“Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. In realtà è l’ unico modo in cui è sempre successo”.
Fonte: www.guardian.co.uk
Link: http://www.guardian.co.uk/world/us-news-blog/2012/jun/03/bilderberg-2012-real-men-oligarchs
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di REIO
Il potere del Bilderberg può essere scalfito da questo fiume di testosterone, megafoni e mangiatori di bacche di goji?
Ho consegnato le bacche di goji al poliziotto. “Ha portato questo”. Il poliziotto mi ha ringraziato, ha gettato le bacche nel bagagliaio, e ha portato via il suo prigioniero in mezzo ad una folla rumorosa e oltraggiata.
Poco prima, l’ uomo con le bacche aveva gridato alla folla: “Non possono arrestarci tutti! Rimaniamo uniti!”
Subito dopo, in maniera pignola, è stato afferrato e caricato in macchina dalla polizia.
È stato un arresto davvero ridicolo, non aveva fatto niente. Stava mangiando le sue bacche di goji sul ciglio della strada. Una dimostrazione di forza da parte della polizia della contea di Fairfax. Non credo che sia una buona difesa in tribunale, ma sono abbastanza sicuro che se stai mangiando un sacchetto di bacche di goji probabilmente non sei una grande minaccia per la società. Mentre la polizia lo allontanava, la sirena è partita e mi sono allontanato dal rumore.
Questo pomeriggio c’ era troppo testosterone sul marciapiede – e troppi megafoni per i miei gusti. Ma hey, se vuoi gridare contro la tirannia di una oligarchia bancaria transnazionale vai pure, non sarò certo io a dirti di stare zitto. Ad ognuno il suo. Due anni fa, un gruppo di attivisti spagnoli stette seduto in silenzio sulla spiaggia e con i loro fiocchi bianchi hanno circondato la collina del Bilderberg ripulendola con energie positive. Qualunque sia stato il loro risultato.
Lasciata la scena del crimine ho incontrato un membro degli Oathkeeper che veniva dal suo gazebo per controllare l’ arresto. “Cercheremo i video delle prove”, mi assicura sbuffando.
Gli Oathkeeper sono un gruppo di veterani militari e poliziotti in pensione, sono venuti a tenere sott’ occhio le cose al Bilderberg 2012. Sono una presenza estremamente rassicurante; severi ma benevoli – maledizione, loro vogliono solo tenerti su, darti una stretta di mano e sentirsi dire: “Grazie di essere qui”.
Lo scopo degli Oathkeeper è quello di incoraggiare chiunque abbia giurato di difendere la costituzione – come militari, poliziotti e forze di primo intervento – per onorare il loro giuramento [oath]. Sono qui al Bilderberg per tenere d’ occhio la faccenda con la loro esperienza.
“Proviamo a portare avanti una missione specifica”, dice John Oetken, un Oathkeeper di Orange County – nonostante al Bilderberg la loro missione si sia espansa un po’, includendo alla sorveglianza della polizia, anche quella dei protestanti. “Siamo neutrali. Siamo qua per far sì che il processo si svolga pacificamente, e tenere in linea le teste calde, da entrambe le parti”.
Questa mattina ho fatto colazione con altri tre veterani – in congedo dalla marina – che hanno fatto un bel viaggio dalla Florida per venire qui al Bilderberg…
Il dr. Rick Davis è la persona più calma che abbia mai incontrato, ex medico dell’ aviazione, ha passato 9 anni nell’ esercito, può pilotare un F16 ed è stato in missione con i Navy Seals. Gli ho chiesto perché fosse qui. Lui ha preso il suo iPhone e mi ha mostrato una citazione dell’ antropologa Margaret Mead:
“Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. In realtà è l’ unico modo in cui è sempre successo”.
Rick e i suoi compagni veterani, Wayne Fritzsche e Bob Romanko, sono lontani dalle pigre caricature degli “attivisti del Bilderberg” che possono esistere nella testa di un idiota. Wayne è presidente di un’azienda farmaceutica quotata in borsa. “So cosa vuol dire avere riunioni che durano giorni interi – e lasciatemelo dire, le persone che vanno al Bilderberg non fermano tutto per tre o quattro giorni solo per fare due chiacchiere. Non si prenderebbero tre o quattro giorni per visitare un paese. Un paio d’ ore, una cena e via. Il Bilderberg è uno sforzo coordinato in grande scala”.
