Qualsiasi testo
sacro, partendo dai Babilonesi, passando per i Persiani, gli Egiziani, i Greci,
gli Indù, i Cinesi, nel Madagascar persino, e in ultimo per ordine cronologico
i Cristiani, bene in ognuno dei testi consacrati di queste civiltà narra di
un età d’oro in cui l’uomo viveva come una divinità, e di una caduta nei vizi,
nel cattivo comportamento e di conseguenza ad uno stile di vita infernale. Ognuna di queste antiche religioni rappresenta
in sculture o graffiti l’immagine di due esseri umani che prendono un frutto da
un albero, si va dalla mela cristiana al fico cinese, e sempre questo è il
frutto dell’immortalità e della conoscenza. E fatto strano, che tutti indicano
la donna come tentatrice, che a sua volta viene tentata o da demoni, da
serpenti più spesso ancora. Forse perché in questo modo si distruggeva definitivamente
l’antica “ginocrazia” in cui la donna era la divinità per eccellenza dato che
sapeva “Creare” la vita? La donna perse i suoi poteri e la sua immagine sacra, la
chiesa cristiana nel medioevo per attirare seguaci trasmutò i poteri e le doti
di Iside su un'altra donna, la vergine Maria, e arrivarono in una mole tale che
all’inizio si usava dire che dio era diventato femmina, ma al potere giunsero le patriarchie inevitabilmente, e purtroppo aggiungo,
e con loro si sviluppò il lavoro il commercio la stratificazione sociale e la
guerra, ma questo è un tema di cui parlerò in un altro post. Lascio
a voi le ricerche di cosa descrivono nei particolari ognuna di queste civiltà,
io prendo come esempio l’età dell’oro
narrata dai Greci, descritta da Esiodo in un suo poema con queste parole:”Gli uomini
vivevano come gli Dei, senza vizi, ne passioni, fastidi o fatiche. Essi
passavano i loro giorni appagati dalla tranquillità e dalla gioia, in felice
compagnia di esseri divini, insieme a loro in perfetta uguaglianza, uniti da
confidenza reciproca e amore. La terra era più bella di adesso, e produceva
spontaneamente una grande varietà di frutti. Gli uomini e gli animali parlavano
la stessa lingua e parlavano tra loro.” Poi il testo prosegue, ma
già questo rende l’idea dell’Eden narrato nella Bibbia. Ma non questo mi
colpisce, quello che ho notato e che mi ha dato da pensare è la frase “Gli uomini e gli animali parlavano la
stessa lingua”. Non è possibile dato che gli animali non sono dotati di
corde vocali e mai riuscirebbero a comporre delle parole. Però mi viene subito
in mente che gli animali hanno un senso che va oltre la materia, un sesto senso
chiamiamolo che a noi manca, anche se io preferisco dire che ci siamo
disabituati ad usarlo e di conseguenza si è atrofizzato, noi siamo immensamente
convinti che tutto sia materia e tutto sia il visibile, peccato che con i
nostri occhi ed i vari strumenti creati sempre tramite i nostri sensi ci sfugga
un buon 96%, come ripeto spesso, (Ma non
sono solo i sensi ad atrofizzarsi, si sta spegnendo anche il nostro cervello
rispetto ai Greci di 2500 anni fa!). Lo conosciamo tutti questo sesto senso
degli animali, anche se non siamo mai andati nella giungla. In molti di voi che
ora che leggono avranno posseduto anche solo un cane, il quale ha ancora molto
sviluppata questa percezione, il cane sente quando hai mal di pancia o comunque
stai soffrendo, e ti si avvicina, ti lecca e manifesta tutto il suo amore. E’
anche cosciente di quando sei arrabbiato oppure felice, e questo senza nemmeno
una parola. Mi ricordo anni fa che io e un mio amico avevamo due splendide
bestiole e ogni tanto le facevamo incontrare perché andavano d’accordo e
giocavano. Uno di questi giorni il mio
amico disse la famosa frase:”E’ tanto intelligente che gli manca solo la
parola”. A
quel punto io lo corressi immediatamente dicendogli che era proprio la mancanza
della parola che gli permetteva di emanare tutto il suo splendore ed il suo
essere meraviglioso, senza ipocrisie e senza finzioni o bugie. Le parole cosa sono se non maschere dietro
