Un bellissimo articolo sul nostro viaggio spirituale, non trovi termine più esatto per definire la vita, anche se vogliono a tutti i costi imporre il materialismo spietato, così l'essere umano dimentica la propria natura e si trasforma in macchina ... il destino ci riconduce sempre ed inevitabilmente alle stesse domande che trovano per ognuno di noi una risposta differente. Unico, inimitabile è l'uomo. Noi esseri strani siamo tutto e niente allo stesso tempo. Sono l'alba, il tramonto, il tuono e l'arcobaleno, sono la gioia, la tristezza, il dolore ed il benessere ... sono dio e sono satana, (dall'antica lingua Šayṭān, l'avversario), sono la luna e sono il sole ... non ammettere questo significa dare atto a patologie, Freud, personaggio che la psiche l'ha studiata per una vita intera lo sapeva bene questo ed aveva anche trovato il rimedio :-))), ha scritto tomi sull'argomento, alla faccia del siamo tutti uguali, dell'omologazione imposta, non ce la faranno mai a rendere gli uomini tutti uguali, e se così fosse non possiamo più chiamarli con lo stesso nome, si dovrebbe usare il termine robot in questo caso, di passi avanti ne hanno fatti, ma rappresentano sempre una piccola minoranza etnica. Europa e America sono in prima linea, ma ... : "Il pianeta terra ha sette miliardi di punti di vista", il miracolo è proprio questo!
e ... poi vedi gli occhi schizzati, da omologati! Lasciate spazio ai sognatori!
Buona lettura
Dioniso777
e ... poi vedi gli occhi schizzati, da omologati! Lasciate spazio ai sognatori!
Buona lettura
Dioniso777
Ogni Burattinaio,
nella storia dell’umanità,
è sempre stato terrorizzato da un terribile avversario: l’ “individualità”
dell’essere umano. L’essenza in “continuo movimento”, di un essere apparentemente
statico e materiale.
Ogni dittatura politica
o religiosa, o politico-religiosa, dai deliri nazisti e comunisti, alla
“versione” odierna e incalzante (
più evoluta, “aggiornata”e globalizzante ), che va affermandosi per il
pianeta, hanno sempre incontrato un “terribile nemico”, e una strenua opposizione, nella disposizione innata dell’uomo di
cercarsi, riconoscersi; ed infine ad
“essere” individuo. Un “essere” in divenire, unico e irripetibile.
Credo che la regione
perennemente in ombra del del “Potere”, quello estorsivo e con la P maiuscola,
veste dopo veste, incarnazione dopo incarnazione, abbia costruito addirittura
la propria intera storia, attraverso una
continua, quotidiana guerra, contro l’aspirazione ancestrale dell’uomo, a sentirsi
pienamente individuo. Contro il
diritto di origine divina, da parte del
singolo, di perseguire e portare a manifestazione la propria più intima, ed
imperitura essenza.
Sarà perchè tutte le strade,
nella vita di un uomo, lo riconducono a un viaggio di natura essenzialmente
spirituale; fatto sta il gioco olografico di un sommo prestigiatore ci ha
sempre voluto impegnati nella ricerca interiore di una personale, nostra e solo
nostra, pietra filosofale. Chi sono io? Che
cosa ci faccio qui? Da dove vengo? Qual è il mio significato? Creature strane e bizzarre, noi umani; ma capaci di trasformare le peggiori prove,
se davvero crediamo nella natura essenzialmente progettuale e realizzativa del
nostro divenire, le più impietose sfide, in altrettanti, sublimi trampolini di
lancio: per raggiungere e manifestare un’ essenza
capace di mutare la nostra vita personale, e questo mondo intero, in un
autentico paradiso terrestre.