Ma uno sforzo per cosa? Rick mi risponde.
“Al Bilderberg c’ è il vertice predatorio del crimine mondiale. Ora, io sono un medico e questa gente mostra tutti i classici sintomi della psicopatia. Loro esibiscono un’ ossessiva compulsione attraverso l’ esercizio del potere. É gente estremamente malata, hanno una cultura di negativismo e morte. Ed io sono qui per fermare il loro programma. È il loro programma che ci uccide.”
Il rischio è così grande? Rick annuisce. “Io sono traumatologo – una professione totalmente basata sulla valutazione dei rischi. Ho una notevole conoscenza sulla guerra nucleare, biologica e chimica. Sono amministratore delegato di una compagnia, e negli affari ci si chiede sempre: qual’ è il rischio più immediato? La valutazione dei rischi è il mio lavoro. E qui, ora, corriamo il rischio più grande che l’ umanità abbia mai affrontato”.
Questi uomini sentono il bisogno morale di alzarsi e schierarsi contro la minaccia. Come dice Bob: “Semplicemente non riesco a non fare niente”. Ex storico della marina, Bob lavora in una radio sportiva ed ha la voce adatta, ringhia la sua frustrazione per il fatto che suo figlio, un giornalista, non riesca a capire la gravità della crisi. “Si è sposato con un medico, vive in una città favolosa, sta vivendo il sogno americano. Però non vede che il sogno americano sta andando verso un dirupo.”
Ho chiesto a Rick perché pensasse che i ‘primi a rispondere’ alla minaccia, gli attivisti fuori dai cancelli dell’ hotel, fossero prevalentemente maschi. Lui risponde: “Ho un’ idea su questo. Gli uomini proteggono il clan. Abbiamo un senso innato per le minacce. Le donne hanno innata la tutela della famiglia e della casa. Gli uomini scrutano l’ orizzonte: cos’ è che viene dalla strada?”
Ad un miglio dal Bilderberg la folla è cresciuta fino a circa 500 persone (un nuovo record per il Bilderberg!) e direi che ben l’ 80% sono uomini. Uno di loro è Matthew Medina di We Are ChangeSan Antonio – Gli chiedo perché ci sono così poche donne attorno a lui. “Cavolo, amico, è una bella domanda”, mi dice, “è logorante protestare contro l’ elite mondiale, in meeting segreti. Ma ascolta, le donne stanno aprendo la strada nelle proteste contro le leggi alimentari sugli OGM, additivi e fluoruro. Facciamo tutti la nostra parte”.
Ma il Bilderberg – è roba da uomini. “In un certo senso, forse, questo è il nostro sport. Questa è la nostra sfida – fare un po’ di casino e portare l’ attenzione dei media su questo evento. È il nostro campo da football”. Fai qualche sport? “Faccio breakdance, facevo parte della scena underground – la mia crew era i Public Zoo, poco distante da Corpus Christi, Texas. È ancora attiva dopo 10 anni che ho cominciato. Io sono B-Boy Spaceboy. Faccio principalmente trick come il freeze. Vuoi vedere un freeze?”
Mantiene la posa e poi scatta di nuovo in piedi, ringraziando per gli incitamenti. Oh yeah, B-Boy Spaceboy ce la fa ancora, ma non gareggia più. “In questo periodo faccio l’ elettricista, sono un colletto blu, lavoro 40 ore la settimana, ma loro che ne sanno?” ci dice mentre muove il pollice verso le barriere di sicurezza. “E che cosa gliene importa?” Si dirige verso i suoi amici di We Are Changer, che forzano questa confessione ad una limousine di passaggio: “Ehi ragazzi, siete globalisti? No? Oh… siete parrucchieri.”
Se il Bilderberg è il nostro campo da calcio, dove restano gli sport nella vita del maschio attivista?
Collin Abramowicz ha 22 anni e viene da un ambiente pregno di sport: “il mio patrigno segue il baseball, mio padre segue il football, tutti i miei fratelli sono fissati con lo sport. Io facevo wrestling a scuola, ma ora le mie priorità sono cambiate. Non ti puoi appassionare a qualcosa mentre vieni ingannato. Loro sono dei maghi – con una mano fanno una cosa mentre tu guardi l’ altra. Lo sport è una distrazione”.
