Occorrono denari per operazioni clandestine non iscrivibili nei bilanci ufficiali? Niente di più facile, basta creare e fomentare un regime apparentemente nemico per poi incaricarlo segretamente di stampare moneta falsa ma vera (!) per farne quello che si vuole. Questo articolo di La Repubblica, a firma di Carlo Bonini, dal titolo 'La Fabbrica dei Dollari' è davvero eloquente al riguardo, leggetelo con attenzione. Qui di seguito, ne riporto solo l’incipit:
Per tredici mesi, dal marzo 2008 all’aprile 2009, un cittadino italiano ha attraversato l’inferno della prigionia in Cambogia. In una caserma, quindi in un ospedale lager, infine nel campo di concentramento di Prey Sar, alle porte di Phnom Penh. Chi lo aveva spinto in quell’abisso — «uomini dell’intelligence americana» che lo consegnano ai servizi cambogiani con «un’accusa farlocca» di riciclaggio, racconta lui — aveva deciso che non dovesse uscirne vivo e che il «segreto» che aveva scoperto se ne andasse con lui. Un segreto — spiega oggi — chiamato «Supernotes», banconote da 100 dollari «vere ma false», stampate con macchine e clichet «autorizzati» niente di meno che in Corea del Nord, con cui l’intelligence americana paga clandestinamente ciò che l’opinione pubblica non può e non deve conoscere. (...)
Le diatribe tra Stati, le guerre, gli Stati canaglia, il brutto ed il cattivo contro il bello e buono … sono tutti paraventi per nascondere l’ineffabile: la vera guerra in corso è tra gli esseri umani ed esseri ‘diversamente-umani’ (sub-umani?): noi siamo il vero oggetto del contendere. Gli Stati, le religioni, le etnie, il petrolio, le economie, etc. etc. … sono mezzi di comodo per giustificare genocidi (ove ciò sia ritenuto utile) oppure per fomentare guerre e disordini oppure modifiche profonde al fine di raggiungere uno status desiderato. Gli esseri umani irretiti in questo gioco delle parti quindi, profondamente pirandelliano, agiscono in definitiva e sempre contro se stessi. fonte
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