Vi è perciò qualcosa di incredibilmente
grande, e di incredibilmente intenso, e di incredibilmente prezioso, che i
burattinai di sempre hanno sempre profondamente temuto, in coloro che non hanno
mai accettato di essere, e di divenire altro, che loro stessi. In quelli che
rifiutano di sottomettersi alle leggi dei grandi numeri. I ribelli, ovvero gli SPIRITI, giustappunto,
ribelli: coloro che non accettano di concedere a nessuno, che non sia loro
stessi, il diritto rispondere al loro posto ai fondamentali quesiti
dell’ESISTENZA INDIVIDUALE …
A ben vedere, ogni
dittatura di questo sfortunato mondo, se è voluta o vuole, durare per più
di un giorno ( o perseguire la propria silenziosa agenda indisturbata verso il
dominio globale ), deve prima di tutto allentare quel prezioso, silenzioso
legame del singolo con se stesso, che reca in qualche modo scritta “la
mappa”, per la missione di unicità dell’individuo.
Ed infatti , ogni sorta
di “parco giochi” collettivista ( sistema di credenze politiche,
religiose, e ideologiche in generale, che si propongono come valide per
tutti ); ogni movimento, ogni gruppo o sottogruppo figlio del dualismo
della psiche umana, tra quelli architettati appositamente per “dividere e
dominare“, mira prima di tutto ad allontanare l’uomo dal suo più profondo
ruolo di solitario ricercatore di autenticità; di ricercatore della propria,
unica e irripetibile, ragione di ESISTENZA.
Una “pietra
filosofale“,una ragion d’essere assolutamente salda, e strettamente personale,
della cui esistenza in fono all’anima gli stregoni del conformismo e
dell’omologazione si sforzano costantemente, di occutare l’esistenza in ogni
uomo.
Parte di questo
boicottaggio contro la ricerca che l’anima compie, di se stessa, questi signori
lo basano dispensando piaceri immediati e frivoli, che trasformano rapidamente
poi in dipendenze. Dipendenze dall’esterno, si traduce quindi puntualmente
in”alienazione dalla propria interiorità”.
Cure “miracolose” per la
repressione della sana angoscia esistenziale ( ovvero: la spia del disagio
esistenziale che prova l’uomo, nel ritrovarsi prigioniero di una maschera )
emergono in mille forme diverse, sempre pronte a imprigionare la mente in una
percezione completamente materialistica e maccanicistica delle proprie
dinamiche interiori.
Quando l’uomo arriva
a temere anche un solo autentico momento di vero silenzio, e solitudine,
ecco interi “luna park” di luci , giochi e colori, da
condividere con altri alienati, e attivi 24h al dì, per raccogliere
la fuga dalla libertà, di intere folle, che annientano nella rassicurante
spirale della moltitudine, del gruppo, del ruolo, il dolore di “ESSERE”, senza
saper più come si faccia, a “POTER ESSERE”…
Ogni sorta di manipolazione
spirituale, psichica, emozionale e addirittura genetica, sapientemente diretta
dalle stanze dei bottoni, partono in realtà da questo punto. Nella dinamica
“servo-padrone“, il servo in fuga da se stesso abbraccia le panacee
che gli promette un dominatore esterno, visibile o nell’ombra, ovvero sicurezza
e protezione, in cambio di obbedienza cieca. Una delaga costante, priva di
chiara consapevolezza, priva di potere individuale e personale; ma motivata e
alimentata da una costante paura della propria “supposta” vulnerabilità.
Un altro modo, per dire: “ENERGIA che viene ceduta per via di paura,
e non scambiata per via di amore ( Libertà )”.Non vi sembrano
forse questi i tratti, anche troppo familiari, di come abbiamo lasciato
architettare e condurre, le “grandi” democrazie occidentali che stanno
riducendo i concetti di “libertà personali” e “diritti personali”, all’inerno
come all’esterno dei loro confini politici, a semplice, flebile “flatus vocis”?