Da cosa? “Che ne dici del NDAA? O del HR658? Perché il governo vuole mettere 30000 droni a sorvegliare il cielo entro il 2020?”
“Guardate i giornali,” dice il suo amico Aaron Wolkind, “per metà sono solo sport. Miliardi di dollari vengono versati per questa roba, ficcandolo nella mente alle persone. Gli impulsi primari delle persone vengono focalizzati su una realtà falsa e superficiale come lo sport. Non riesco più a relazionarmi con i miei amici che seguono ancora lo sport. Incanalano tutta la loro passione ed energia in un qualcosa privo di senso. E ne sanno anche tanto: tutte le statistiche, chi sarà scelto o meno al prossimo draft. Avevo amici che letteralmente litigavano per lo sport. Io? Io sono appassionato dal mondo reale”.
Noam Chomsky fece esattamente la stessa osservazione in un’ intervista del 1992 contenuta in La Fabbrica del Consenso. Chomsky descrive lo sport come:
… un altro cruciale esempio di sistema di indottrinamento, a mio parere… offre alla gente qualcosa a cui prestare attenzione ma che non ha nessuna importanza… E in effetti è impressionante vedere l’ intelligenza usata dalla gente comune nelle discussioni sportive [al contrario delle questioni politiche e sociali]. Voglio dire, sentite le radio dove le persone possono chiamare – hanno le informazioni più particolari e capiscono ogni tipo di problema. E la stampa senza dubbio fa molto per questo.
Uno studio delle ricca (in tutti i sensi) storia del Bilderberg collima con una particolare brama maschile per i fatti sportivi. Daniel Kirby, 28 anni, studente di storia a Chester, è uno dei pochi inglesi qua. Daniel ha brama. “Se leggo qualcosa devo trovare la fonte, per poi risalire alle cose.” Come per il Bilderberg: “Questo vuol dire guardare agli intrecci dirigenziali dei delegati, leggere i documenti dei think tank. Hai letto ‘Which Path to Persia?‘ del Brookings Institute?” Confesso che non l’ ho letto. “È un argomento piuttosto complesso, ma in breve – la via per Tehran passa da Damasco.” Faccio notare che Bassma Kodmani, membro anziano del Consiglio Nazionale Siriano, è al Bilderberg quest’ anno. Daniel tira fuori il suo notebook: “Verificherò”.
Questo è quello che amo del Bilderberg. Avere conversazioni che possono variare dal Brookings Institute, alla dialettica Hegeliana, a Daniel che mi chiede: “Sai che la torcia olimpica fu inventata dai nazisti?” Così nasce una breve chiacchierata su Goebbels, la propaganda e Edward Bernays. Una volta che parliamo dei nazisti facciamo un piccolo salto e torniamo al Bilderberg.
Io: “Così, tu lo sai che il Principe Bernhard lavorò per la IG Farben?”
Daniel: “NW-7, la loro unità di intelligence. E tu sai di Allen Dulles e del denaro nazista?“
Io: “O mio Dio – Harriman, e la famiglia Bush. È incredibile.”
Dio, mi mancherà questo posto. Mi fa un po’ paura, sono diventato un nerd del Bilderberg, ho letto le trascrizioni delle telefonate tra Henry Kissinger e David Rockefeller degli anni ’70, e so chi del club Bilderberg siede nel consiglio di amministrazione dello Institute of International Finance – l’ organismo che rappresenta gli investitori privati che detengono il debito greco. Ho iniziato a pianificare le mie vacanze attorno agli archivi di ricerca internazionali.
“C’ è una sorta di aspetto nerd nella ricerca,” ammette B-Boy Spaceboy. “Io ho un passato da nerd – colleziono fumetti. Conosci Jason Bermas, quello dei documentari, lui è un grande fan dei Simpson. Io lo sono più di Spiderman. A entrambi ci piacciono quelli di A Big Bang Theory. Come molti nerd ho dovuto affrontare i bulli, ed è questo quello che facciamo qua.”
Nerd contro bulli. Questa è una descrizione del Bilderberg che ancora non avevo mai sentito, ma è buona. Nerd e veterani. La miglior speranza della libertà.