alle quali sovente le persone si nascondono? Si può nascondere se stessi
proprio parlando tanto di se stessi come diceva Nice. Oppure le parole possono
diventare più pericolose di una spada e fare del male, molto male. Naturalmente
possono anche essere usate bene per diffondere stati d’animo, sapienza o
conforto, ma troppo spesso dietro alle parole che usiamo c’è sempre molto che
si nasconde e lascia travisare quello che siamo, nascondono sempre qualcosa le
parole, perciò
dal momento in cui l’uomo pronunciò il primo vocabolo la sincerità dell’animale
era persa per sempre. Certo,
la parola ci ha dato la possibilità poi di scrivere, di conoscere ed evolverci,
ma è davvero evoluzione dal momento che in tutti i continenti e le razze
passate su questa terra con le loro credenze è sempre presente quel rimpianto
per un epoca dell’oro antecedente alla caduta dell’uomo?. Proprio quello
che dicono tutti i testi sacri, abbiamo voluto metterci al posto di Dio e
governare noi la vita e la natura che ci circonda, ecco l’inferno terrestre che
è nato, il nostro fallimento totale nell’interpretare un creatore. Ho citato il
cane perché probabilmente è il più conosciuto e diffuso, ma che dire dei
cavalli, i gatti, le mucche, i delfini, insomma, che dire di tutti gli altri
animali presenti su questo pianeta?. Bene,
ognuno di questi esseri viventi riesce a percepire sensazioni che per noi umani
semplicemente “non esistono”. Gli esempi sono tanti, a partire dal
terremoto per finire con la morte che arriva, quante volte avete sentito
parlare di un gatto che sta male, scompare e da solo se ne va a morire e lo
ritrovi chissà dove qualche giorno dopo? Da bambino nei primi dieci anni ho
sempre avuto più di due gatti vivendo in campagna e questo lho visto più di una
volta. E allora
pensi e ti chiedi, ma questa lingua che parlavano gli Dei gli uomini e gli
animali non era forse la lingua dell’anima?. La lingua parlata “silenziosamente” dal nostro corpo che percepisce
tutte le energie positive o negative che lo circondano, cose che ai giorni
nostri non diamo più nessuna importanza, anzi se ne parli ti prendono per
pazzo. Oggi il nostro corpo è nascosto da vestiti, è coperto quasi in ogni
centimetro per la maggior parte dell’anno, usiamo bigiotteria come gli occhiali
da sole, a volte giri per strada e vedi persone addobbate come alberi di
Natale, la nostra è l’epoca dell’essere belli fuori, ipocriti e schifosamente
sporchi dentro. Nascondiamo ogni nostro
sentimento, visto che abbiamo paura di tutto, sembriamo macchine non esseri
umani, nascondiamo tutti i sentimenti tranne la rabbia che genera violenza la
quale a sua volta scaturisce da tutte le paure che attanagliano l’animo
ignorante, colui che non conosce sarà sempre pieno di paure, a partire dalla
morte, per finire con la paura degli sconosciuti o dei diversi, ai quali se ci
avvicinassimo a scambiare opinioni avremo solo che da imparare. Ma siamo
stati addomesticati in questo modo, anche se per quel che mi riguarda ho
vissuto, dormito e mangiato quasi con tutte le razze, tranne i cinesi che sono
ermetici, e non li ho trovati poi così diversi come volevano farmi credere. Persone che ho conosciuto mi hanno
raccontato che in India, quando muore un illuminato, una persona considerata la
reincarnazione di qualche divinità sacra, le persone senza essere avvisate si
mettono in cammino giorni prima per arrivare in tempo al funerale, sentono che
è in punto di morte. Questo non me l’hanno detto solo
persone che sono state anni in India, lo dice anche Tiziano Terzani, un uomo
che in quel paese ha passato non uno, ma trent’anni, (un terzo di secolo!),
basta leggere i suoi libri o più velocemente andare su Youtube e cercare la sua
ultima intervista e sentirete che narra proprio questo. Allora arrivati a tale punto si deve
iniziare a ripensare e rivedere, in modo analitico e critico, la nostra vita,