La ricetta vincente,
per questi signori, è quella di un facile collettivismo. Una vita unica e
irripetibile, tra le spire di “gruppi”e “gruppetti” ( i quali donano
sicurezza psicologica in misura inversamente proporzionale a quanto tolgono al
singolo, in fatto di auto-determinazione) , si perde nell’oceano di altre vite,
che hanno compiuto la medesima scelta di inautenticità. Non stanno insieme
perché autenticamente lo vogliono, tutte queste ombre di umanità. Non stanno insieme,
perché hanno chiaro il quadro d’insieme, ognuno dei propri moventi e delle
proprie scelte. No. Stanno insieme, semplicemente perché da qualche parte hanno
tutti in comune una cosa: la paura. E’ questo, il quadro che ritrae
efficacemente, perlomeno a mio avviso, il livello di sviluppo spirituale, nel
quale è immersa una grande maggioranza degli individui di questo mondo. E in
questo caos di gente che pretende di ottenere sicurezza dalla
presenza degli altri ( è questa la forma mentis dominante di quella che ci
ostiniamo a chiamare “realtà” ), il padrone o i padroni di turno, la pretendono
a loro volta da tuttti quelli che hanno abdicato alla propria “difficile”
libertà”, in cambio della sua/loro protezione…Ma questa non è in alcun modo un
livello spirituale che possa manifestare nel mondo una forma di democrazia, o
di libertà qualunque, AUTO-CONSAPEVOLE…
“L’uomo non deve trovare
se stesso”. Questo, l’imperativo di ogni burattinaio. Ma anche
naturalmente, l’imperativo coltivato in fondo in fondo da ogni “burattino per
vocazione”; da ogni uomo che sia perennemente alla ricerca di una via di fuga
da se stesso.E i gruppi, grandi o piccoli che siano, son sempre una ricca
fucina di burattini di ogni tipo. Il rapporto servo-padrone, lo ripeto, è na
dinamica relazionale. Ovvero, da “qualche parte”, è il frutto di un accordo tra
le parti ( perlomeno implicito ).
I regimi , di qualsiasi
fazione o matrice, partono tutti da un ineludibile assioma di natura
spirituale. Lo so che non sembrerebbe; ma a mio avviso le cose stanno proprio
così.
D’altronde, la maggior
parte delle persone è convinta che la nostra prigione dei 5 sensi sia la porta
per tutto ciò cheE‘ degno di attenzione, e perciò di essere chiamato “reale”.
Fatalmente, ma inevitabilmente, lo stesso genere di persone che la vede a
questo modo, cerca poi puntualmente, come una trottola, la soluzione a
ogni problema della vita, nel mondo là fuori. La medesima tipologia di persone,
non si guarda cioè mai dentro, alla ricerca di una soluzione per i problemi che
attenagliano questo mondo. Del resto, non è per questo che hanno abdicato
al severo compito di diventare se stessi, in favore di un qualche dittatore
ideologico, credo religioso, o convinzione politica?
“L’uomo non deve trovare
se stesso”. Così la pensano, dietro gli slogan talismanici, e le continue
stregonerie della persuasione a “reti unificate”, coloro che della propria vita
hanno fatto un opera di asservimento e controllo della vita degli altri.
Al giorno d’oggi, data l’evoluzione dei mezzi “psicologici e tecnologici”, di
coercizione della volontà individuale, i burattinai possono anche proclamare
indisturbati : “L’essere umano non deve neppure essere più in grado di
ricordarsi, di avere avuto un tempo una missione; e una missione strettamente
personale, unica e indelegabile. Solo in questo modo, può costantemente
identificarsi con una oggetto, un pezzo di materia, un meccanismo, un
robot. Fondamentalmente, una marionetta”.
