli?”, lei gli rispose.

“Il sangue. Non viene via”.

Il 20 marzo dell’anno scorso, il soldato smise di cercare di pulirsi. Quella notte si chiuse a chiave in macchina, e mentre la mamma e la sorella urlavano a pochi passi di distanza, e un gruppo di agenti speciali circondava il veicolo, si sparò in testa”.



Metto solo la foto di William Busbee. Chris Kyle ed Eddie Ray Routh sono uguali, ma con la barba.

fonte

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