Sempre più autori parlano di “risveglio delle coscienze”, o della consapevolezza (Franceschetti, Carotenuto e, in questo caso, Malanga), indicandolo come unica via d’uscita dalle grinfie degli Illuminati. Carotenuto indica nel rifiorire dei movimenti ecologisti, animalisti e del volontariato un sintomo di tale risveglio, cioè un passaggio dall’egoismo all’altruismo. Malanga invece evidenzia la divisione in cui si trovano i popoli della Terra, voluta da razze aliene che stanno collaborando ciascuna con il suo “gruppo tribale” umano. Vale a dire: alieni di un certo tipo collaborano con gli americani, altri con i russi, altri con gli israeliani e altri ancora con gli arabi. Poiché tra le varie razze aliene esistono inimicizie, queste si riflettono sugli umani loro sottoposti, teoria che in parte convalida il concetto che l’umanità è bestiame degli alieni, ma in parte ne scombussola il quadro generale perché Charles Fort parlava di un’unica razza aliena che ci comanda, e che terrebbe lontane tutte le altre, e non di quattro o cinque razze che si spartiscono l’umanità. Laicamente, potrei fare l’avvocato del diavolo e dire che queste teorie sulla commistione di umani e alieni siano un penoso tentativo di scaricare su altri la responsabilità tutta umana di non saper crescere e svilupparci moralmente. Ma, comunque, non si può escludere nulla.
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