A vedere le cose da questa
prospettiva, ci accorgiamo allora che la peggiore, e purtroppo più efficace,
tra le guerre ai danni dell’umanità, è quella condotta da tempo immemore ( ma
certo intensificatasi negli ultimi decenni ) contro la psiche dell’essere
umano. Del singolo. Qui palaimo di individui, lo ripeto. Sono individui alienati
da loro stessi, che poi danno vita a una società tanto sgangherata e fondata
sulla paura di stare soli, come quella in cui siamo immersi…
Quella che incautamente
chiamiamo “collettività”, per come almeno vedo le cose io, è oggi una “summa”
di individualità inconsapevoli, de-centrate e squilibrate, che inseguono il
miraggio della sovranità psichica su loro stessi, ma impartendo ordini e
controllandosi gli uni gli altri.Niente di più assurdo; nient di più lontano,
dalla realizzazione spirituale. Eppure continua ad accadere. E sono migliaia di
anni, che va avanti questo teatrino. Una forma di “disperazione organizzata”,
in cui tutti sono nessuno, e nessuno è se stesso. La condizione ottimale
perchè a livello di istituzioni il quadro generale degeneri in una forma di
controllo totale, impartito con il biberon o lo stivale ( o con entrambi ) ,
dall’alto.
L’essere umano
strepita per appartenere, a qualcosa o qualcuno (fuorché a se stesso). Rincorre
l’accettazione di una massa qualsiasi, per elemosinare, in un “sorriso
vincolato alle regole di un gioco di strategia”, dall’esterno, una minima
conferma del suo diritto di esistere. Quel che è peggio, “del suo personale
valore”…
Ma dietro un colore,
un credo, un squadra di calcio o una moda di vestiario, si nasconde la più
antica delle paure, fomentata dalla peggiore delle ignoranze: la paura, che
l’uomo reprime dentro, della propria missione di unicità.
Quello che l’uomo impara a
decodificare come realtà, diventa appunto questo: realtà. Ad oggi, siamo ancora
persuasi che possa essere “normale”, “valido”, vero, e perciò collettivamente
reale, intendere la vita come una piramide o
una scala, lungo le quali controlliamo o subiamo la volontà altrui….E’ così che
viviamo, invece di abbracciare una visione olarchica di quel TUTTO, di cui ogni
essere umano ( e in realtà ogni altra forma di esistenza ), uno specchio
fedele. Invece di emancipare e portare a piena espressione, unicamente la nostra
volontà, il nostro spirito critico, il nostro modo di sentire la vita, fuggiamo
tutta la vita in braccio a qualche gruppo o setta con un leader che ci dice
cosa diavola farne, della nostra preziosa unicità. Ma i cosiddetti leader, e
non potrebbe essere altrimenti, sono capaci solo di risposte “valide per tutti”
. Per il resto, impartiamo o subiamo ordini. E questa pattumiera di emozioni
dense ( come la paura e il desiderio di dominio ), camuffate da
normalità, continuiamo a chiamarla “vita”…..
Credete forse che
una persona che passi la vita a imporsi agli altri, che dipenda psichicamente
dal controllo che è capace di esercitare sugli altri, possa dirsi, in
senso pieno “INDIVIDUO”? A mio avviso, non solo la risposta a questa
domanda è un fermo NO. Ma addirittura nella misura più assoluta, un essere che
fonda il proprio equilibrio sul fatto che gli altri abdichino alla propria
volontà, al proprio potere personale, in suo favore, dovrebbe essere curato
prontamente, e in apposite strutture sanitarie, invece che essere messo alla
guida di governi, coorporazioni nultinazionali, mega-banche, istituzioni
religiose che si arrogano il diritto di promulgare principi morali “validi per
tutti”, etc. etc.( cosa che, invece, spessissimo, è proprio ciò che accade
). Una persona che passa la vita a dire agli altri come essi debbano
comportarsi, a cosa essi debbano credere, a cosa debbano mirare, e come debbano
vivere, è una persona che in realtà non ha la minima percezione di se stesso,
in qualità di INDIVIDUO. La persona dedita al dominio, da certamente
l’impressione, di avere quella che si chiama una “forte personalità”. Ma a
scavare appena sotto la scorza, O a scostarla un attimo da tutti i dannati
riflettori, una tale persona è solo un ennesimo “camaleonte senza volto” . Una
maschera, uno specchio vuoto, al servizio di un potere estorsivo ancora più
grande del suo. Decodificare la realtà in forma di “scala”, o “piramide”, ha un
suo prezzo.
