"THE END"

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venerdì 14 settembre 2012

Democrazia esportata



Dal blog di 

Paolo Franceschetti

di Salvatore Brizzi

La democrazia non può essere esportata in quanto ogni sistema di governo deve corrispondere al livello di coscienza del popolo a cui è rivolto. Non si può imporre una democrazia dall’alto così come non si può regalare la libertà a uno schiavo che non è pronto per riceverla: prima o poi va a cercarsi un altro padrone… magari in una forma meno evidente di quella precedente.
Ogni nazione si organizza in una forma di governo piuttosto che in un’altra in base al livello medio di apertura della coscienza di cui di dispongono i suoi cittadini in un particolare periodo della sua storia. La monarchia, la dittatura, i regimi militari e le varie forme di democrazia non sono dunque giusti o sbagliati in senso assoluto, ma evolutivi per alcuni popoli e involutivi per altri, in relazione al grado di apertura della coscienza in cui essi si trovano.
La successione evolutiva delle forme di governo, dalla più primitiva alla più avanzata, è questa:

Tribù separate



Governo assolutista (monarca, dittatore)



Democrazia/oligarchia



Gerarchia spirituale



Comunità spirituale

– Le tribù rappresentano la fase infantile dell’organizzazione umana, quando non c’è ancora una linea comune. Il destino delle tribù è infatti quello di essere conquistate da un imperatore o un monarca che le unifichi e dia loro un’identità nazionale comune: si deve creare un «ego nazionale». Corrisponde alla fase del bambino nell’essere umano (0-7 anni), quando non ha ancora un ego definito.


– Monarchia e dittatura svolgono l’indispensabile compito di fornire un’identità unitaria al popolo. In molti casi la monarchia è sufficiente per questo scopo, ma essa talvolta viene sostituita dalla dittatura quando la divisione fra le varie tribù, o correnti di pensiero, risulta eccessivamente problematica e radicata. In questo caso è necessario per la nazione costruirsi un’individualità coscienziale ben delineata attraverso il governo di una dittatura militare. Corrisponde alla fase del fanciullo nell’essere umano (7-13 anni): talvolta, per educarlo e aiutarlo nello sviluppo dell’ego, è sufficiente trasmettergli solo un accenno di energia autoritaria, altre volte è indispensabile maggiore severità.

– La democrazia è il tentativo del popolo di autogovernarsi. Serve affinché i cittadini comincino ad avvertire su di essi la responsabilità dell’amministrazione di uno Stato. È una fase di transizione solitamente caotica durante la quale si rischia periodicamente di tornare alla dittatura o, dall’altra parte, di defluire nell’anarchia e nell’ingovernabilità. Generalmente si costituisce spontaneamente un’oligarchia: alcune decine di persone prendono il potere e lo mantengono creando quello che potremmo anche definire un “sistema democratico chiuso”. Ciò significa che nonostante continuino a esserci le votazioni, possono entrare a far parte dell’oligarchia solo coloro che posseggono determinate caratteristiche psicologiche: arrivismo, attaccamento al potere e al denaro, attitudine a mentire, capacità ridotta di utilizzare la mente astratta e quindi di produrre pensiero originale. Questa non è una forma di governo vera e propria, ma serve solo da ponte fra la monarchia e la «gerarchia spirituale».

Talvolta accade che la democrazia scada nell’oligarchia o in una vera e propria dittatura (ma in fondo l’oligarchia è già una dittatura): apparentemente quel popolo sembra compiere un passo indietro, ma se accade è perché la popolazione non ha ancora assunto un’individualità tale da reggere lo sforzo della democrazia. Ogni volta che la democrazia non si dimostra stabile abbastanza, torna la dittatura o si trasforma in oligarchia, le quali ritardano ancora per un po’ l’acquisizione della responsabilità personale da parte dei cittadini non sufficientemente maturi. Corrisponde alla difficile fase dell’adolescenza nell’essere umano (14-20 anni).

– La «gerarchia spirituale» è un governo composto da esseriilluminati che sono totalmente identificati con la loro anima. La loro coscienza è così espansa che percepiscono la Comunità come parte di sé. Di conseguenza non possono che agire per il Bene Comune. Non hanno più attaccamenti materiali né interessi personali. Decidono di fare politica consapevoli del fatto che, se realmente cercheranno di cambiare lo stato delle cose, verranno minacciati dai poteri costituiti (politica-mafia-economia). Lo «spirito di sacrificio» portato alle estreme conseguenze è ciò che si richiede da loro.

Nella misura in cui la coscienza di una persona sarà aperta al richiamo della sua anima e manifesterà le suddette caratteristiche, avrà l’onore di occupare posizioni di maggiore responsabilità decisionale e più alto rischio per la sua stessa vita. Perché essi possano venire eletti deve accadere un salto di coscienza nei cittadini, i quali sono divenuti in grado di assumere su di sé la completa responsabilità per quanto accade nel loro Paese. Ciò accade in maniera traumatica passando attraverso una crisi sociale/politica/economica che costringe le coscienze a svegliarsi. Corrisponde alla fase del giovane adulto nell’essere umano (21-27 anni).

– La «comunità spirituale» è la forma di aggregazione sociale ideale. Consiste in una comunità dove non esiste più la proprietà privata, i beni vengono condivisi e non c’è più un’autorità esterna, in quanto ognuno è perfettamente in grado di governarsi da sé. Ciò è possibile solo quando tutti i cittadini hanno raggiunto l’apertura di coscienza che in precedenza era caratteristica della sola «gerarchia spirituale». Unicamente l’essere umano totalmente identificato con l’anima può dire: “Io non posseggo più nulla, nemmeno la mia vita”. A questo punto egli può autogovernarsi, nel senso che l’anima governa la mente, le emozioni e il corpo: tutti i pensieri, le emozioni e gli atti sono in armonia con quelli degli altri e perennemente rivolti al Bene Comune. Corrisponde alla fase dell’adulto maturo nell’essere umano (dai 28 anni in su).

Sulle possibili conseguenze del tentativo di trapiantare una forma di governo all’interno di nazioni che non sono pronte – con il solo scopo di soddisfare gli interessi economici di pochi – riporto il link a un articolo di Fausto Carotenuto che riguarda la recente uccisione dell’Ambasciatore Usa in Libia. L’articolo è preso dal suo interessante sito coscienzeinrete.net :

http://coscienzeinrete.net/politica/item/840-ecco-i-bei-risultati-della-campagna-di-libia-e-del-sostegno-alle-finte-rivoluzioni-arabe

tratto dal blog

http://paolofranceschetti.blogspot.it

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