All’individuo, all’essere
umano, nessuno deve dare ordini sulla via che alla felicità conduce, infatti la
contentezza “individuale” sgorga da leggi sue proprie, ignote a chiunque, e da
prescrizioni esterne può essere soltanto ostacolata e intralciata. Le imposizioni
che vengono
dette “morali” sono in verità dirette contro gli individui e non
vogliono in alcun modo la loro felicità, hanno l'intenzione invece di
procurare il benessere di chi le impone queste “regolette” cosiddette buone,
etiche, del bene e del male, e non è una
faccenda di cui stupirsi il vedere che chi le prescrive in primis non le
applica per niente. Altrettanto poco si riconnettono queste ordinanze alla
prosperità degli esseri umani che troppo spesso e troppo meticolosamente le
rispettano, fossero un po’ più bambini ribelli e temerari vedreste cosa cavolo
si potrebbe mettere in moto, un effetto domino di disobbedienza e messa in
discussione di tutta la nostra morale, questo
è il mio sogno, utopia? Certo, allora rendetevi conto che è utopia anche chiedere
giustizia ed uguaglianza, perché questi concetti sono bruciati proprio grazie
alle imposizioni. Ricordatelo sempre, per favore, questo.
Non è affatto vero
che la morale, come vuole il pregiudizio, sia favorevole allo sviluppo della
ragione e del benessere, lo sarebbe molto di più l’immoralità dato che ti
porta a compiere atti di cui poi devi assumerti tutte le responsabilità, e solo
così si cresce. Non ricordo mai chi lo diceva, magari lo ricordate voi meglio
di me, ma la frase che rende il senso è questa: “Per liberare lo spirito umano si deve perpetrare ogni ignominia”. Ogni essere vivente desidera la sua felicità, anche non sapendo in cosa consista in
realtà essere felici, (i molti cercano questo sentimento nella materia, il SUV
nuovo, l’ultimo modello alla moda di ogni prodotto, e via proseguendo, in
questo modo ci ritroviamo le vite riempite d’oggetti inutili, e dentro il
vuoto!), si dovrebbe iniziare
a considerare che l’unico scopo del nostro passaggio su questa terra è proprio
essere sereni e godere del presente che abbiamo qui ed ora, non quello che desideriamo o progettiamo poiché sovente
ogni nostro progetto si evolve in due modi: 1) O non arriviamo a metterlo in atto cause forza maggiore, destino,
sorte avversa, influenze esterne, ecc; 2) Oppure arriviamo proprio ad avere quello che
tanto abbiamo bramato, ma una volta arrivati ci rendiamo subito conto che il fiabesco
disegno nella nostra mente, quello che avevamo tanto sognato, non corrisponde
per niente all’emozione che si vive poi una volta che diventa reale, ergo si
può dire che ogni nostro programma non lo vedremo mai concretizzato come
desideriamo e come immaginiamo. Allora perché ignorare il presente per un
futuro che mai esisterà in nessuna occasione?
Non è nemmeno vero
che la meta inconscia di ogni essere vivente, (uomo, animale, umanità, ecc),
sarebbe la sua suprema felicità, c’è invece da conseguire, ad ogni gradino dello sviluppo una gratificazione
particolare e non soggetta a confronti, “né più alta, né più bassa”, bensì
appunto peculiare, singolare, unica e solo propria. Dagli albori
della nostra entrata in società esiste invece solo il “confronto”, poi ne consegue
matematicamente la sfida per illudersi d’essere il migliore, lupo mangia lupo,
solo a questo portano le competizioni, il confronto appunto, su questo si fonda
ogni nostro comportamento, paragonarsi “a”.
. .
Lo sviluppo, la crescita interiore, la presa di coscienza di
ciò che si è, (chi sono, da dove
vengo, cosa faccio, insomma le domande tabù che a scuola non insegneranno mai, almeno
sino a che esisteranno scuole imposte da
chi pretende il rispetto di un’etica falsificata, il clero la sa lunga su
questo, e come se non bastasse obbligano al lavaggio del cervello con la
legge), la consapevolezza a cui segue la serenità e la
gratificazione, non richiede felicità, bensì crescita interiore e nient’altro,
e questa a sua volta è un obiettivo posto in cima ad una scala dai mille
gradini, ed ogni gradino rappresenta un esperienza di crescita, ed ora chiedo: “Si cresce di più quando si
va ad una festa, oppure quando la vita ti bastona?”. Più cresce il dolore e
più cresce la conoscenza. Con questo non
voglio dire di flagellarsi o cercare il dolore, ma di evitare la frivolezza
e lo spendere il tempo in maniera assolutamente “banale”. Guardate questa foto, l’avrete vista di
sicuro, ma ammiriamo come l’essere umano spenda il suo tempo.
Soltanto se l’umanità avesse una meta universalmente
riconosciuta si potrebbe proporre che “agire in questo e in quel modo è un dovere”; ma per il momento siffatta meta
non esiste.
Non si devono, dunque, porre in relazione all’umanità le menzogne
della morale, è un’irrazionalità e un trastullarsi completamente inutile, solo
ed esclusivamente nel male di vivere sfocia il risultato di questa morale
imposta, fasulla, e MAI e poi MAI applicata da chi governa. Mettetevi nell’ottica giusta, pensate
sempre che chiunque è in una posizione di potere, prelato, politico o banchiere
che sia non agisce rispettando la morale che a voi è stata spacciata per buona
e giusta, nessuno, proprio nessuno, perché se fosse vero il contrario quell’individuo
non avrebbe cercato il potere, ci vuole tanto a capire che non esistono
poteri buoni come cantava il grande De Andrè? Eccolo il potere cosa dice: 30 mila euro al mese sono pochi, invece un contratto precario di 500 euro al mese è giusto accidenti, ma come fanno le masse a sopportare tutto questo e pagare addirittura per farlo? Non lo capirò mai . . .
Dioniso777
3 commenti:
Tempo addietro avevo affrontato lo stesso argomento sul mio blog, per certi aspetti sono vicino al tuo intervento, ma forse lo affronto da un diverso punto di vista.
saluti
Ti passo il link
http://www.lacrisi2009.com/2010/11/la-sinistra-e-le-parole-la-nona-parola.html
Si, l'ho letto perché ti seguo ogni giorno, ora mi sono iscritto a chi segue il tuo blog, credevo di averlo fatto già, ma se guardi nella lista dei blog che seguo tu ci sei.
Bello anche il tuo punto di vista in ogni modo. Scusa una domanda, ma I am che fine ha fatto? Non la\o sento più e nemmeno vedo più i suoi commenti...
Un saluto caro mio, alla prossima
Su I am ti rispondo volentieri; purtroppo ha messo il blog in pausa indeterminata e speriamo che ritorni on line.
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