"THE END"

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domenica 16 febbraio 2014

Solo per capire ... RIVOLUZIONE? SI, MA DELLA NOSTRA PERCEZIONE SERVE

Ieri come penso un po' tutti avrete sentito sono partite le consultazioni per il nuovo (nuovo?) governo (l'ennesimo NON eletto) dell'era Matteo Renzi, e tra le varie forze politiche, quando è arrivato il momento per Giorgio Napolitano di ricevere Forza Italia. si è presentato un certo Silvio Berlusconi.
Ma erro o il soggetto in questione è un pluri-pregiudicato, condannato per frode fiscale,prostituzione minorile, decaduto da Senatore pochi mesi e interdetto dai pubblici uffici.
(MA PIU’ CRIMINALI DI COSI’ SI PUO? DITEMI COSA MERITANO)
E il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che fa? ci va a colloquio e addirittura quando lo incontra lo saluta chiamandolo "presidente" ..... bleah, che squallore di paese!!!!!!  LINK
Non solo. Questo filmato sia anche da lezione alla stampa italiana, completamentre prostrata ai piedi della politica, di confindustria e dei banchieri, imparino da questo filmato come si fa il giornalismo di inchiesta; ma non credo che questo mio suggerimento serva a molto, perchè comunque appresa la tecnica, manca quell’ingrediente fondamentale, che ti spinge a combattere contro tutto e tutti per dovere civile : la coscienza.  ... tratto da nocensura
Dopo la guerra in Afghanistan contro i sovietici, molti autori hanno messo in evidenza il ruolo degli Stati Uniti come finanziatori del terrorismo internazionale. Tuttavia, fino ad ora si trattava solo di azioni segrete, di cui finora Washington non si era assunta la paternità. Un passo decisivo è stato compiuto con la Siria: il Congresso ha approvato il finanziamento e l’armamento di due organizzazioni rappresentative di Al-Qa’ida. Ciò che era in precedenza il segreto di Pulcinella ora è diventato la politica ufficiale del “Paese della libertà”: il terrorismo. ... segue


di Elio Rossi

Per offrire un bersaglio al malcontento e nello stesso tempo continuare a intercettare il voto popolare, i professionisti del potere si sono divisi in fazioni che si scambiano accuse reciproche sulle cause del cattivo funzionamento del sistema. In questo modo il gruppo evita la dispersione del voto e garantisce ai propri membri la sopravvivenza, alimentando ogni giorno il rimpallo di responsabilità in televisione per dividere gli elettori in due o tre grandi fazioni, ognuna convinta che tutti i mali siano causati dall’avversario. Mi sono sempre divertito a guardarli prima di andare in onda, questi nemici per professione: mi chiedo quali siano i loro pensieri in camerino, mentre chiacchierano amabilmente tra loro.

I telespettatori si dividono e si arrabbiano con una parte o con l’altra, e a nessuno viene in mente di cacciare via l’intero gruppo. Grazie a questa dinamica il voto popolare non è mai contro il sistema ma è sempre organico a esso.

 Per ottenere questo risultato, ogni giorno, il gruppo mette in scena una rissa al proprio interno e polarizza il consenso dell’elettorato. I toni della lite diventano sempre più offensivi e volgari, gli insulti più minacciosi, i contenuti oltraggiosi, affinché gli elettori si confondano in un crescendo di indignazione e perdano di vista il quadro di insieme. Più lo scontro è violento e più gli elettori s’illudono che il loro voto sia decisivo per le sorti del sistema, mentre in realtà accade l’esatto contrario: il gruppo egemone blinda il sistema e impedisce la nascita di qualsiasi movimento politico che provenga dal basso, cioè dal popolo. Naturalmente tra un turno elettorale e l’altro il gruppo torna a occuparsi di quel che gli sta più a cuore. Esso infatti è formato da commensali affamati pronti a darsi battaglia quando il nemico comune non è alle porte e quindi percorso da frequenti lotte intestine di varia intensità, perché ogni potente tenta di accaparrarsi nuove fette di ricchezza e di potere sottraendole ad altri. Se solamente si sollevasse la cortina fumogena formata da questo scontro alimentato ad arte, la realtà sarebbe sotto gli occhi di tutti. E sarebbe evidente il fatto che l’intero gruppo dei potenti è il principale responsabile del declino politico ed economico dell’Italia.


A quel punto sarebbe cacciato via a furor di popolo perché le sue responsabilità sarebbero evidenti a tutti. E invece il ricambio ai vertici del potere non avviene, perché il sistema assegna un vantaggio smisurato a chi ha l’egemonia e costringe gli ultimi arrivati a rimanere in sala d’aspetto, in attesa di essere cooptati dal gruppo dei potenti. La classe dirigente è dunque selezionata dall’alto, mentre dal basso è soltanto legittimata. L’unica soluzione consiste nello spazzare via l’intero gruppo di potere e cambiare le regole. Ma per poter raggiungere questo risultato, gli elettori non dovrebbero farsi più ingannare dalle liti orchestrate da finte fazioni in lotta tra loro e, dovrebbero invece voltare le spalle a chi comanda. Dovrebbero trovare la forza di smascherare il gioco dei professionisti del potere compiendo una rivoluzione delle menti. E invece non accade nulla, perché gli elettori sono all’oscuro di quel che avviene dietro le quinte, sulla scena del potere.


http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/02/italia-illusione-di-democrazia.html

http://altrarealta.blogspot.it/

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