Charlie Skelton
Ho consegnato le bacche di goji al poliziotto. “Ha portato questo”. Il poliziotto mi ha ringraziato, ha gettato le bacche nel bagagliaio, e ha portato via il suo prigioniero in mezzo ad una folla rumorosa e oltraggiata.
Poco prima, l’ uomo con le bacche aveva gridato alla folla: “Non possono arrestarci tutti! Rimaniamo uniti!”
Subito dopo, in maniera pignola, è stato afferrato e caricato in macchina dalla polizia.
È stato un arresto davvero ridicolo, non aveva fatto niente. Stava mangiando le sue bacche di goji sul ciglio della strada. Una dimostrazione di forza da parte della polizia della contea di Fairfax. Non credo che sia una buona difesa in tribunale, ma sono abbastanza sicuro che se stai mangiando un sacchetto di bacche di goji probabilmente non sei una grande minaccia per la società. Mentre la polizia lo allontanava, la sirena è partita e mi sono allontanato dal rumore.
Questo pomeriggio c’ era troppo testosterone sul marciapiede – e troppi megafoni per i miei gusti. Ma hey, se vuoi gridare contro la tirannia di una oligarchia bancaria transnazionale vai pure, non sarò certo io a dirti di stare zitto. Ad ognuno il suo. Due anni fa, un gruppo di attivisti spagnoli stette seduto in silenzio sulla spiaggia e con i loro fiocchi bianchi hanno circondato la collina del Bilderberg ripulendola con energie positive. Qualunque sia stato il loro risultato.
Lasciata la scena del crimine ho incontrato un membro degli Oathkeeper che veniva dal suo gazebo per controllare l’ arresto. “Cercheremo i video delle prove”, mi assicura sbuffando.
Gli Oathkeeper sono un gruppo di veterani militari e poliziotti in pensione, sono venuti a tenere sott’ occhio le cose al Bilderberg 2012. Sono una presenza estremamente rassicurante; severi ma benevoli – maledizione, loro vogliono solo tenerti su, darti una stretta di mano e sentirsi dire: “Grazie di essere qui”.
Lo scopo degli Oathkeeper è quello di incoraggiare chiunque abbia giurato di difendere la costituzione – come militari, poliziotti e forze di primo intervento – per onorare il loro giuramento [oath]. Sono qui al Bilderberg per tenere d’ occhio la faccenda con la loro esperienza.
“Proviamo a portare avanti una missione specifica”, dice John Oetken, un Oathkeeper di Orange County – nonostante al Bilderberg la loro missione si sia espansa un po’, includendo alla sorveglianza della polizia, anche quella dei protestanti. “Siamo neutrali. Siamo qua per far sì che il processo si svolga pacificamente, e tenere in linea le teste calde, da entrambe le parti”.
Questa mattina ho fatto colazione con altri tre veterani – in congedo dalla marina – che hanno fatto un bel viaggio dalla Florida per venire qui al Bilderberg…
Il dr. Rick Davis è la persona più calma che abbia mai incontrato, ex medico dell’ aviazione, ha passato 9 anni nell’ esercito, può pilotare un F16 ed è stato in missione con i Navy Seals. Gli ho chiesto perché fosse qui. Lui ha preso il suo iPhone e mi ha mostrato una citazione dell’ antropologa Margaret Mead:
“Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. In realtà è l’ unico modo in cui è sempre successo”.
Rick e i suoi compagni veterani, Wayne Fritzsche e Bob Romanko, sono lontani dalle pigre caricature degli “attivisti del Bilderberg” che possono esistere nella testa di un idiota. Wayne è presidente di un’azienda farmaceutica quotata in borsa. “So cosa vuol dire avere riunioni che durano giorni interi – e lasciatemelo dire, le persone che vanno al Bilderberg non fermano tutto per tre o quattro giorni solo per fare due chiacchiere. Non si prenderebbero tre o quattro giorni per visitare un paese. Un paio d’ ore, una cena e via. Il Bilderberg è uno sforzo coordinato in grande scala”.
Ma uno sforzo per cosa? Rick mi risponde.