L’uomo
medio…..L’ingegneria sociale la sa lunga, sull’uomo medio. Molto più “lunga”,
di quanto l’uomo medio potrà mai “saperla”, su se stesso. Questi signori, che
amano trattare l’umanità alla stregua del cagnolino del signor Pavlov, hanno
del resto un impressionante arsenale di armi psichiche, con cui raggiungere
ogni casa, ogni giorno, per portare avanti “quietamente” e “silenziosamente” il
progressivo processo
di compartimentalizzazione e insonorizzazionedella mente umana.
Ma la prima e la più importante faccenda da “sistemare”, non dobbiamo mai
scordarcene, è il loro conto in sospeso con la capacità di ogni essere
umano di sentirsi presenza individuale, unica e irripetibile,
nell’Universo.
INDIVIDUO.
La più bella tra le
parole che conosco. Il principio di auto-creazione, del singolo
racchiuso nel proprio cerchio. Dio nel suo proprio Universo, guida e signore
del suo proprio micro-cosmo, il singolo è chiamato dal Macro-cosmo, e dal
suo creatore, a creare la propria personalità, giacché compito e
destino dell’individuo, indissolubilmente legato alla sua prerogativa di poter
scegliere, è quello di fare se stesso.
In italiano, purtroppo,
molte parole non rendono affatto la profondità di significato, e l’intensità
dell’energia, che pertiene a determinate “cose”, “fenomeni”, “processi”, e
“serie di eventi”.
Una delle parole che
fraintendono maggiormente il significato mistico di un “ente”, è appunto la
designazione “ESSERE UMANO”.
Gli anglo-sassoni in
questo, ci danno un bel 10, non c’è che dire.”HUMAN-BEING”; è in questo modo
che i nostri cugini designano quel processo in divenire, quel continuo “LAVORO
IN CORSO”, che ognuno di noi, in realtà e per essenza, fino al suo ultimo
respiroE’.
Un individuo in corsa per
diventare se stesso, non ha bisogno di “imporre” agli altri, né di farsi
obbedire. Un’individuo, nel senso autentico del termine, non concepirebbe mai
di sottrarre agli altri i loro inalienabili diritti, per pervenire a se stesso
( che razza di follia ). Né si sognerebbe mai, tento meno, di imporre la
peggiore e più immorale delle volontà: sottrarre loro la vita ( e se l’omicidio
non è un’imposizione estrema della propria volontà su quella d’altri, ditemi un
po’ voi di cosa mai si tratta ). C’è molto, veramente molto, nella violenza che
ci contraddistingue come specie, che ha a che fare con la mancanza, o carenza,
di INDIVIDUALITA’. Ma non sono qui per persuadere qualcuno.
Un individuo, una persona
centrata in se stessa, non estorce agli altri la propria energia. Non è un
vampiro, non un parassita. E’ la persona completamente de-centrata e
squilibrata “verso gli altri”, semmai, a sostituire la ricerca del controllo e
del consenso, a quella della propria “pietra filosofale“. E’ questo genere di
“individuo”, a manifestare puntualmente il proprio disagio di essere
“altrimenti da sé”, in forme continue, esplicite o implicite, di prevaricazione
e predominio.
Individuo in senso
proprio, è l’essere umano che sa di essere spirito, ovvero un ineguagliabile e
insostituibile, unico, “PROGETTO IN DIVENIRE”. La “preziosità”
della vita umana, non può neppure essere concepita, se estromettiamo dalla
coscienza questo assunto di base.
L’individuo sano, persegue
una propria realizzazione, una manifestazione di compimento, oltre la quale
spazia un INFINITO che non è più, motivo di preoccupazione….
