"THE END"

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martedì 11 settembre 2012

L'ARSENALE NUCLEARE DI ISRAELE


Foto web.

di Gianni Lannes
E' un argomento tabù come le scie chimiche. Se qualche testimone oculare con quintali di prove osa parlarne anche solo su un blog piovono insulti, minacce e quant'altro. Perché? Gli ordigni nucleari targati stella di Davide si sono moltiplicati grazie alla concessione di tecnologia francese e poi tedesca a Tel Aviv. Ma non esistono nella realtà del senso comune. Come al solito, chi asserisce fondatamente il contrario viene liquidato in tutta fretta come un banale complottista. Strano. La stragrande maggioranza degli esseri umani semplicemente ignora il fenomeno. Va in onda la terza guerra mondiale contro Siria ed Iran, organizzata da Usa, Israele, Gran Bretagna, Francia, Nato, Italia, eccetera. La rapina dell’oro nero nel Sud del mondo si ammanta di un pretesto nucleare che tira in ballo l’assenza dei diritti civili in quei Paesi del Medio Oriente. Inverosimile. Con lo stesso criminale metro di misura e per le medesime ragioni, l’Occidente dovrebbe muovere guerra - anche a sé stesso - al governo dittatoriale ebreo che ha occupato pretestuosamente la Palestina e massacra la popolazione autoctona di quella terra martoriata (bambini inclusi). Israele con la sua volontà di superpotenza atomica mette a repentaglio la sicurezza planetaria. Le cifre della contraddizione: quasi 500 ordigni nucleari: a tanto ammontano le riserve strategiche per la guerra di annientamento del nemico.
Correva l’anno 1986: Mordechai Vanunu lavorava alla centrale nucleare di Dimonae rivelò alcuni segreti sull’atomica bellica israeliana al Sunday Times. 36 anni fa - il 30 settembre - fu rapito dal Mossad, a Roma e trasferito con una nave (Tapuz) dal porto di La Spezia, sotto il naso della polizia di frontiera italiana. Da allora l'arsenale atomico di Tel Aviv è cresciuto a dismisura, senza alcun controllo o sanzione internazionale dell'Onu. Chi detta l'agenda di interesse ai mass media? Soltanto la prima divisione del Mossad?

Remember Vanunu? - Il tecnico ebreo di origine marocchina era stato condannato sommariamente il 7 ottobre 1986 a 18 anni di reclusione; poi rilasciato nell'aprile dell'anno 2004. I rapporti di polizia e dei servizi di intelligence documentano pagine oscure della magistratura italiana che a quel tempo non dispose una rogatoria, non indagò né sul rapito né sui rapitori. E accettò di archiviare la spinosa faccenda, ingoiando la strampalata tesi suggerita ed imposta dalla diplomazia israeliana, secondo cui la vicenda sarebbe stata nient'altro che “una mistificazione romanzata”. Uno storico israeliano di chiara fama, Benny Morris a quattro mani con il giornalista inglese Ian Black, ha scritto parole definitive su questa macchinosa “teoria del complotto” che fu accettata dalla Procura della Repubblica di Roma e dal governo dell'epoca. Vanunu non era una spia e non era manovrato da potenze oscure. “La sostanza dell'episodio era semplice: una colossale mancanza di sicurezza aveva portato a una conferma inequivocabile di quanto l'intero mondo sapeva da tempo, o riteneva di sapere, ossia che Israele possedeva una vasta e indipendente capacità di fabbricare armi nucleari. Vanunu era considerato un traditore da arrestare, anche se con un lieve rischio di danneggiare le relazioni con una potenza amica”. Frasi che ne riecheggiano una, all'epoca attribuita al primo ministro Bettino Craxi: “Una protesta sarebbe il minimo … e anche il massimo, perché perché di più non potremmo fare”. Gli italiani fecero assai meno del minimo. Alla stregua di altre occasioni con le stragi (Argo 16) e gli omicidi mirati (Aldo Moro) attuati dall'Istituto Centrale per l'Informazione e la Sicurezza” in Italia. Nessuno ha chiesto spiegazioni al primo ministro dell'epoca: Shimon Peres.

Doppia morale - L'Iran ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare in sede Onu e si è quindi formalmente impegnato a rinunciare all'arma atomica e a consentire ispezioni e controlli. Israele non ha firmato invece quel trattato. Tra i 59 paesi che lo siglarono nel 1970 ci sono però Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e Stati Uniti d'America. Potenze che si sono impegnate a svuotare i loro arsenali. Non solo non l'hanno fatto, ma hanno consentito e incoraggiato deroghe interessate ed inique. L'Iran è stata aggredita due volte nell'ultimo mezzo secolo: la prima direttamente da potenze occidentali e la seconda da Saddam Hussein sostenuto sempre dagli occidentali. Vanunu: “Sono orgoglioso di quello che ho fatto. Aprite alle ispezioni i siti atomici israeliani”.

Mafie di Stato - In una lettera aperta di Vanunu pubblicata nel 1997 ma censurata dalle autorità israeliane è scritto: “... Essi sono anche responsabili per la debolezza politica dei governi italiani, come mostra l'insolito fenomeno di 55 governi in 50 anni … ma l'Italia ha sofferto maggiormente per tutti i suoi giochi spionistici lasciando fare a tutti i servizi segreti del mondo quello che hanno voluto in Italia (CENSURA) Qui in Israele usano finte guerre e il terrore per spaventare la gente e convincerla a credere e a fidarsi dei segreti nucleari … Il problema è che Israele non potrebbe fare quello che fa senza l'aiuto e il silenzio dell'Europa … voi cittadini italiani dovreste sapere quel che accade nel vostro paese, cosa i vostri servizi stanno facendo in collaborazione con quelli israeliani, che crimini hanno commesso insieme in passato contro gli Stati Uniti negli Stati Uniti e contro i cittadini italiani … a chi serve ora e a che scopo e che è venuto il momento di mettere fine a tutti questi giochi spionistici per avere uno stato normale e stabile come ogni altro stato d'Europa per mettere fine a tutte le deviazioni e gli inganni a danno dei cittadini e per entrare nell'epoca moderna senza la mafia. Coloro che vogliono la mafia nelle loro azioni di spionaggio in realtà vogliono tenere l'Italia in un'epoca oscura … Questo uso della mafia da parte delle spie italiane non serviva era un modo per mantenere l'Italia in una condizione di sottosviluppo ...”.

Come sosteneva l'arguto Leonardo Sciascia: “Se un fatto non viene raccontato non esiste”. L'Italia ha firmato sotto Berlusconi, grazie alla tacita connivenza della cosiddetta opposizione, un memorandum di cooperazione militare con Israele. Un altro fatto è certo: le carte Moro sono ancora coperte dal segreto di Stato, nonostante sia ampiamente scaduto. Vero D'Alema?

Pubblicato da Gianni Lannes
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

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