“Al Bilderberg c’ è il vertice predatorio del crimine mondiale. Ora, io sono un medico e questa gente mostra tutti i classici sintomi della psicopatia. Loro esibiscono un’ ossessiva compulsione attraverso l’ esercizio del potere. É gente estremamente malata, hanno una cultura di negativismo e morte. Ed io sono qui per fermare il loro programma. È il loro programma che ci uccide.”
Il rischio è così grande? Rick annuisce. “Io sono traumatologo – una professione totalmente basata sulla valutazione dei rischi. Ho una notevole conoscenza sulla guerra nucleare, biologica e chimica. Sono amministratore delegato di una compagnia, e negli affari ci si chiede sempre: qual’ è il rischio più immediato? La valutazione dei rischi è il mio lavoro. E qui, ora, corriamo il rischio più grande che l’ umanità abbia mai affrontato”.
Questi uomini sentono il bisogno morale di alzarsi e schierarsi contro la minaccia. Come dice Bob: “Semplicemente non riesco a non fare niente”. Ex storico della marina, Bob lavora in una radio sportiva ed ha la voce adatta, ringhia la sua frustrazione per il fatto che suo figlio, un giornalista, non riesca a capire la gravità della crisi. “Si è sposato con un medico, vive in una città favolosa, sta vivendo il sogno americano. Però non vede che il sogno americano sta andando verso un dirupo.”
Ho chiesto a Rick perché pensasse che i ‘primi a rispondere’ alla minaccia, gli attivisti fuori dai cancelli dell’ hotel, fossero prevalentemente maschi. Lui risponde: “Ho un’ idea su questo. Gli uomini proteggono il clan. Abbiamo un senso innato per le minacce. Le donne hanno innata la tutela della famiglia e della casa. Gli uomini scrutano l’ orizzonte: cos’ è che viene dalla strada?”
Ad un miglio dal Bilderberg la folla è cresciuta fino a circa 500 persone (un nuovo record per il Bilderberg!) e direi che ben l’ 80% sono uomini. Uno di loro è Matthew Medina di We Are ChangeSan Antonio – Gli chiedo perché ci sono così poche donne attorno a lui. “Cavolo, amico, è una bella domanda”, mi dice, “è logorante protestare contro l’ elite mondiale, in meeting segreti. Ma ascolta, le donne stanno aprendo la strada nelle proteste contro le leggi alimentari sugli OGM, additivi e fluoruro. Facciamo tutti la nostra parte”.
Ma il Bilderberg – è roba da uomini. “In un certo senso, forse, questo è il nostro sport. Questa è la nostra sfida – fare un po’ di casino e portare l’ attenzione dei media su questo evento. È il nostro campo da football”. Fai qualche sport? “Faccio breakdance, facevo parte della scena underground – la mia crew era i Public Zoo, poco distante da Corpus Christi, Texas. È ancora attiva dopo 10 anni che ho cominciato. Io sono B-Boy Spaceboy. Faccio principalmente trick come il freeze. Vuoi vedere un freeze?”
Mantiene la posa e poi scatta di nuovo in piedi, ringraziando per gli incitamenti. Oh yeah, B-Boy Spaceboy ce la fa ancora, ma non gareggia più. “In questo periodo faccio l’ elettricista, sono un colletto blu, lavoro 40 ore la settimana, ma loro che ne sanno?” ci dice mentre muove il pollice verso le barriere di sicurezza. “E che cosa gliene importa?” Si dirige verso i suoi amici di We Are Changer, che forzano questa confessione ad una limousine di passaggio: “Ehi ragazzi, siete globalisti? No? Oh… siete parrucchieri.”
Se il Bilderberg è il nostro campo da calcio, dove restano gli sport nella vita del maschio attivista?
Collin Abramowicz ha 22 anni e viene da un ambiente pregno di sport: “il mio patrigno segue il baseball, mio padre segue il football, tutti i miei fratelli sono fissati con lo sport. Io facevo wrestling a scuola, ma ora le mie priorità sono cambiate. Non ti puoi appassionare a qualcosa mentre vieni ingannato. Loro sono dei maghi – con una mano fanno una cosa mentre tu guardi l’ altra. Lo sport è una distrazione”.
Da cosa? “Che ne dici del NDAA? O del HR658? Perché il governo vuole mettere 30000 droni a sorvegliare il cielo entro il 2020?”