tutta la nostra vita, dall’inizio a dove siamo arrivati oggi. Vedremo se stiamo davvero evolvendo,
oppure come la storia e la mitologia ci ricordano abbiamo scelto di abbandonare
il paradiso terrestre, in senso metaforico naturalmente visto che siamo sempre
stati su questo pianeta, materialmente abbiamo solo lasciato uno stile di vita
libero, basato sulle migrazioni e sul prendere quello che la natura offriva,
vivendo giorno per giorno, essere consapevoli che questo è solo un passaggio, e
quindi non vale la pena di soffrire tanto per avere tutte cose da cui un giorni
ci staccheremo. Mi viene in mente ora un
antico proverbio cinese o indiano, “La vita è un ponte,
attraversalo, ma non costruirci mai una casa sopra”. Non sarebbe il paradiso ritornare alla vita in mezzo
alla natura, dalle cui meraviglie ci siamo completamente staccati? Naturalmente
oggi abbiamo sparso tonnellate di cemento che hanno ricoperto il verde
brillante che stava li e ci ricordava quanto è splendida questa terra che
stiamo devastando, i terremoti non farebbero nessun morto poi a pensarci bene…
Ma la domanda più
importante è una in particolare:”Davvero è stata una nostra scelta, oppure come
tutte le mitologie narrano è apparso un serpente, magari alato come Quetzacoal
per esempio, il quale ci ha fortemente spinto, se non addirittura forzato in
quella direzione?”. E di certo non per nostro interesse personale dato che ogni
giorno si rimpiange quella pace perduta per sempre. Introspezione, un analisi
interiore, un viaggio nell’universo più grande che esista per noi, il nostro
Io, non cercate mai fuori di voi, nelle altre persone, sono tutte illusioni,
solo dentro di voi troverete le risposte e riconoscerete la nostra natura
divina che giorno per giorno stiamo a soffocare, e lei, la nostra natura si
impone, ci ricorda chi siamo e si ribella e questo è la fonte di ogni male. Soldi, soldi, soldi…pezzi di carta che ti
permettono di avere macchina, abiti lussuosi, medicine, (drugs in inglese),
droghe, alcol, (Tutte sostanze che ci permettano di vivere decentemente con il
nostro malessere che arriva proprio dal nostro modo di essere), e poi donne
belle da guardare come fossero manzi da scegliere per acquistarli, (le sfilate
cosa sono se non questo?), fare ogni giorno le stesse azioni ripetitive e non
permettere che il nostro lato artistico e divino si riveli, correre sempre più
veloci e pensare che si viva sempre di più in questo modo addirittura, la vita
media si allunga, evviva lavorerete sino a 90 anni e poi la pensione, qualche
mese di vita e bye bye, come già oggi accade a 65 anni che molti perdono il
lavoro, vanno in pensione e perdendo la loro posizione sociale, ritrovandosi tutto
il tempo a disposizione non sanno cosa farne!!! Rendiamoci
conto per favore, per favore, sarà mica vivere questo?!? Noi esseri
divini trasformati in schiavi, macchine che compiono operazioni noiose e
pesanti con il nostro implicito consenso. Non siamo forse pazzi noi
occidentali? Io dico certamente SI e penso che pochi possano contraddirmi, e se
lo fanno è perché non riescono ad usare la cosa più meravigliosa che abbiamo,
il cervello, ecco cosa si è atrofizzato oltre ai nostri sensi. Ciao a tutti, buona giornata e meditate,
concentratevi su di voi, analizzate chi siete e cosa volete davvero, solo così
cambierete il mondo.
Dioniso777
PS: Perla di saggezza quotidiana:”Non fare oggi quello che puoi fare
domani”. Oggi pensa a fare quello che vuoi.
2 commenti:
Sarà la lingua dell'empatia? data appunto dai sensi che osservano e ascoltano attentamente ed in cui la mente è subordianta ai sensi, "io sento" "io vedo" come diceva anche il Buddha.
Vedo che anche tu consideri Buddha un illuminato, reale, non come quelli che oggi lo vorrebbero essere! Certo, Empatia, questa sconosciuta del 21° secolo, guarda il mondo con il terzo occhio...
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