"THE END"

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domenica 19 agosto 2012

Consigli


                                                                                “Non è una presa per il culo. Voglio fare soldi facili. Sono una bellissima trentenne. Ho un solo problema, che pur essendo disinibita al massimo, credimi, divento una suora se uno non mi piace esteticamente. E qui entri in gioco tu. Ho un potenziale della madonna ma non so come affrontare l'ostacolo estetico. Se hai consigli te ne sarò grata per la vita.”

Consigli non ne do. L’ho ripetuto piu’ volte: evito di consigliare a chi vuol prostituirsi di farlo. Non che il meretricio sia un brutto mestiere. Per me non lo e’ stato, e secondo il mio personale punto di vista, se scelto coscientemente, in piena liberta’ e fatto seguendo con scrupolo determinate regole, e’ uno dei mestieri che, con facilita’, permettono di guadagnare in fretta una discreta quantita’ di denaro, senza peraltro dover sottostare a ricatti e umiliazioni piu’ di quanto possa accadere a una donna che sceglie di essere professionista in qualsiasi altro campo. Pero’, la legge italiana e’ molto rigida (e bigotta) su questo punto, e preferisco non incorrere nel benche’ minimo reato, magari cadendo nella trappola di un cavillo giuridico che, non essendo esperta in giurisprudenza, non sono in grado di conoscere.
Pertanto, non cerchero’ in alcun modo di convincere che con la prostituzione ci si possa arricchire a dismisura, e neppure che sia la professione piu’ facile del mondo, perche’ non e’ cosi’. Come ogni mestiere richiede impegno, dedizione, sacrificio, e per farlo al meglio ci deve essere persino passione. Percio’, prima di buttarsi incoscientemente in un’avventura che e' da molti ritenuta “borderline” e moralmente inaccettabile, e’ meglio capire prima se si hanno le capacita’ per poterlo fare senza dover un giorno far diventar ricco qualche psicanalista con i proventi delle nostre marchette.
Se ci si vuol cimentare in una prova del genere, facendolo da campionesse e non da mediocri, e soprattutto senza portarsi addosso, traumi, sensi di schifo o altro che possono minare la nostra vita, dobbiamo mettere da parte le insicurezze di non poter superare certi ostacoli, perche’ ogni avventura che porta alla realizzazione di cio’ che desideriamo e’ inevitabilmente costellata di ostacoli che devono essere superati. E’ cosi’ per tutto, e nel caso della prostituzione, il principale ostacolo che deve essere affrontato fin da subito e’ quello estetico.
E’ normale che, quando si scopa per godere, si scelga di farlo con chi ci piace, ma se l’obiettivo di una prostituta fosse quello di eccitarsi e godere, per quale motivo dovrebbe pretendere soldi in cambio? Per la “compagnia”? Ma non prendiamoci in giro! Certo, a volte capita che il cliente non voglia far sesso e desideri solo parlare, ma avviene una volta ogni tanto. Quasi sempre, tutti vogliono saltarti addosso fin dal primo momento che ti mettono gli occhi sulle tette, sul culo o sulle cosce, e con l’esperienza ho imparato che talvolta una scopata di pochi minuti puo' essere preferibile a doversi sorbire per ore le paturnie esistenziali di chi paga solo “per parlare”.


Quindi, cerchiamo di capire chi sono gli uomini che pagano per far sesso e perche’ lo fanno. Si pensa forse che chi caccia fuori la grana per portarsi a letto Alice (chiamiamola cosi’ la nostra prostituta di riferimento) sia uno strafigo galattico a cui nessuna donna resiste? Crediamo che sia uno cosi’ il tipico cliente delle prostitute? Si’, certamente, qualcuno cosi’ c’e’, ma sono casi rari, e se ci si prostituisse prendendo come cliente tipo Viggo Mortessen, o comunque qualcuno che ci fa bagnare le mutandine al solo sguardo, dopo pochi giorni ci si troverebbe a dover cambiare mestiere per assenza totale di “fatturato”.

Normalmente, quelli che pagano Alice, e la pagano bene, sono uomini che non riescono a portarsi a letto donne come lei con un semplice invito a cena. Spesso sono all’opposto di cio’ che farebbe eccitare Alice, e quelli che potrebbero convincerla a darla gratis sono davvero rari come i quadrifogli. Si tratta solitamente di uomini mediocri, insignificanti, talvolta bruttini, con fisici fuori forma, non eccitanti, oppure sono talmente pieni di problemi e fisime da essere insopportabili per chiunque stia in loro compagnia piu’ di dieci minuti.
Ci sono i colti e quelli che non lo sono, i simpatici e quelli che ti cascano le braccia ogni volta che aprono bocca, gli abili a far sesso e quelli che dovrebbero dedicarsi a tutt’altro. Insomma, in sostanza, sono uomini “normali” fra i quali si possono incontrare quelli piacevoli con i quali ci si puo’ anche divertire per un’oretta, ma c’e’ anche chi e’ talmente sgradevole da non aspettare che il momento che se ne vada.
E qui sta la capacita’ della prostituta di saper fare il suo mestiere. Perche’ con quelli piacevoli, simpatici, carini che sanno pure scopare, e’ ovvio che ci andrebbero tutte, anche senza farsi pagare, ma i soldi li puoi pretendere solo se riesci a superare gli ostacoli che altre, che non hanno capacita’, non sono in grado di affrontare. Perche’ bisogna ricordarsi di una cosa fondamentale: quando ci si prostituisce, in ogni campo e non solo sessualmente, nessuno ci obbliga a farlo, possiamo dire di si’ oppure di no, ma sono solo i si’ che fanno aumentare il nostro conto in banca.


"Mi ricordo di tutto, tranne che del momento in cui ho preso la decisione. Curiosamente, non avverto nessun senso di colpa. Prima, ero solita pensare che le ragazze andassero a letto per denaro perché la vita non aveva lasciato loro altra scelta. Ma ora mi accorgo che non è così. Io potevo dire di sì o di no, nessuno mi stava forzando ad accettare.
Cammino per le strade, guardo le persone: forse che avranno scelto ciascuna la propria vita? O non sarà che anche loro sono state "scelte" dal destino? La casalinga che sognava di fare la modella, il dirigente di banca che pensava di diventare musicista, il dentista che aveva un libro nel cassetto e avrebbe voluto dedicarsi alla letteratura, la ragazza che avrebbe tanto desiderato lavorare in televisione, ma ha trovato soltanto un impiego come cassiera in un supermercato...
Non provo nessuna pena per me stessa. Continuo a non essere una vittima, perché avrei potuto andarmene dal ristorante con la dignità intatta e il portafogli vuoto. Avrei potuto dare lezioni di morale all'uomo seduto di fronte a me, o tentare di dimostrargli che aveva davanti una principessa, e che sarebbe stato meglio conquistarla anziché comprarla. Avrei potuto assumere un’infinità di atteggiamenti, e invece, come la maggior parte degli esseri umani, ho lasciato che il fato scegliesse la rotta che dovevo prendere."

(Paulo Coelho - 11 minuti)

Fonte
http://chiara-di-notte.blogspot.com/2012/08/consigli.html#ixzz23xxMcokI

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