"THE END"

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giovedì 4 ottobre 2012

Il Photoshop all’epoca del terrorismo mediatico: sconvolgenti falsificazioni


In Siria, più la situazione delle forze e delle strategie in campo si va chiarendo, più traspare la verità del complotto sion-imperial-salafita, a volte con il vanto delle stesse centrali della cospirazione, come il Mossad e la Cia, a volte con gole profonde eterodosse delle amministrazioni, con le ammissioni di settori di stampa sopraffatti dall’evidenza, con la cattura di comandanti turchi delle svariate e rivaleggianti bande di mercenari salafiti, o con la scoperta di spedizioni d’armi e di contractors sia occidentali (anche italiani, sul modello dei delinquenti alla Quattrocchi), sia trasferiti in massa da scenari insanguinati da Nato-Al Qaida in Afghanistan, Cecenia, Libia, Iraq, Pakistan, Yemen. La Siria, il suo popolo, le sue forze armate, alla difesa dell’ultima casamatta libera, sovrana, indomita della nazione araba, continuano a vincere il confronto militare: cittadini soldati in difesa della patria, della dignità, della vita, della libertà, contro gli sgherri al soldo della globalizzazione cannibalica, a nome di tutti noi.
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Attentati stragisti, pulizia etnica di centri abitati, spesso cristiani, come ieri al confine con il Libano (e il Papa salmodia contro Assad!), massacri di donne e bambini da attribuire al governo, sono diventati la risposta di Washington, Bruxelles, Tel Aviv e dei despoti del Golfo, alla sconfitta militare. Con il terrorismo reso endemico, alimentato a bassi costi dagli esperti dell’11 settembre e degli assassinii mirati Cia-Mossad e di difficilissimo contenimento da parte di chi si rifiuta di reagire con gli stessi metodi, la vicenda siriana dovrebbe essere destinata a incancrenirsi e assicurare nel tempo, se non la conquista del paese e il rovesciamento delle sue istituzioni, la loro perenne destabilizzazione, il caos, la cancellazione del ruolo sociale, politico, geostrategico della Siria. Un ostacolo di meno alla marcia degli stivali nazisionisti sull’Iran.

E su questo sfondo che il lavoro di smantellamento del gigantesco menzognificio operato per giustificare lo Staticidio in Siria, diventa un’arma irrinunciabile e, nel tempo, decisiva perché si lacerino nebbie accecanti e popoli e classi prendano coscienza e si muovano. Come ai tempi delle vittorie sul primo colonialismo. A Damasco, come a Belgrado, a Baghdad, a Tripoli, il terrore della verità giustiziera impone l’obiettivo dell’annientamento dell’informazione dell’aggredito: bombe su centri televisivi, assassinio di giornalisti non venduti ad Al Jazira e Al Arabiya, cancellazione delle emittenti siriane dai satelliti. Il 26 settembre è stato assassinato il 12esimo giornalista che riferiva in termini onesti sulle vicende siriane: Maya Nasser, inviato dell’emittente iraniana “Press TV. Dalle fucilate del cecchino è rimasto ferito anche il capo dell’ufficio dicorrispondenza a Damasco, Hosein Mortada. Numerosi sono stati i giornalisti rapiti, torturati e uccisi dai mercenari.

Qui Ali Abbas, della TV indipendente Adunia Il 26 settembre è stato assassinato il 12esimo giornalista che riferiva in termini onesti sulle vicende siriane: Maya Nasser, inviato dell’emittente iraniana “Press TV. Dalle fucilate del cecchino è rimasto ferito anche il capo dell’ufficio di corrispondenza a Damasco, Hosein Mortada. Numerosi sono stati i giornalisti rapiti, torturati e uccisi dai mercenari. Qui Ali Abbas, della TV indipendente Adunia Il 26 settembre è stato assassinato il 12esimo giornalista che riferiva in termini onesti sulle vicende siriane: Maya Nasser, inviato dell’emittente iraniana “Press TV. Dalle fucilate del cecchino è rimasto ferito anche il capo dell’ufficio di corrispondenza a Damasco, Hosein Mortada. Numerosi sono stati i giornalisti rapiti, torturati e uccisi dai mercenari. Come Ali Abbas, della TV indipendente Adunia. 