“Guardate i giornali,” dice il suo amico Aaron Wolkind, “per metà sono solo sport. Miliardi di dollari vengono versati per questa roba, ficcandolo nella mente alle persone. Gli impulsi primari delle persone vengono focalizzati su una realtà falsa e superficiale come lo sport. Non riesco più a relazionarmi con i miei amici che seguono ancora lo sport. Incanalano tutta la loro passione ed energia in un qualcosa privo di senso. E ne sanno anche tanto: tutte le statistiche, chi sarà scelto o meno al prossimo draft. Avevo amici che letteralmente litigavano per lo sport. Io? Io sono appassionato dal mondo reale”.
Noam Chomsky fece esattamente la stessa osservazione in un’ intervista del 1992 contenuta in La Fabbrica del Consenso. Chomsky descrive lo sport come:
… un altro cruciale esempio di sistema di indottrinamento, a mio parere… offre alla gente qualcosa a cui prestare attenzione ma che non ha nessuna importanza… E in effetti è impressionante vedere l’ intelligenza usata dalla gente comune nelle discussioni sportive [al contrario delle questioni politiche e sociali]. Voglio dire, sentite le radio dove le persone possono chiamare – hanno le informazioni più particolari e capiscono ogni tipo di problema. E la stampa senza dubbio fa molto per questo.
Uno studio delle ricca (in tutti i sensi) storia del Bilderberg collima con una particolare brama maschile per i fatti sportivi. Daniel Kirby, 28 anni, studente di storia a Chester, è uno dei pochi inglesi qua. Daniel ha brama. “Se leggo qualcosa devo trovare la fonte, per poi risalire alle cose.” Come per il Bilderberg: “Questo vuol dire guardare agli intrecci dirigenziali dei delegati, leggere i documenti dei think tank. Hai letto ‘Which Path to Persia?‘ del Brookings Institute?” Confesso che non l’ ho letto. “È un argomento piuttosto complesso, ma in breve – la via per Tehran passa da Damasco.” Faccio notare che Bassma Kodmani, membro anziano del Consiglio Nazionale Siriano, è al Bilderberg quest’ anno. Daniel tira fuori il suo notebook: “Verificherò”.
Questo è quello che amo del Bilderberg. Avere conversazioni che possono variare dal Brookings Institute, alla dialettica Hegeliana, a Daniel che mi chiede: “Sai che la torcia olimpica fu inventata dai nazisti?” Così nasce una breve chiacchierata su Goebbels, la propaganda e Edward Bernays. Una volta che parliamo dei nazisti facciamo un piccolo salto e torniamo al Bilderberg.
Io: “Così, tu lo sai che il Principe Bernhard lavorò per la IG Farben?”
Daniel: “NW-7, la loro unità di intelligence. E tu sai di Allen Dulles e del denaro nazista?“
Io: “O mio Dio – Harriman, e la famiglia Bush. È incredibile.”
Dio, mi mancherà questo posto. Mi fa un po’ paura, sono diventato un nerd del Bilderberg, ho letto le trascrizioni delle telefonate tra Henry Kissinger e David Rockefeller degli anni ’70, e so chi del club Bilderberg siede nel consiglio di amministrazione dello Institute of International Finance – l’ organismo che rappresenta gli investitori privati che detengono il debito greco. Ho iniziato a pianificare le mie vacanze attorno agli archivi di ricerca internazionali.
“C’ è una sorta di aspetto nerd nella ricerca,” ammette B-Boy Spaceboy. “Io ho un passato da nerd – colleziono fumetti. Conosci Jason Bermas, quello dei documentari, lui è un grande fan dei Simpson. Io lo sono più di Spiderman. A entrambi ci piacciono quelli di A Big Bang Theory. Come molti nerd ho dovuto affrontare i bulli, ed è questo quello che facciamo qua.”
Nerd contro bulli. Questa è una descrizione del Bilderberg che ancora non avevo mai sentito, ma è buona. Nerd e veterani. La miglior speranza della libertà.
Charlie Skelton
Fonte: www.guardian.co.uk
Link: http://www.guardian.co.uk/world/us-news-blog/2012/jun/03/bilderberg-2012-real-men-oligarchs
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di REIO
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