In conclusione…
Il mio consiglio per oggi,
a quanti a ragione temono una “forma mentis” dittatoriale e totalitaria, che è
ancora lungi dall’estinguersi da questa dimensione di esperienza è
semplicemente il seguente…
Volete davvero un mondo in
cui l’essere umano osi, per la prima volta nella sua storia, essere veramente
libero? Cominciate allora ad esserlo voi. Cominciate con la cosa più importante
di tutte. Cominciate ad essere voi stessi. O tornate, ad esserlo; o cominciate
a chiedervi come diavolo si faccia, ad esserlo! Guardatevi una buona volta allo
specchio, e affermate senza più tentennare: “Non concederò mai più a
niente e nessuno, di decidere al posto mio per quale motivo sono venuto al
mondo in qualità di individuo!”
Il resto, sono le onde
concentriche che si allargano dal punto in cui il sasso lanciato, si è
immerso nello stagno dell’infinito senziente. Il resto, giungerà perciò di
necessità a manifestazione.
Un abbraccio controcorrente
David The Hurricane Di Bella
Fonte Unfilosofocontrocorrente
7 commenti:
So pigro,ma ho fatto sto giochetto,me son letto un bel pezzo,e ti ho fatto una sintesi con copia incolla,adesso finisco a leggere,ma questo qua sotto per adesso basta e avanza.
No. Stanno insieme, semplicemente perché da qualche parte hanno tutti in comune una cosa: la paura.
“L’uomo non deve trovare se stesso”. Questo, l’imperativo di ogni burattinaio.
La medesima tipologia di persone, non si guarda cioè mai dentro, alla ricerca di una soluzione per i problemi che attenagliano questo mondo
“L’uomo non deve trovare se stesso”. Così la pensano, dietro gli slogan talismanici, e le continue stregonerie della persuasione a “reti unificate”, coloro che della propria vita hanno fatto un opera di asservimento e controllo della vita degli altri.
Questa puo sembrare impossibile,ma con una certa educazione,é CERTA,Certo la vita sarebbe meno INTRICANTE,come lo è oggi,,,,,,Volete davvero un mondo in cui l’essere umano osi, per la prima volta nella sua storia, essere veramente libero? Cominciate allora ad esserlo voi. Cominciate con la cosa più importante di tutte. Cominciate ad essere voi stessi. O tornate, ad esserlo; o cominciate a chiedervi come diavolo si faccia, ad esserlo! Guardatevi una buona volta allo specchio, e affermate senza più tentennare: “Non concederò mai più a niente e nessuno, di decidere al posto mio per quale motivo sono venuto al mondo in qualità di individuo!”
Ciao, lo so che non ami i post lunghi, ma questo, introduzione a parte vale la pena leggerlo. Un bellissimo blog quello di filosofocontrocorrente, te lo consiglio se non lo conosci.
I
La libertà ha un costo, ironicamente parlando, non è mai gratis e gli uomini non hanno abbastanza palle per affrontare quel prezzo, e così pagano con gli interessi il loro vivere in una prigione. Io sono cavernicolo, ma posso uscire quando e come voglio, non ho ne padroni ne chi mi paga! Senza soldi non si mangia? Peccato, è da sei anni che non possiedo niente e non ho lavoro, come faccio a mangiare? Sono un parassito dicono gli stolti, invidia?, diventano pericolosi se vedono che sei libero i caproni incatenati, i parassiti veri, preti, politici e non solo ... ce ne sono ch vengono pagati ogni mese e non fanno un cazzo!!! Io esco dal gioco se è truccato e tu mi sa che hai fatto lo stesso !
I gattini sono molto belli!
Ciao. Sono un amore? Magnifici, non riesco a smettere di guardarli, li prenderei e stringerei tutti!!! Così scappano come saette, haha!
Ho molto apprezzato il post.
Un saluto
Grazie Elia, interessante anche per me
Un saluto
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