Ma, inesorabilmente, la forza delle cose apre delle crepe. Chi legge queste mie righe su FB, per vedere i documenti fotografici vada su www.fulviogrimaldicontroblog.info. Agghiacciante esempio della deontologia di chi, su un set cinematografico del Qatar, aveva già costruito e poi diffuso nel mondo una Piazza Verde di Tripoli “conquistata dai ribelli”. Goebbels, con i suoi finti soldati polacchi che sparano sui tedeschi e provocano la Seconda Guerra Mondiale, era a livello di sorpresine Kinder. Il materiale che vedrete, perlopiù prodotto e diffuso da emittenti del Golfo è stato sistematicamente, acriticamente e volenterosamente recepito e ridiffuso dai media occidentali, quelli del mondo della democrazia e della libertà d’informazione.


Vittime di Gaza “trasferite” in Siria


Vittime Nato in Iraq “trasferite” in Siria


Manifestazione per Assad diventa contro Assad, il cui volto viene sfregiato


Una famiglia in fuga dalle bombe di Assad, o una famiglia in tranquillo cammino?


Sfilata di truppe governative diventa sfilata di “ribelli” (vedi bandiere)


Cosmesi anti-Assad: colori dei "ribelli" sulle guance





Bandiera nazionale diventa dei “ribelli”



Bandiera nazionale diventa dei “ribelli”




Aereo iracheno caduto diventa siriano


Il saluto ad Ahmadinejad, diventa il medio alzato contro di lui


Gaza diventa Siria


Elicottero Usa abbattuto in Afghanistan, diventa siriano


Casa crivellata di Gaza diventa casa bombardata da Assad


Missili nordcoreani si trasformano in siriani



Palestina, bimba e tank israeliano trasferiti in Siria



Palestina, bimba e tank israeliano trasferiti in Siria


Balcani 1995 ma, per l’agenzia del Qatar, 2012 Siria



Sangue a Gaza divenuto siriano



Sangue a Gaza divenuto siriano



Aereo russo caduto nel Caucaso diventa siriano e ricade in Siria



Aereo russo caduto nel Caucaso diventa siriano e ricade in Siria



Bombardamenti Nato trasformati in siriani



Bombardamenti Nato trasformati in siriani


Arte di strada a San Francisco diventa beffa su casa "distrutta da Assad"

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Con un'informazione libera l'Italia cambierebbe in 24 ore. I giornalisti italiani si suddividono in tre categorie: gli indipendenti (pochi, eroici e spesso emarginati), gli schiavi (tantissimi, sfruttati e pagati 5/10/20 euro a pezzo) e i Grandi Trombettieri del Sistema, nominati in posizioni di comando dai partiti e dalle lobby (direttori di testata, caporedattori, grandi firme, intellettuali per meriti sul campo). Sabato scorso a Parma tecnici e esperti hanno discusso per ore di inceneritori, dei danni alla salute, della loro assoluta inutilità, di rifiuti zero, dei tre miliardi di debiti di Iren, società quotata in Borsa e posseduta in maggioranza dai Comuni targati pdmenoelle. Nulla di tutto questo è stato riportato. La piazza vuota, semi vuota, quasi piena è stato l'unico argomento di interesse (in piazza della Pace erano presenti 3.000 persone e decine di migliaia erano collegate in streaming). Parlare d'altro per non parlar di niente.
Il conflitto di interessi tra informazione e potere economico e politico è diventato insopportabile. La maggior parte degli italiani è informata dasette televisioni e tre giornali. Rai1, Rai 2 e Rai 3 sono occupate dai partiti, Canale 5, Italia 1 e Retequattro sono di proprietà di Berlusconi, a capo di un partito, la7 appartiene a Telecom Italia. La Repubblica è di De Benedetti, tessera numero uno del Pdmenoelle, La Stampa è della famiglia Agnelli, gli azionisti di riferimento del Corriere della Sera sono le banche e Confindustria. Siamo manipolati dai partiti, dalle banche e dalle industrie che, attraverso i media, stravolgono la realtà. L'Italia è un'Isola dei Famosi, un reality show di sessanta milioni di persone che ascoltano favole, racconti fantastici in dosi così massicce e da così lungo tempo da aver trasformato il Paese in un gigantesco Truman Show in cui la verità è menzogna e la menzogna è verità. Più il Sistema si decompone, più i media ne diventano l'ultimo feroce baluardo (dopo infatti non c'è più alcuna difesa) perdendo ogni ritegno e vergogna. Gli attacchi al MoVimento 5 Stelle sono diventati parossistici, quotidiani, bipartisan, falsi, con notizie inventate di sana pianta, diffamatori verso chi non ha mai governato, rubato, che non candida condannati, non vuole poltrone o rimborsi elettorali. Il gioco al massacro è così chiaro, evidente da essere diventato imbarazzante, paradossale, quasi comico per chi lo pratica.
Beppe Grillo (topperà tante volte, ma qui ha le ragioni che tutti gli altri non dicono)

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