"THE END"

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venerdì 21 dicembre 2012

Facce da poker


Il regime shockeconomista viaggia spedito verso la consacrazione finale grazie ai suoi volonterosi e smaniosi collaborazionisti piddini e centraioli e noi siamo talmente tramortiti dall'oppio della propaganda mediatica che rischiano di sfuggirci alcune notiziole della serie 2+2=4. Toglietevi dal grugno quell'espressione da fumeria cinese come Noodles nel finale di "C'era una volta in America" di Sergio Leone ed ascoltate.

Oggi i giornali online sono pieni delle immagini e dei resoconti del Triumph des Willens del Monti operaio, applaudito (dice la Repubblica) dai dipendenti FIAT di Melfi durante la visita allo stabilimento assieme ai feldmarescialli Elkann e Markionne. Addirittura L'Huffington Post titola, riferendosi al solito discorso terroristico "del baratro", a sedicenti "Toni da Churchill", riuscendo a superare forse certe vette del vecchio Rude Pravo.
L'Annunziata forse si rammarica che non siamo in giugno, perché così Monti avrebbe potuto trebbiare a torso nudo tra il plauso dei lavoratori agresti delle fertili terre italiche.

Non eravano abbastanza furenti per le notizie del bailout della banca MPS, finanziato con i nostri sudati soldi attraverso i Monti bond, successori dei Tremonti bond del passato governo e che saranno seguiti, chissà, dai 'Nti bond fino all'esplosione finale del bubbone marcio. Una cifretta che si aggirerà, alla fine, sui 4,45 miliardi di euro e che l'Europa fa finta di non voler concedere. Una cifra che corrisponde circa alla cessione del quinto dell'IMU. Un aiuto di stato giustificato dalla solita scusa che "le banche non possono fallire". I poercrist si, invece.

Non bastasse questo, ora scopriamo che il governo intende spremerci anche attraverso la nuova tassa comunale sui rifiuti (eredità anch'essa del passato governo) - con i legaioli che scopriranno le delizie del federalismo fino in fondo - e soprattutto grazie alla prossima autorizzazione all'apertura di almeno 1000 sale da poker. Badate bene, non scuole, ospedali o RSA per anziani, ma bische. Quand'è che siamo stati annessi allo Stato del Nevada? Ne hanno parlato poco, è vero, ma se l'hanno fatto, e ciò è allucinante, l'hanno fatta passare per una cosa normale.
E' quasi disperante ricordare che la ludopatia - la dipendenza dal gioco d'azzardo - è una malattia che spinge tante persone a giocarsi lo stipendio appena incassato alle macchinette, ad indebitarsi con gli strozzini e che alla fine getta sul lastrico intere famiglie, ma a questi dottor morte in loden non interessa. Tutto va bene per far cassa e foraggiare la finanza. La finanza casinò, appunto.

Accennavo alla formula matematica del 2+2=4. Beh, un anno fa esatto, poco prima della messa in mobilità del caimano da parte dei golpisti con il silenziatore, si parlò molto dell'entrata di Iddu nel bisinissi del gioco d'azzardo attraverso la Glaming, società controllata al 70% dal gruppo Mondadori.
Non solo, ma in uno degli ultimi atti del suo governo, in un maxiemendamento, si scoprì che l'aumento delle aliquote per chi vince più di 500 euro al gioco d'azzardo non sarebbe valso per il poker online. Combinazione, proprio il nuovo ambito di interessi di babbo e figlia caimani e l'ennesima legge ad personam. Questo giusto per ripassare ciò che è stato B. al governo, visto che sembriamo dimenticarcene.
Ebbene, venendo ai giorni nostri, l'approvazione nel DDL di stabilità dell'apertura delle nuove sale da gioco - quando ci sarebbero mille altre priorità di interesse generale - a me puzza tanto di regalo di Natale e di mantenimento della linea di continuità e contiguità con il governo degli interessi particulari di chi sapete.Un modo per tenerselo buono? Soprattutto quando in ballo c'è l'autorizzazione o meno proprio del poker live, ancora in forse. Ah beh, comunque Bersani ha detto che la prima cosa che farà al governo (ma quanto si strugge per il potere, l'umarell) sarà la legge sul conflitto di interessi. Possiamo stare tranquilli.
Però consolatevi. Mentre autorizzano la moltiplicazione delle bische dove gli italiani si illuderanno di potersi arricchire, i banchieri proibiscono, sempre nel DDL, la pubblicità del gioco d'azzardo in TV. Una bella ipocrisia pretesca da neodemocristiani.

E allora capite che, in questo schifo istituzionale, in questa deriva da mafia state, la notizia che Renato Vallanzasca, il bandito della Comasina, il bel René, di giorno lavora presso una ricevitoria del lotto, non ci stupisce più di tanto. Anzi, ci sembra la notizia più normale di tutte.


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